Non sarebbe meglio che il Comune si dedicasse alla città, piuttosto che alla politica estera?
Come sapete in molti, la Giunta Comunale di Palermo ha deciso di prendere una posizione netta in merito alla grave crisi in corso in Medio Oriente.
Due gli esempi più eclatanti: a Palazzo delle Aquile è stata esposta una bandiera della Palestina; la presenza del gonfalone del Comune alla fiaccolata in favore della popolazione di Gaza.
Fiaccolata per Gaza. @LeolucaOrlando1 Stasera a Palazzo delle Aquile sventola bandiera della Palestina pic.twitter.com/mFGZDNuNJH
— Comune di Palermo (@ComunePalermo) 25 Luglio 2014
Prima una premessa, doverosa. Qui non si vuole discutere assolutamente su chi abbia torto marcio nel conflitto tra Israele e Hamas ma dell’atteggiamento di Leoluca Orlando & Co. nei confronti di una vicenda assai delicata che non può essere affrontata con slogan e pregiudizi ideologici.
Innanzitutto, per quale motivo l’amministrazione ha deciso di esporre SOLO la bandiera palestinese se l’intenzione era quella di trasmettere un messaggio di pace? Perché non optare per la famosa bandiera “arcobaleno” o per mettere anche quella d’Israele?
Certo, se poi l’assessore Giusto Catania, su Facebook e Twitter, utilizza l’hashtag #GazaUnderAttack e scrive che «la sicurezza di Israele è minacciata dal suo governo che sperimenta armi contro i palestinesi» oppure che «mettere sullo stesso piano vittime e carnefici non aiuta alla costruzione della pace», dove i primi sono i civili palestinesi e i secondi gli israeliani, allora è inutile sostenere che l’amministrazione non stia fortemente connotando ideologicamente la propria scelta.
A pensare male, non vorrei che dietro a tutta questa passione “comunale” nei confronti della politica estera ci siano anche calcoli politici (non dimentichiamo, ad esempio, che il presidente della Consulta delle Culture è un palestinese di 33 anni). Queste, però, sono solo supposizioni e andiamo oltre.
Senza dimenticare, però, che Rifondazione Comunista è sempre stata storicamente al fianco della Palestina e Giusto Catania ne è stato il segretario provinciale e non ho mai letto un benché minimo appello a tutti quei missili – oltre 700 – che sono caduti sul territorio di Israele prima dell’inizio dell’operazione “Margine di Protezione”.
Ribadisco, quindi, la questione principale: può un’amministrazione pubblica arrogarsi il diritto di prendere una posizione netta su un tema così scottante e complesso (e, in generale, su qualsiasi altro argomento che vada al di là delle cose palermitane)? Può decidere in maniera autonoma di scegliere quale bandiera fare sventolare e quale no, non tenendo conto del fatto che ci potrebbe essere a Palermo chi ha una visione diversa di quanto sta accadendo?
E, poi…non sarebbe meglio che il Comune si dedicasse alla città, piuttosto che alla politica estera?
A voi le risposte. Con l’auspicio che possiate commentare senza farvi condizionare dal “tifo” per la Palestina o per Israele.
AGGIORNAMENTO: la bandiera palestinese è stata rimossa da Palazzo delle Aquile.
Vergognoso che il Comune abbia deciso di esporre solo una bandiera. Un atto di arroganza assurda. Dovrebbe riparare al più presto.
Certamente e’ un errore gravissimo prendere posizione verso solo una delle 2 parti in conflitto,quando si rappresenta una città intera come Palermo.In questi giorni Palermo e’ stata preda di incendi spaventosi che condannano una Amministrazione inetta,incapace,fatalista,che lascia il territorio abbandonato al suo destino e quindi facile preda di qualche folle piromane che ha gioco facile in tale contesto.
Tutte le zone collinari intorno Palermo sono state toccate dal fuoco che si è propagato spaventosamente fino a toccare moltissime abitazioni.Le esplosioni dei bomboloni del gas hanno determinato scenari danteschi.Ma tutto questo sembra normale amministrazione,per i responsabili che avrebbero dovuto intervenire con la cura del territorio,la pulizia delle strade e la realizzazione delle fasce tagliafuoco.Mentre Palermo brucia,i nostri delegati espongono bandiere di altri paesi per dare il via ad inevitabili polemiche e deviare l’attenzione dai nostri problemi.Vada il sindaco a farsi un giro nelle aree devastate dal fuoco e sopratutto si dia da fare per togliere le erbacce in tantissimi siti ad elevato rischio.Chi vive nelle periferie vive nell’angoscia di trovarsi il fuoco dentro casa.Registriamo e ricordiamocene al momento opportuno.
