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martedì 5 nov
  • 4 commenti a “Chiudono i punti vendita Feni”

    1. A Palermo chiudono dei negozi e poi ne riaprono altri continuamente.
      Premetto che mi dispiace per i commessi ma molti ancora non hanno ben capito in quale situazione si trova il resto della Sicilia dove i negozi chiudono e poi in quei locali non riapre più niente.
      A Palermo il commercio (non di tutto ) tira ma nel resto della Sicilia c’è ormai il deserto.
      Un sacco di attività chiuse, paesini svuotati dove tolgono addirittura la Posta.
      Ultimamente a Palermo vedono una marea e sottolineo una mare di macchinoni grossi,
      gente marcata dalla testa ai piedi in netto contrasto con la crisi.
      Non vorrei fare gli stessi discorsi stupidi di B. ma mi sembra chiaro che c’è qualcosa che non quadra.
      Quello che sicuramente non quadra è che la città di Palermo vive con gli stipendi pubblici, con finanziamenti pubblici, non dimentichiamoci del riciclaggio che secondo me va a gonfie vele.
      Qui c’è il magna e fotti a spese della popolazione della Sicilia e in buona parte della regione non c’è niente.
      Mi rendo conto che il post è semplicemente una notizia che andava pubblicata ma ho preso spunto da questo articolo per dare una visione un po’ più ampia delle cose.

    2. caro giovanni, sono d´accordo con lei

    3. Ho la vaga sensazione che si sottovaluti la notizia. A Palermo, negli ultimi anni hanno cessato l’attività centinaia di attività commerciali e turistiche. Alcune di tali attività facevano parte della nostra storia, per esempio il Bar Mazzara, la gioielleria Fiorentino la cartoleria Bellotti, le librerie Flaccovio oltre ad alcuni importanti Alberghi cittadini. Considerare tale situazione un fatto fisiologico è sbagliato. La crisi , nonostante ciò che dice il sindaco, morde la carne viva della città. Ogni anno assistiamo a una riduzione di presenze turistiche e i negozi, quelli che ancora sopravvivono, sono sempre vuoti, anche nel periodo dei saldi. Le uniche attività che , apparentemente, non hanno subito la crisi sono le paninerie e i locali della movida cittadina. I giovani non comprano più libri ma si sbronzano, forse per dimenticare il fatto che non hanno futuro in questa città. Ancora non ci siamo resi conto che Palermo è una città in ginocchio, mal amministrata e priva di un progetto di rilancio, ma soprattutto priva di speranze. D’altra parte se gli amministratori sono scelti non per le loro capacità o per le competenze ma semplicemente perché fedellissimi del sindaco che cosa ci possiamo aspettare.

    4. Quello che succede a Palermo non è neanche minimamente paragonabile allo stato in cui versano già soltanto molti paesi siciliani, partire da quelli in provincia di Palermo.
      Ripeto e sottolineo come qui a Palermo ci sia un magna e fotti spaventoso a danno di tutti i piccoli comuni siciliani.

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