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lunedì 25 nov
  • Comune di Palermo

    Purtroppo Palermo non è una città comunista

    Caro Walter Giannò grazie per il titolo dell’articolo, anzi del post, ma purtroppo Palermo non è una città comunista. E non lo è per diverse ragioni che in questo contesto non vale la pena riportare.

    Come dicevo Palermo non è una città comunista ma è piuttosto, in questa fase politica, una città anomala per almeno due macro ragioni.

    Prima ragione. Tutti i partiti presenti nei parlamenti italiano e siciliano, qui sono all’opposizione o non sono presenti in consiglio comunale.
    Infatti è all’opposizione il variegato campo delle destre, quelle che hanno distrutto Palermo e il suo tessuto in 10 anni di governo, quelle che alla Regione (con Cuffaro e Lombardo) e al Governo del Paese (con Berlusconi, Fini, Meloni, Salvini e compagnia bella) hanno fatto di questo Paese, il Paese delle barzellette, della paura per il diverso e del liberismo senza regole.
    È all’opposizione il PD, sia quello “cattivo” del novello Berlusconi fiorentino che solo per citare tre esempi con il Job Act ha distrutto il significato del concetto della “dignità del lavoro” e che adesso vuole distruggere quello che rimane della scuola pubblica con il progetto della Buona Scuola, e con il Piano Casa impedisce a delle famiglie che hanno la sola “colpa” di essere povere di avere le utenze domestiche; ed è all’opposizione quello “buono” che alla fine però si accoda sempre, votando le peggiori schifezze pur di conservare le poltrone. Lo stesso PD buono che a livello locale fa finta di non vedere cosa si sta facendo a Roma, nella speranza che qualche “briciola poltronistica” tocchi pure a loro.
    E infine è all’opposizione il Movimento 5 stelle, che con la sua opposizione assolutamente inconsistente fatta nei parlamenti nazionale e regionale non fa altro che cementificare il potere di chi comanda. Anzi per essere esatti, il Movimento 5 stelle non è nemmeno presente in consiglio comunale e, per memoria di tutti, ricordo che alle elezioni del 2012 prese un numero di voti inferiore al nostro.
    Di città anomale così, ce ne sono solo tre in Italia: Palermo, Napoli e Messina. Tutto il resto, almeno se parliamo di grandi città, è normalizzato dalla politica del partito della nazione, che c’è e che ci sarà, dai personaggi politici che si vedono nei TG o nei Talk-show e dalle storie “false” che questi raccontano.

    Seconda ragione. La nostra è una città politicamente anomala, con un figura di Sindaco “carismatica” e “potente” (basti pensare alla differenza di voti che vi sono stati tra il sindaco e le liste che lo sostenevano alle scorse amministrative), con una maggioranza in consiglio comunale formata da un solo gruppo, il Movimento 139, con alcune figure politiche che spiccano e con un partito, Rifondazione Comunista, che pur se per lo 0,25% non ha eletto 10 consiglieri comunali, ha due assessori comunali e lavora sia in Giunta che nella società, non per fare di Palermo una città comunista, ma più modestamente per realizzare, o provare a farlo, il programma elettorale con cui la coalizione si è presentata alle elezioni.

    Ovviamente in una città anomala non possono che succedere accadimenti anomali.
    Ad esempio può verificarsi l’anomalia che un sindaco o un assessore possa essere libero di definire Palermo antifascista e dare il proprio patrocinio al settantesimo anniversario della Liberazione e alle iniziative organizzate dall’ANPI, dall’ARCI e da tante altre associazioni che credono che l’antifascismo sia ancora un valore in questo Paese.
    Ad esempio può verificarsi l’anomalia che un Sindaco su richiesta dell’ANPI decida di non andare più a portare i saluti alla celebrazione di Almirante perché preferisce dare ascolto a quello che qualcun altro definirebbe un comitatino.
    Ad esempio può verificarsi l’anomalia di una bandiera Palestinese esposta da Palazzo di città non perché si patteggia tra due contendenti ma perché c’è una parte, il governo di Israele, con uno degli eserciti più potenti al mondo che ha compiuto e compie giornalmente un genocidio verso i Palestinesi di Gaza e del resto della Palestina. I numeri parlano chiaro. Solo nell’assedio dello scorso anno a Gaza morirono 1.462 civili, 265 miliziani e ci furono 11.000 feriti (di cui il 70% civili) tra i palestinesi mentre dall’altra parte ci furono 6 morti tra i civili, 66 tra i soldati e i feriti furono 450 tra i soldati e 80 tra i civili. E questo non è un bollettino di guerra ma è una vergognosa carneficina perpetrata con la codarda complicità del nostro occidente.

