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Archivio del 5 Aprile 2015

  • Comune di Palermo

    Sulla gravità della situazione nel settore dei rifiuti e sul ripetersi di taluni comportamenti sindacali irresponsabili

    Sprechi, ruberie e falsi in bilancio degli amministratori del tempo, spesso tra complicità, acquiescenze e comportamenti irresponsabili di taluni sindacalisti e dirigenti, hanno decretato il fallimento dell’Amia, gettando Palermo nel caos dei rifiuti e i lavoratori nella prospettiva della disoccupazione.

    L’Amministrazione comunale di Palermo, con i suoi cittadini e con il Consiglio comunale ha, superando ostacoli e difficoltà di ogni genere, provveduto a risolvere la situazione di emergenza, dando vita ad una nuova società (la Rap), e garantendo per intero l’occupazione e la ripresa dei servizi. Grazie ai sacrifici e alle tasse dei cittadini e alle scelte della nuova dirigenza, si è riusciti a mettere in sicurezza l’azienda, che gode di una condizione di equilibrio finanziario e che sta dotando il servizio di igiene ambientale di attrezzature e mezzi, che erano scomparsi nella voragine del fallimento.

    Quel fallimento ha lasciato un quadro noto all’opinione pubblica e ai magistrati della giustizia fallimentare e penale: non una spazzatrice, non una autobotte, cassonetti e autocompattatori in disastrose condizioni numeriche e di conservazione, raccolta differenziata al lumicino e una discarica, quella di Bellolampo, in condizioni di degrado e abbandono, evidenziate nell’inquietante incendio dell’estate 2012, alcune settimane dopo l’insediamento della nuova Amministrazione comunale, che aveva chiaramente espresso la volontà di cambiare musica rispetto a pratiche e sprechi del passato. Continua »

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