Palermo-Inter 1-1
Negli anni ’80, quando il Palermo giocava nei campi ostici e antipatici della serie C, esistevano solo tre squadre nell’immaginario calcistico dei bambini: Inter, Juventus e Milan. E nell’epoca in cui le partite si ascoltavano alla radio e si attendeva il 90° minuto con Paolo Valenti per vedere le azioni più importanti e soprattutto i goal, i giocatori più forti e talentuosi erano dei semidei a cui si sognava di rassomigliare quando si calciava un Super Santos contro la saracinesca di un box perché, come per magia, non era Tizio o Caio che aveva “segnato” ma Matthäus, Baggio o Van Basten. E non c’era niente di più bello che andare all’indomani a scuola quando la propria squadra vinceva contro un’altra delle “strisciate”: il lunedì, infatti, non era poi così male se c’era da “sfottere” il compagno di scuola, così da guardarlo dall’alto verso il basso. Al contrario, in caso di sconfitta, meglio tentarle tutte per assentarsi e, il giorno dopo, fare finta di nulla. Continua »
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