    Infine oltre alle anomalie da te citate nel tuo post, a Palermo ne succedono tante altre.
    Ad esempio si può verificare l’anomalia che uno spazio pubblico venga occupato da chi fa nel territorio un “lavoro” sociale e che questo non venga sgomberato, e che lo stesso valga anche per gli spazi comunali occupati da persone che soffrono il disagio abitativo mentre nel resto d’Italia ci si comporta in altra maniera.
    Si può verificare l’anomalia che uno striscione NoMuos rimanga esposto per 10 mesi da un balcone di un assessorato comunale per far capire da che parte sta l’Amministrazione Comunale, mentre i governi regionale e nazionale stanno dall’altra parte.
    Si può verificare l’anomalia che l’Amministrazione Comunale porti avanti il concetto che un’azienda pubblica municipalizzata può diventare una risorsa per la città e non va privatizzata mentre nel resto d’Italia il liberismo la fa da padrone.
    Si può verificare l’anomalia che non venga tagliato neanche un posto di lavoro pubblico per non creare altro disagio sociale alla crisi dilagante.
    Si può verificare l’anomalia che venga istituita la Consulta delle Culture facendo partecipare al voto migliaia di stranieri residenti in città, o che da Palermo parta la campagna internazionale per l’abolizione del permesso di soggiorno. Mentre nel resto d’Italia il razzismo leghista sta crescendo rapidamente.
    Si può verificare l’anomalia che l’Amministrazione comunale metta nell’ultimo bilancio 8 milioni di euro per ristrutturare le scuole comunali, mentre il governo nazionale le fa dipingere e le chiama “belle scuole”.

    Caro Walter Giannò di anomalie di questo tenore ne potrei scrivere altre ma mi fermo qui. Magari un giorno tutte queste anomalie saranno solo un ricordo consegnato alla storia e anche Palermo verrà normalizzata dalla politica dei forti, delle ricche lobby e degli affaristi che usano la politica come cosa propria.
    Ma per il momento non è così e pur tra le mille contraddizioni di una Palermo per nulla facile, dalle tante emergenze aperte e ancora non risolte, ciascuno di noi sta provando a dare il proprio contributo per costruire un altro modo di essere città.

    Saluti.

    Ospiti
  • 6 commenti a “Purtroppo Palermo non è una città comunista”

    1. Il problema non è se Palermo è una città comunista o no. La politica amministrativa portata avanti da questa giunta “anomala”che si regge sul “carisma ” del sindaco Orlando ,non si discosta poi di molto da quella della precedente giunta di centro destra di Cammarata. Molti dei problemi di questa città li ha creato Orlando nelle sue precedenti amministrazioni, vedi il caso della GESIP, o da recenti scelte sbagliate , es. il fallimento dell’AMIA e la creazione della RAP. Tutti quanti, compreso lo stesso Orlando, sostengono che gli assessori non sono all’altezza, però tali assessori li ha nominati lo stesso Orlando. Il peso di Rifondazione Comunista è notevole,basta ricordare che il principale collaboratore del sindaco è un esponente di spicco di tale partito. Eppure la città non decolla, anzi sta sprofondando. Le scelte di questa giunta sull’ accoglienza agli immigrati stanno creando gravi tensioni sociali, inoltre la tolleranza verso tutti i tipi di “abusivismo” e l’illegalità diffusa stanno ormai deteriorando e snaturando il tessuto culturale e sociale di Palermo. Anche morire è diventato un problema e le centinaia di salme “depositate” in attesa d’inumazione sono il macabro simbolo di tale disastro, salvo che chiedere che i nostri cari vengano seppelliti in modo civile è un retaggio “borghese” . Di fronte a questa situazione, cosa fanno i comunisti indigeni? Non ci sembra che si sia alzata la loro voce , anzi si sono messi a difendere l’esistente e a favorire, con i loro comportamenti, l’illegalità diffusa. Lei sostiene che questa giunta ha il merito di non aver tagliato nessun posto di lavoro pubblico per non creare altro disagio sociale alla crisi dilagante, però oggi vediamo che le “mele marce”, il cui posto di lavoro è stato preservato da tale giunta , stanno corrompendo anche chi vuole lavorare onestamente. Signor Fumetta, le sue ricette politiche saranno anche belle, ma non portano da nessuna parte, la Grecia insegna. I problemi si risolvono con il realismo e non in modo ideologico.