esporre solo una bandiera è un’offesa alla memoria di tanti altri morti…dove sono le bandiere di Siria, Ucraina e Nigeria? solo per ricordare i massacri più recenti…
Senza dubbio la scelta della sola Palestina non è casuale…sarebbe stato molto più apprezzata una posizione della città in favore della PACE senza “favoritismi” per nessuno! Fare il comune sostenitore di medici senza frontiere, per esempio, l’avrei visto come un atto concreto di assistenza a chi soffre e muore sui 1000 fronti di guerra nel mondo.
Se poi non si è capaci di essere super partes meglio tacere e dedicarsi con tutte le forze a quello che deve subire ogni giorno la cittadinanza, e qui avrebbero solo l’imbarazzo della scelta
E’ chiaro, ed è giusto ammetterlo, che l’amministrazione ha toppato. Ed ha commesso un altro errore banalissimo, dettato dall’arroganza, pensare che non ci sarebbero state reazioni. Qui non è in gioco se abbia ragione Israele o Palestina, qui si tratta di una giunta che pensa di essere portatore anche del pensiero della cittadinanza. Gravissimo. Perché non andare davanti a Palazzo delle Aquile e portare la bandiera israeliana e quella palestinese e chiedere di essere affissa? Se rispondono di no, si usa la cancellata di piazza Pretoria.
…abominevole atto di ignoranza e arroganza figlio della sottocultura di pochi elementi ideologizzati che mangiano a sbafo come la vecchia politica facendo i radical-chic! se proprio dovevano fare un gesto simile quantomeno era doveroso farlo per entrambe le bandiere.
..la pace è diritto di ogni uomo. di contro in tutto il mondo vige la legge del più forte, di chi ha più armi, di chi può mostrare i ” muscoli” ed usarli se dietro c’è un super potenza che garantisce, come sta succedendo in ucraina come e in palestina. non ci si di può nascondere dietro le foglie di fico dell’imparzialità, mentre vengono bombardate scuole o ospedali con forze dell’ONU. Di solito la logica dei conflitti è regolata dalla teoria dei giochi dove ogni giocatore ( parte del conflitto) cerca di massimizzare il suo payoff, il miglior risultato.l’unico motivo che frena l’uso di armi di distruzione di massa è quello legato alla possibile escalation che potrebbe degenerare in un conflitto mondiale che porterebbe alla distruzione della vita nel pianeta. Di fatto, secondo alcuni stati, nel mondo nel 2014, secondo questa logica, ci sono ancora guerre possibili che si possono controllare e fare uccidendo anche popolazioni inermi. sono disgustato dall’indifferenza della sicilia, dell’italia e dell’europa di fronte a queste immani tragedie che giornalmente ci vengono raccontate. forse il comune avrebbe fatto meglio ad essere imparziale ed a esporre una bandiera multicolore, ma in questo momento c’è un popolo che è ostaggio dei propri estremisti e che è attaccato da Israele. penso che gli ebrei riguardando la propria storia dovrebbero avere più pietà per donne e bambini inermi, dovrebbero cercare una mediazione e fermare il conflitto subito. penso che questo sentimento sia condiviso dalle persone di buon senso che amano la pace. ieri il papa ha fatto un accorato appello per la fine del conflitto e per la pace e mi è sembrato molto emozionato, forse ha pianto, il pianto che ogni uomo giusto sente.
…e cosa vi aspettavate da giusto catania? (molto più estremista lui del sindaco). Quello vuole riempire la città di zingari, ambulanti che vendono braccialetti e scarti degli altri paesi. Stanno dando il colpo di grazia a questa martoriata città.
Immagino che la risposta dell’amministrazione sarà qualcosa come “abbiamo appeso la bandiera della palestina, ma quella di israele ce l’abbiamo da sempre nel cu…ore e non ci era parso necessario ribadire la nostra amicizia. Anzi, è da sempre che andiamo ripetendo che Palermo è la capitale degli israeliani palermitani/siciliani/mondiali e anche altoatesini”
Intanto mi pare giusto ricordare come si e innescato questo ulteriore conflitto.
3 israeliani giovanissimi sono stati uccisi da palestinesi.
Senza una ragione apparente.
Una tragedia che avrebbe provocato altre tragedie.
Come minimo.
Ma non era stato scatenato tutto dall’uccisione di un 17enne palestinese da parte degli israeliani?
