Frillo maschera il Genio di Palermo con maschera scarlatta
Ieri le statue che rappresentano il Genio di Palermo a piazza Rivoluzione e alla Vucciria sono stati “mascherate” con due maschere rosse come il sangue dall’artista Frillo (all’anagrafe Antonio Nicolò Zito).
Per l’artista sono il segno visibile e tangibile di una città che muore lentamente, che si spegne sotto i nostri occhi, così come le balate della Vucciria si sono asciugate di anno in anno.
Il progetto avrà il suo culmine con una mostra nazionale sui sette travestimenti, sette Maschere appunto, raffiguranti i sette camuffamenti sotto cui, secondo l’artista, la città si nasconde, volente o nolente: la religione, la mafia, la munnizza, la giustizia, gli immigrati, la nobiltà e, infine, la morte.
Dunque, c’e’ chi li imbratta di vernice e chi si limita a mascherarli.
Ma se li lasciassero in pace questi benedetti monumenti cittadini non sarebbe meglio?
E se proprio gli artisti (?) volessero gingillarsi con queste opere d’arte, al limite potrebbero solo armarsi di spazzolone ed acqua saponata e tenerle costantemente pulite, quale simbolo della pulizia, morale e materiale, alla quale la citta’ dovrebbe ambire.
Niente da fare, eh?
Buona l’idea dello spazzolone… da tenere a mente 😉