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venerdì 27 dic
  • Associazione Ruggiero Settimo

    Il precedente post che citava un esempio virtuoso di convergenza di interessi privati e pubblici a Miami per promuovere lo sviluppo di una via commerciale, ha avuto un seguito inaspettato. Normalmente a Palermo dopo un primo appassionato moto di indignazione ci si riposa e si aspetta che passi – non si sa mai – mentre questa volta un gruppo di commercianti, professionisti e residenti del “salotto” di Palermo che già in precedenza si erano attivati in denunce e raccolta di firme, mi hanno chiesto di approfondire il discorso.

    Poiché quello che avevo da dire lo avevo già scritto, mi è sembrato bene coinvolgere nell’incontro un esperto di leggi e regolamenti in materia, a partire dal Codice della Strada. Il miglior antidoto al senso di impotenza che spesso ci pervade di fronte allo spettacolo del degrado, dell’anarchia e della trasandatezza che sta sempre più diventando lo stile caratteristico di Palermo è proprio l’informazione: il detto «l’informazione è potere» vale anche per il cittadino.

    Scorrendo gli artt. del Codice della Strada si apprende che ciò che si intende contrastare configura sempre una violazione di precise norme sull’uso, l’occupazione e la fruizione degli spazi pubblici, sulle attività commerciali stanziali e ambulanti, ecc. con tanto di sanzioni e di autorità tenute ad intervenire per ristabilire l’ordinato svolgimento delle attività e il decoro urbano a pena di omissione di atti di ufficio. Le norme sono chiare, precise e inderogabili e solo un generalizzato andazzo da malintesa tolleranza impartita dall’alto per miope calcolo politico ci ha portato alla situazione attuale. La “tolleranza zero” è un valore positivo che, come sottolineava qualcuno nella riunione, rimanda alla precisione, all’affidabilità che altri sindaci come Rudolph Giuliani hanno trasformato nel perno di una rinascita metropolitana confortata dagli studi sulla c.d. “teoria delle finestre rotte”. Gli Stati Uniti, peraltro, sono il Paese degli immigranti per antonomasia, ma negli Stati Uniti gli immigranti sono tenuti ad uniformarsi alle regole vigenti: il problema non è quindi se accogliere o meno gli immigranti, ma se rinunciare o meno all’osservanza e al rispetto da parte di tutti, immigranti o meno, delle nostre regole di convivenza civile.

    È nata così l’Associazione Ruggiero Settimo con l’intento di esercitare una pressione civica a favore del ristabilimento di regole e sanzioni uguali per tutti a partire dalla strada che storicamente collega i principali teatri cittadini. Il gruppo Facebook ha già raccolto più di 1100 iscritti che partecipano attivamente e cooptano quotidianamente altri membri. È una associazione di fatto, con tanti leader quante sono le firme raccolte, ma soprattutto con un’esasperazione e una indignazione finalmente consapevole dei propri diritti di cittadini.

    Palermo
  • 27 commenti a “Associazione Ruggiero Settimo”

    1. La “tolleranza zero” è in valore positivo.
      Certo, dipende quali sono i valori che si considerano positivi.
      Dipende, ad esempio, che cosa si pensa dei diritti delle minoranze, se il limitarli sia considerato un valore positivo o meno.
      In America, infatti, zero tolerance, significa, anche, discriminazione razziale (come dimostrato dai bolscevichi della CNN).
      http://edition.cnn.com/2014/01/24/politics/zero-tolerance/

    2. Che cosa c’entrano i diritti delle minoranze con la teoria e la pratica citata dei vetri rotti? La vera minoranza a Palermo é semmai quella di chi pretende il rispetto delle regole in una città dove puoi abbandonare un materasso e mobilia dove ti pare o inaugurare una nuova microdiscarica dove ti viene più comodo.

    3. I rifiuti ingombranti vengono lasciati dove capita perché il servizio e’ carente e non vengono indicati punti di raccolta.Le discariche crescono enormemente perché nessuno interviene a rimuoverle.Servizio pessimo.
      Controlli zero.Mancanza di senso civico,in ambedue le controparti.