Al di là dell’evidente sproporzione fra il livello del tema trattato e quello col quale lo si affronta, questa iniziativa fa parte di quegli espedienti ai quali tanti semplici amministratori locali, con la pretesa di credersi dei parlamentari, ricorrono per nascondere la propria incapacità di risolvere i problemi concreti della loro città.
[…] Non conosciamo il motivo di questa scelta. A prescindere da esso, però, la Giunta aveva commesso un grave errore, come sottolineato ieri da CronoPolitica.it con questo editoriale e dal post scritto dal direttore Walter Giannò e pubblicato su Rosalio.it. […]
Adesso ,
Possono andare a ripulire le strade palermitane,che fanno proprio schifo.
Pietro c’è di peggio, la Giunta pensa di essere portatrice del giusto modello di società e di avere il dovere di imporlo malgrado ciò che pensa la cittadinanza che quando si lamenta (giustamente) è contro il “progresso”…
Se non ricordo male,
quel ragazzo di 17 anni e’ stato ucciso “dopo”
la uccisione dei 3 israeliani.
Ma forse sbaglio.
Però vorrei fare una notazione.
La potenza bellica israeliana dimostra di essere nettamente superiore a quella palestinese,che trascina la sua battaglia con attentati terroristici che non danno tregua agli israeliani.Tra i 2 popoli c’è un abisso in termini di finanza,tecnologia,capacità di azione.I palestinesi dovrebbero riconoscere la superiorità di Israele e lasciarli vivere in pace.
@Bartolo: qui non si sta parlando della guerra in sé ma dell’azione dell’amministrazione comunale. Non confondiamo gli argomenti.
D’accordo.
Però l’amministrazione comunale ha esposto la bandiera palestinese,prendendo quindi una posizione precisa.Potrebbe spiegare sulla base di quali ragionamenti e’ arrivata a
fare questo.E spiegare in base a quali ragionamenti ha poi fatto retromarcia.
@Bartolo: Su questo sono d’accordo e ti appoggio. Ma dubito che arriverà una risposta. La spiegazione “ufficiosa” è che la presenza della bandiera era a “tempo” (la durata della fiaccolata) ma poi il Comune ha deciso di lasciarla per un altro giorno (fino ad oggi). Ma di certo non si può avere la controprova… 😉
Se voleva essere un invito alla pace,andavano innalzate ambedue le bandiere,sia la palestinese che la israeliana.E nessuno avrebbe avuto nulla da dire.O no ?
no, giusto prendere posizione. questa guerra sta facendo morti quasi solo da un parte, e quindi non è una guerra ma un massacro di civili da parte di militari israeliani. e poi non capisco perché il comune, accanto al suo impegno in favore di una città di ingrasciati, non può manifestare solidarietà per queste popolazioni bersagliate da sion
92 minuti di applausi per Tony!!!!!
stella, avere 5 minuti per leggere i 19 commenti precedenti è difficile? Ti si può aprire un mondo ….
Antonino Stella, nessuno ha mai detto che non sia giusto mostrare cordoglio e vicinanza per le vittime palestinesi ma se vuoi essere pacifista lo devi essere sempre e senza distinzioni di nazioni, popoli ed etnie. Non mi sembra di aver visto bandiere della Siria, dell’Ucraina o della Nigeria (giusto per citare l fronti di guerra più recenti) o delle nazioni che sono vittime di attentati terroristici.
Essere pacifisti facendo delle preferenze è un’offesa alla memoria di tanti altri morti e prova provata che in fondo pacifista vero non lo sei.
Se non sei capace di essere super partes allora meglio star zitti e concentrarsi sui doveri che hai verso i cittadini che hai scelto di amministrare e che, perdonami, non sono tutti “ingrasciati” e meritevoli del tuo disprezzo.
Ricordavo bene
http://news.panorama.it/esteri/Israele-Gaza-ragazzi-lettere
Giusto Catania dovrebbe dimettersi per “abuso di rappresentanza”.
Andrò un po’ controcorrente: fermo restando che anch’io sono contro la scelta del Comune di sventolare la sola bandiera palestinese, credo anche che ogni amministrazione sia libera di fare determinate scelte. Ho letto sui social qualcuno affermare qualcosa del tipo “Ma il sindaco ha chiesto a noi cittadini che ne pensiamo?”: ogni amministratore ha la libertà di fare le scelte che ritiene più giuste perché votato precedentemente dai cittadini che lo hanno messo a governare e che gli hanno dato fiducia. Se per ogni scelta effettuata ci dovesse essere un referendum popolare, non ce ne usciremmo più. Legittimo che Orlando e Catania facciano determinate scelte(anche se non condivisibili: l’abuso di rappresentanza, come scrive qualcuno, non è reato..), legittimo anche contestarle. Se queste scelte non vanno bene, alla prossima tornata elettorale ne sceglieremo uno diverso. E’ la democrazia, gente. Certa gente lì l’abbiamo mandata noi..
