Nasce Reset – Rete Servizi Territoriali
Il Consiglio comunale ha approvato l’atto costitutivo della Reset (Rete Servizi Territoriali), società consortile che ingloberà i 1.570 dipendenti ex Gesip.
L’atto è stato approvato con 27 voti favorevoli (sei gli astenuti).
Il sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato: «Dopo le ruberie, il fallimento e lo sfascio di Amia è nata la Rap, salvaguardando i lavoratori e dando vita ad una azienda sana che sta rendendo e renderà servizi sempre più efficienti. Dopo le ruberie, l’insolvenza e lo sfascio di Gesip è nata la ReSeT, società consortile che salva i livelli occupazionali e che può e deve divenire una azienda di respiro metropolitano per rendere servizi essenziali ed efficienti per la vivibilità delle città. Un’altra buona pratica ormai modello in campo nazionale di come sia possibile uscire dal tunnel della mala amministrazione. Vi è ancora molto da fare; ma adesso anche per Palermo e per ReSeT si apre una stagione certamente di difficoltà ma anche di prospettiva positiva, in un paese dove ruberie e mala amministrazione – a cominciare dalla Capitale – producono licenziamenti e disservizi».
Era meglio Gesip. Questo RESET suona troppo inglese.
Prendiamo ad esempio la frase “ah, niente, sono quelli della Gesip che rovesciano i cassonetti” e la frase “ah, niente, sono quelli di Reset che rovesciano i cassonetti”… suona diverso. Sembra quasi una sigla come Occupy… ti viene voglia di unirti a loro, come fossero un movimento politico.
Ma forse dietro il nuovo nome c’è uno studio semiotico ad hoc, fatto apposta per rovesciare il senso dispregiativo di Gesip e convertirlo in qualcosa linguisticamente positivo.
Anzi, propongo lo slogan “Reset-tiamo Palermo” che sa tanto di Renziology 1.0 e che all’occorrenza può essere declinato come “Reset ti-amo Palermo” per forzare il senso di amore per la città di questa nuova società mangiasoldi-dei-contribuenti…, o quello che è.
E che dire dell’assonanza di parole fra “resettiamo Palermo” con “rassettiamo Palermo”, mettiamo in ordine la città, che veicola un senso di “diamoci da fare” che la frase “Gesippiamo Palermo” di sicuro non aveva…
In effetti il nuovo nome, Reset, manda un messaggio positivo, come un voler girar pagina, dato che e’ questo piu’ o meno il significato in inglese.
Dalle parole ai fatti pero’ il passo talvolta non e’ cosi’ breve.
mi viene in mente solo un commento….falla comu voi sempri cucuzza è! ovviamente mi auguro che sia davvero un reale “reset” ma se le teste sono le stesse…vedremo!
A me l’unica parola che viene in mente è: DEFICIENTI.