Un amico caro, uno di quelli che non hanno resistito alla tentazione dell’arruolamento volontario nell’esercito di tifosi in ferma breve di sette anni del presidente della Repubblica venuto da Palermo, quasi alla stessa maniera di Papa Francesco dalla fine del mondo, mi chiama per avvisarmi del fatto che, altro che cannoli di Cuffaro, Mattarella è tutta un’altra cosa, un orgoglio autentico, vero e profondo.
Austero, pacato, riflessivo e soprattutto senza eccesso di vasate.
Con il tatto necessario per non deluderlo subito, e spegnere il suo piccolo grande sogno, lo preparo, dicendogli che il cannolo è il cannolo, un simbolo non è per sempre, come i diamanti, e che le cose vanno inquadrate nei contesti storici e nelle situazioni nelle quali si compiono.
Poiché non desiste, sono costretto a sbattergli in faccia la dura realtà: Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, uomo assolutamente di profilo istituzionale, e di qualità morali indiscutibili, orgoglio ritrovato di una Sicilia a cui non pare vero d’avere cresciuto uno di cui potere dire, con gusto leggermente provinciale, io l’ho conosciuto, ama i cannoli, almeno quanto Cuffaro. Continua »
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