Napolitano sul 1992: “Lo Stato ricattato, non so di indicibili accordi”
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato sentito ieri al Quirinale come teste nel processo sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra.
Il presidente ha confermato che lo Stato venne minacciato dalla strategia stragista: «La notte fra il 27 e il 28 luglio 1993 fu subito chiaro che quelle bombe erano un ulteriore sussulto della strategia stragista portata avanti dalla fazione più violenta di Cosa nostra, per porre i poteri dello Stato di fronte a un aut aut. O per ottenere benefici sulla carcerazione, o per destabilizzare lo Stato».
Sul trattativa Napolitano ha detto di non sapere di «indicibili accordi».
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