    4. E’ una tragedia! se nasce l’associazione ruggiero settimo e veramente gli associati riescono a convincere il sig. sindaco a cacciare tutta la monnezza di gentaglia e delinquenti che ogni giorno stazionano in centro (venditori di cani compresi…) questi se ne vengono tutti sotto casa mia in via isidoro la lumia!!!! W IL SINDACO COSì COM’è… ABBASSO L’ASSOCIAZIONE RUGGERO SETTIMO!!!

    5. forse non ha letto il mio commento, prima di rispondere, e forse nemmeno il suo testo. Ho scritto che la “tolleranza zero” è innanzitutto intolleranza delle differenze, non la broken windows theory (e lei aveva scritto che la tolleranza zero è un valore positivo. Poi, se vogliamo, le posso raccontare perché la broken windows theory sia una teoria neoliberale, creata da gente che pensa che l’essere umano agisca esclusivamente secondo calcoli di interesse (rational action theory), ed è sempre stata utilizzata per escludere le questioni sociali dai discorsi su sicurezza e criminalità. E, non casualmente, è sempre stata usata da quelli che, attraverso la zero tolerance, lottano per fare dei centri urbani luoghi solo per certe persone (WASP negli US).
      Questo per dire che quando si citano delle teorie, bisognerebbe conoscere non solo il punto di vista di chi le propugna, ma anche le montagne di studi critici che esistono. Giusto per non finire per diventare sostenitori di qualcosa che non si conosce (e magari nemmeno si condivide).

    6. Non mi sembra che New York, la città dove la politica della tolleranza zero é stata applicata da Giuliani, sia una città che persegua la discriminazione razziale o sociale. Poi altri autori come quelli di Freakonomics correlano la diminuzione della microcriminalità ad altre leggi, ma questo é un altro discorso. Più la tolleranza si avvicina a zero e più lo strumento di misurazione é preciso, per questo il termine ha un valore positivo. Noi a Palermo tolleriamo troppo e questo é un fatto decisamente negativo.

    7. tulumello: perché la “teoria delle finestre rotte” sia una teoria neoliberale, creata da gente che pensa che l’essere umano agisca esclusivamente secondo calcoli di interesse (teoria della scelta razionale)” non c’azzecca niente, come la maggior parte delle affermazioni di tulumello dove la presunzione è pari al suo parlare ammuzzu… è esattamente l’opposto la “teoria delle finestre rotte” .
      OVVERO: “… qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e con le relazioni sociali.
      Un vetro rotto in un’auto abbandonata trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di non curanza, sensazioni di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole, che tutto è inutile. Ogni nuovo attacco subito dall’auto ribadisce e moltiplica quell’idea, fino all’escalation di atti, sempre peggiori, incontrollabili, col risultato finale di una violenza irrazionale.
      In esperimenti successivi James q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la teoria delle finestre rotte, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, che la criminalità è più alta nelle aree dove l’incuria, la sporcizia, il disordine e l’abuso sono più alti”.
      “nel 1994, Rudolph Giuliani, sindaco di New York, basandosi sulla teoria delle finestre rotte ha promosso una politica di tolleranza zero. La strategia era quella di creare comunità pulite ed ordinate, non permettendo violazioni alle leggi e agli standard della convivenza sociale e civile. Il risultato pratico è stato un enorme abbattimento di tutti i tassi di criminalità a New York City”.

    8. ora tulumello ha spostato il suo finto buonismo, di facciata, retorico, verso gli incivili che impropriamente definisce “minoranze”, gli incivili che devastano, che rendono brutta e invivibile la città, addirittura inventa il diritto all’inciviltà delle presunte minoranze, come se “minoranza” fosse il salvacondotto per ogni irregolarità … qui di “minorato”, confuso, fuori da ogni logica e buonsenso c’è solo il suo pseudo-ragionamento, dove confonde gli elementi e capisce arriviaissa

    9. Effettivamente a rileggere certi commenti si resta sgomenti,imbrigliati in ragionamenti ‘nturciuniati della serie
      sa futti iddu ‘nsoccu vulia riri.Abbiamo a disposizione una lingua meravigliosa,l ‘italiano.Soggetto,verbo,complemento.Possibilita’ di esprimersi con chiarezza,invece no.Butto giù quello che mi viene,e comu veni veni.Ci infilo qualche citazione,che non guasta,e la confusione e’ assicurata.Tale e quale la confusione che regna in una discarica.Rapidamente si va fuori tema,si perde il filo,e l’attenzione si sposta,
      mentre la munnizza resta la’