    2. Caro Vincenzo Fumetta, innanzitutto grazie per la risposta pacata (al contrario di molti suoi compagni) e complimenti per la capacità di avere utilizzato il mio post per dare la sua visione della città attuale.

      Evito di replicarle dettagliatamente punto su punto, dal momento che non era mia intenzione montare una polemica politica ma ho voluto sottolineare, in fin dei conti, ciò che lei ha implicitamente ammesso con il riferimento all’anomalia: l’amministrazione cittadina “gode” degli influssi del suo partito, dimostrato dalla crescente capacità decisionale e rappresentativa di Giusto Catania.

      Sul discorso Israele – Palestina, io resto nell’idea che patteggiare per Hamas (associazione terroristica confusa per Resistenza, che utilizza i fondi riservati per la popolazione palestinese per comprare armi e combattere il nemico) può essere propria di una formazione politica come la sua ma un’amministrazione comunale (in quanto amministra tutto) non può pretendere che la propria posizione sia la stessa di quella della cittadinanza (in questo caso si può benissimo parlare di supponenza e superbia).

      Infine, non può certo nascondere che temi quali la non privatizzazione, lo spirito antiamericano e la critica a tutti gli altri partiti (istituzionali o meno) siano propri di Rifondazione Comunista.

      Saluti.

    3. Buonismo e pure infantile, blablabla, che non crea plusvalore.
      Addirittura vantarsi di non avere licenziato nemmeno un dipendente pubblico… stipendificio, a danno dei cittadini che pagano tasse ed oneri… vantato da chi sta consegnando definitivamente la città ad attività che la svuotano di risorse economiche, tra colonizzazione di poteri forti e multinazionali, ma anche in nome di un buonismo scemo che concede spazi pubblici cittadini e licenze ad attività illecite (contraffazione) o equivoche (provenienza, qualità, regolarità amministrative e fiscali), oltre a disintegrare l’aspetto identitario, che non capiscono i buonisti del cavolo, è attrattivo per i turisti e per l’interesse socio-culturale.
      Buonisti del cavolo. Le bandiere esposte, come se Palermo città ridicola contasse qualcosa nel mondo !
      A 14 anni la tessera dei giovani comunisti, ma l’indole CERTAMENTE anarchica, perché si doveva partecipare… non voto più da oltre tredici anni. Emblema della loro nullità Fausto, il politico più falso esistito in italia… 40 anni di prese per i fondelli col suo teatrino fatto di contorsioni cerebrali e collezioni di parole “complicate”, il vuoto assoluto, carriera terminata come il peggiore dei democristiani, tra i peggiori parassiti attuali del sistema fotti-popolo (che costa milioni bagli italiani, e non intende smettere di fottere trincerandosi dietro leggi fotti-popolo)… e quando danno il meglio di loro riescono ad essere solo buonisti dannosi che producono manifestazioni simboliche inutili e infantili, e MINUSVALORE.
      Giusto Catania ? Arrivista incapace… e velo pietoso.

    4. Walter Giannò (giornalista…), “resto nell’idea che patteggiare per Hamas “.
      Sempre per quel discorso delle basi della lingua italiana, La informo che la forma corretta è: “resto Dell’idea che paRteggiare per Hamas”. Saluti.

    5. Cari compagnucci, per quanto possiate strillare il vento sta decisamente cambiando e fatevene una ragione… Ah dimenticavo, vi svelo un segreto!!! Orlando non è stato eletto per le sue idee (per me balorde) che voi poveri illusi avete pensato che improvvisamente siano diventate maggioranza.. Bensì perchè la marmaglia panormosaura andava a votare al grido: ‘Ora Ollaaando na’ assistiema a tutti’, i lavoratori socialmente utili 2.0. Ora potete pure continuare a leggere i vostri Micromega… ma il vostro tempo è quasi finito. Così avrete anche modo di tornare a fare le vittime incomprese, dall’alto di una ipocrita e presunta superiorità morale. Complimenti davvero, siete riusciti nell’arduo compito di far rimpiangere i vostri predecessori!

    6. In sostanza a parte appizzare qualche bandiera, non licenziare i fannulloni Gesip e permettere a 4 artistoidi anarchici di fottersi le apparecchiature del Teatro Garibaldi non ha fatto altro?
      Ce ne eravamo accorti!
      Grazie di avercelo ricordato!

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