Certa gente l’avete mandata voi per amministrare la città e dare i servizi adeguati ad una convivenza civile.Quella gente si e no fu votata da un terzo dei cittadini palermitani,non dimenticatelo mai,e comunque non fu votata per incasinare ancora di più le relazioni internazionali,con prese di posizione discutibili.Ci sono sedi di istituzioni
nate per dirimere questo genere di questioni,l’ONU ad esempio.E non serve certo l’imbeccata di una minoranza di un comunello che non ha alcun peso nelle questioni politiche internazionali.Ancora mi chiedo perché l’hanno fatto e cosa si proponevano di fare.
Chissà cosa avrebbe pensato Fabrizio Tarantino se avessero messo solo la bandiera israeliana.
Mimma, avrei scritto esattamente le stesse cose.. Il tuo commento mi sembra inutilmente polemico, ma non pretendo che il mio punto di vista sia condiviso da tutti..
Mi chiedo se uno può essere talmente “suonato” da non capire che esporre solo la bandiera di uno o dell’altro equivale a fare una scelta.Se uno espone la bandiera al balcone di casa sua e’ liberissimo di farlo,ma esporre una sola bandiera nella casa comunale non si può,dato che la casa comunale e’ la casa dei 650.000 palermitani.
Se proprio vuoi richiamare l’attenzione sul dramma che questi due popoli stanno vivendo da decenni,esponi ambedue le bandiere.
Dedicarsi? Un gruppo di buontemponi che giocano a fare bi politici senza averne le competenze, né le giuste informazioni sui metodi di amministrazione pubblica in uso nelle società evolute. Per esempio, G. Catania potrebbe fare il lavapiatti in un ristorante della periferia di Londra. Orlando… vabbé lasciamo perdere… ok, lo dico: il clown a Portobello road, dovrebbe solo modificare, adattare ad uso dell’humour inglese, i suoi slogan e proclami assurdi…
correggo: che giocano a fare i politici
Fabrizio ma la gente non li ha mandati lì per fare politica estera.
UNA INTERESSANTE FORMA DI PROTESTA CONTRO QUESTA FORMA UNILATERALE DI “PARTEGGIARE” APPARENTEMENTE PER LA PACE, SAREBBE SE UNO O PIU’ CITTADINI PALERMITANI ESPONESSERO DAL BALCONE DI CASA LA BANDIERA ISRAELIANA. DA VALUTARE LE POSSIBILI REAZIONI E POLEMICHE O LA TOTALE ASSENZA DELLE STESSE. DA PROVARE.
Massimo ti invito a non utilizzare così il maiuscolo (equivale a urlare). Grazie.
Con tutto il rispetto dovuto nei riguardi della tragedia senza fine del conflitto palestinese e dei problemi di politica internazionale, mi sbaglierò, ma io condivido:
1) la considerazione di Franco Torre (28 luglio 2014 alle 14:10) circa l’assoluta incapacità dei nostri cosiddetti “amministratori” comunali di svolgere il compito per cui a suo tempo sarebbero stati eletti ed oggi sono pagati profumatamente (mentre la città puzza);
2) e anche l’appunto di Bartolo (29 luglio 2014 alle 16:13), e cioè che di conseguenza, per coprire tale incapacità, essi ricorrono all’antico sotterfugio di cercare di distrarre la nostra attenzione sproloquiando e prendendo posizione su un problema su cui non hanno nessunissima influenza, poichè i rappresentanti di un Comune, per quanto grande e importante (?) come Palermo, forse aspirano a diventare importanti politici nazionali o magari rappresentanti dell’ONU, ma oggi sono, e restano, solo dei piccoli e inutili “politicini” locali, quanto meno gonfiati e presuntuosi.
[…] Non è la prima volta che l’assessore Catania propugna battaglie ideologiche e non ci sarebbe nulla di male se queste stessero confinate nei recinti della sua attività politica e soprattutto extra-amministrativa (ricordate il caso della bandiera palestinese esposta a Palazzo delle Aquile nel giugno 2014?). […]