    10. Comunque,tolleranza zero in una città come Palermo rimane un’utopia.Pochi vigili ed incapacità d’intervento.
      Il primo giorno scopro un grande contenitore nero,in plastica,nei pressi di un supermercato.Non ci sono cassonetti nelle vicinanze.Nei giorni successivi il contenitore trabocca di sacchetti,che poi invadono la sede stradale.Nessuno interviene.Ed ecco nascere una discarica.Molto probabilmente tra qualche mese si ricorrerà ad un intervento privato,su chiamata,per eliminare la discarica,ed il gioco e’ fatto.Complici gli utili idioti ,cittadini palermitani,che hanno dato il loro contributo di rifiuti.E noi paghiamo ,per la rimozione straordinaria.

    11. Chiudendo,non capisco cosa ci trasinu “i diritti delle minoranze” con il decoro di una città pulita.Io propongo pene esemplari.Chi viene sorpreso ad insozzare la citta venga costretto a ripulire cento volte tanto.Hai depositato un sacchetto fuori posto e fuori orario?Bene,lo peso e per ogni chilo mi vai a raccogliere cento chili di rifiuti,sotto scorta.

    12. Leo, anche se condivido diverse parti dei tuoi commenti non capisco alcuni punti, anche perché non li precisi.
      Come si nota, io ho tradotto in italiano le definizioni che tulumello aveva scritto in inglese forse per dare ad esse un apparenza elitaria, addirittura “esoterica” per pochi eletti (esagerando!).
      Se ho riportato qui, tra virgolette, alcune parti della “teoria delle finestre rotte” è SOLO per dimostrare e confermare che tulumello non ha capito un tubo della suddetta teoria, e stava divagando, servendosi di espressioni e termini alquanto confusi e contorti, forse sperando che contorsioni e assenza di chiarezza, parole solo apparentemente complicate, apparissero ad alcuni lettori difficili quindi importanti. In realtà tulumello ricama, perché della teoria delle finestre rotte ha capito esattamente l’opposto del suo significato, scopi, utilità.

    13. Ma sig. Gigi, mi fa specie che non l’abbia riconosciuto, dato che lo stile grammaticale e di pensiero e’ sempre lo stesso: Leo = Vito = Adriana = Barbara = Giorgio = blablabla.
      E vorrebbe pure capirci qualcosa?

    14. Signor David, ancora lui ?
      In realtà ero concentrato su tulumello… 😀
      Ma, e so che lei mi crede, ha scritto “chi ci trasi” e ha concentrato la sua attenzione sul “sacchetto fuori posto”, anche se la problematica è molto più vasta…
      e questi dettagli mi hanno fatto pensare a un altro utente… ora rileggo, grazie a lei, e correggo la mia distrazione.
      A proposito: lei pensa che anche folklorista faccia parte di questa galleria… di neuroni ? … un neurone=un nickname

    15. Eh, sig. Gigi, almeno il sig. Folklorista mantiene coerentemente il suo nick. Invece l’Innominato (dato che non si sa piu’ come chiamarlo) cambia in continuazione per qualche motivo evidente solo a lui.
      Ed e’ vero che uno degli indizi per smascherarlo e’ la critica continua alla raccolta dei rifiuti e alla manutenzione stradale.
      Ci potrebbbe esser un post sulla meccanica quantistica o sulle trascrizioni dal sanscrito e lui, l’Innominato, troverebbe il modo di parlar d’immondizia e marciapiedi.
      Dev’esser un disturbo ossessivo-compulsivo, chi lo sa?

    16. Di rifiuti ingombranti introduce Didonna nel commento del 16 dic alle 7,52.
      Come dargli torto?
      Negli Usa la polizia non scherza.Pero’ chiunque si mette a vendere orologi a 5 $
      a Times Square ,non viene disturbato.

