Ei fu Flaccovio
«Flaccovio fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette il corpo immemore orbo di tanto spiro».
Tutto avrei immaginato, tranne vivere con un magone un amarcord. Ho iniziato a sfogliare Sciascia proprio lì. Il mio amore per Calvino poi mi ha costretto a trascorrerci interi pomeriggi. Ad annusare la carta che, mista al profumo degli scaffali in legno, si restituiva a me come una droga. Più lo sentivo, quell’odore, più volevo sentirlo. E così, lì dentro, ho macinato migliaia di parole, centinaia di biografie, una mezza dozzina di appunti e qualche idea. Perché un libro tra le mani mi ha sempre permesso di viaggiare. E abbasso la crisi! Viaggiavo gratis. Continua »
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