Quando il musicista a Palermo è anche organizzatore
Sono un povero “stronzo” di Palermo (si può dire in pubblico?), che crede ancora nella Musica. Suono da sei anni in una band, i WeApes, facciamo musica “nostra”. Ne abbiamo vissute davvero tante. In fondo suonare in un gruppo è un po’ come stare con una ragazza: alti e bassi, lascia e prendi, incomprensioni, gioie, dolori, sconfitte, vittorie etc. Difficile elencare tutto. Non è semplice realizzare un album, ma quando credi realmente nel tuo prodotto fai di tutto per raggiungere l’obiettivo. Pochi giorni fa è uscito SexyZillaKilla, il nostro primo album, la nostra più grande vittoria.
Dentro questo album la passione di quattro ragazzi con influenze diverse: l’indie rock, il funk, il punk, il brit pop, il power pop. Tutto nasce per caso, in un giorno di “cazzeggio”… Un giorno ci siamo guardati e ci siam detti “perché non mescolare tutti questi generi musicali?” E da li ci siamo subito messi a lavoro; un viaggio unico, lungo e pieno di ostacoli.
Il bello però arriva adesso. L’album è stato quasi interamente auto prodotto, dalle musiche alle grafiche. Eugenio (il chitarrista) ha curato la produzione musicale, Roberto (bassista) la grafica. Entrambi hanno delle competenze che ci hanno permesso di abbattere tutti i costi che prevede la realizzazione di un cd.
Oggi a Palermo incidere un album vuol dire soldi. La situazione non è delle migliori. I gruppi si scoraggiano facilmente – e non hanno tutti i torti – a meno che non siano ricchi di loro. Ciò che fa respirare una Band sono i live. Spesso, però, se non hai conoscenze non suoni, se non hai un “seguito” non suoni: puoi essere il Dio della musica (passatemi l’eccesso), ma se porti poca gente non vieni più “ingaggiato”. Sono davvero pochi i locali che fanno suonare per meritocrazia. Nella maggior parte dei casi nemmeno ti mettono nelle condizioni di poter esprimere quella che credo sia l’arte più bella. Si contano su due mani i locali che prevedono uno spazio dedito alla musica. Ma d’altronde, per citare un luogo comune ad hoc, «gli affari son affari».
Ormai, da anni, si è fatta largo la figura del “musicista organizzatore”. Il problema è che vieni pagato solo per suonare. Vedere tanta gente che si vende per la gloria fa rabbia e rompe un mercato sempre più in difficoltà. A risentirne sono le tasche di tutte quelle persone che vorrebbero investire tempo e denaro in musica. Insomma fare musica a Palermo è davvero dura.
Con i ragazzi non avevamo grande possibilità di scelta. L’album doveva necessariamente nascere nella nostra città natale. I costi per la realizzazione sono stati pari a zero o quasi. Unica Spesa? Mastering e missaggio. Affidati a due amici che hanno sposato, in pieno, il progetto: Simone Campione e Dario Di Matteo, voglio far i nomi. Spesa ammortizzata con pochi concerti. Uno dei quali è stato il Tour de Forst (esperienza indimenticabile suonare davanti un migliaio di persone, sono stati i trenta minuti più adrenalinici della mia piccola carriera musicale).
Dire, oggi, che i WeApes siano un gruppo formato da quattro persone è davvero riduttivo. Dietro c’è il lavoro di tanti amici che ci supportano da anni. Siamo riusciti a creare una vera e propria famiglia. Questa credo sia la soddisfazione più grande in assoluto. Frutto della collaborazione umile e onesta tra più persone. Cosa fondamentale. Qui siamo in pochi a pensarla cosi. Le cose non si risolvano misurandosi il “membro”. Qui purtroppo funziona cosi. È con questo spirito che i WeApes sono arrivati a SexyZillaKilla. Bello o brutto che sia lo lascio dire agli altri. Oggi è comunque un risultato. Io e i ragazzi ne andiamo fieri. Si vocifera che sia meglio di Moana Pozzi, del Viagra e dei Miracle Blade. Quindi perché non ascoltarlo?
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