    17. Signor David, quindi lei sta affermando che folklorista non è
      Alberto-Giorgio-Leo-Vito-Adriana-Barbara-blablabla, etc…
      Io l’ho ipotizzo per via della punteggiatura unica, anche se, è vero, folklorista stravolge pure i vocaboli. Noto pure che quando uno dei neuroni della “galleria” è presente folklorista si assenta per periodi di durata medio-lunga 😀 Probabilmente alberto-giorgio quando incarna uno dei neuroni si scorda degli altri, non comunicano tra loro… sarebbe il massimo della bizzarria.
      Non abbiamo più notizie di tulumello, da quando gli ho fatto notare che della teoria delle finestre rotte non ha capito niente, e che “il suo collezionismo di parole complicate” (cit.) era disconnesso dai fatti in oggetto.

    18. stavo scrivendo l’ho ipotizzato
      quindi correggo refuso: lo ipotizzo
      pardon

    19. Effettivamente la punteggiatura e’ simile, ma lo stile e i contenuti son diversi, a mio parere. Il sig. Folklorista mi par di sinistra, mentre l’Innominato mi par piu’ un perbenista piccolo-borghese.
      Al massimo saran cugini di 2o grado.
      Ad ogni modo sento arrivare, volteggiando sulle nostre teste, l’Entita’ Moderatrice che ci invita a restare in tema, quindi me la squaglio.
      Con permesso.

    20. Riusciranno i nostri amici a districarsi nel guazzabuglio di supponenze ?

    21. Ma non ci ha detto nulla di tulumello, Signor David !

    22. Sono anch’io contrario agli inglesismi accazzo. Ma teorie recenti e americane mi sembra ragionevole siano chiamate col loro nome. Ma forse, ormai la precisione è sinonimo di snobismo.
      Comunque, ci avrei fatto un dottorato e ci avrei vinto un post-doc sulle questioni della sicurezza urbana. E no, non lo dico per darmi un tono, ma per chiarire che posso fornire decine di ricerche, firmate da gente ben più capace di me, che hanno spiegato, meglio di me, cosa siano broken window e zero tolerance al di là della propaganda di chi crede che la città sia solo una funzione economica (come Didonna).
      E mi chiedo quanti abbiano letto l’articolo che ho linkato, prima di sparare sentenze. Ma, si sa, oggi sappiamo tutti di tutto e leggere è tempo perso.
      Poi, è una questione di scegliere dove si sta, se dalla larte di una città per pohji o di una città per tutti. Lecito stare dobe si vuole. O prendersi per il culv

    23. L’importante e’ non confondere le idee.
      Primo , rispettare le regole di convivenza civile del paese che ti ospita.
      Se non ci stai sei libero di tornartene al tuo paese.
      Tolleranza zero e’ un modo di fare rispettare le regole ed i diritti delle minoranze non possono interferire.
      Ma poi quali sarebbero questi diritti?
      Gli inglesismi si sono affermati perche’ sinteticamente esprimono un concetto,spesso complesso.
      Non tutti pero capiscono il concetto.
      Chi si esprime in modo contorto si arrampica su uno specchio .Spesso non capisce cosa scrive.
      Chi non ha capacita di partecipare alla discussione di un tema,dovrebbe astenersi dai commenti.

    24. A questo punto appare evidente che si tratta di un mitomane: costui a 30 anni quanti dottorati ha fatto? Esperto di tutto, ma persevera nel non avere capito un tubo, poiché parla ancora di funzione esclusivamente economica e città per pochi.
      Se avesse almeno l’intelligenza di ammettere che non ci ha capito niente…

    25. Non si rende nemmeno conto, tulumello, che invitare a leggere l’articolo che linka aggrava il suo caso: si tratta solo di razzismo chiamato impropriamente “tolleranza zero”.
      Qui invece l’oggetto è altro: rispetto delle regole urbane e sociali, decoro, città virtuosa, attrattiva per turisti e cittadini residenti; eliminazione di ogni forma di inciviltà e degrado, sia esso locale che d’importazione, laddove l’assenza di regole consente a chiunque, ora, di arrivare a Palermo, o esserci per residenza, e devastare la città, rendendola una giungla dove stanno scomparendo ANCHE le forme identitarie che attraggono turisti, e dove il degrado allontana le attività commerciali e di svago virtuose. Questi sono i diritti dei cittadini, non quelli delle “minoranze” (da educare) o maggioranze incivili e selvagge.

    26. Quali altri dottorati avrei fatto?

    27. Vi invito a rimanere in tema e a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.

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