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martedì 26 nov
  • “Black Hole”, il viaggio nell’underground italiano che è partito da Palermo

    Il concetto di “cultura underground” mette sempre un po’ in soggezione: troppo vasto per esaurirlo in poche righe o in un breve discorso, troppo complesso per riuscirne a descrivere in modo esaustivo le tante sfaccettature.
    Se darne una definizione può essere difficile, non è tuttavia impossibile esplorarne alcuni aspetti, proprio come ha fatto il palermitano Turi Messineo, classe 1985, con il suo Black Hole, uno sguardo sull’underground italiano. Il percorso tracciato da Turi, che parte dagli anni Settanta e arriva fino a oggi, ha richiesto due anni di lavoro in giro per tutto il Paese ed ascoltato le voci di oltre 80 intervistati, per diventare un libro di 496 pagine e un documentario di 132 minuti. Raccogliere l’immensità delle esperienze del periodo in questione non è semplice e da qui deriva la scelta di definirlo uno sguardo: il punto di vista è quello dell’autore, che lascia inevitabilmente trasparire una grande passione.
    Due scene, punk e hip hop, si incontrano e si mostrano con le loro contaminazioni e con il loro immaginario collettivo fatto di festival musicali, centri sociali, spazi occupati, radio libere e do it yourself. Il racconto di Black Hole si svolge nell’arco di quarant’anni e passa attraverso i vinili delle etichette musicali indipendenti, la carta stampata delle fanzine, le musicassette e la serigrafia, per arrivare ai video e alle webzine, senza dimenticare scelte di vita improntate su veganesimo e lotte ambientaliste.
    La storia personale di Turi Messineo è partita da Palermo ed ha fatto tappa in altre città italiane e allo stesso modo la storia “collettiva” di Black Hole procede da un capo all’altro dell’Italia, senza tralasciare quei luoghi che sono magari secondari sulla carte geografiche, ma che sono stati primari per la diffusione della contro-cultura.
    La scena underground italiana è sempre viva, produce ed è piena di molte realtà. Oggi è diverso il contesto storico, così come lo sono quello culturale e quello politico, ma probabilmente non cambia il motore che muove tutto questo. Così sono le voci dei protagonisti a raccontare e raccontarsi in questo libro, perché probabilmente nessuno, meglio dei diretti interessati, può descrivere un universo che è allo stesso tempo a sé stante e inscindibile da tutto il resto. Black Hole farà tappa a Palermo il 30 maggio al Good Fellas Tattoo Studio – per la proiezione del documentario – e il 31 maggio alla libreria Easy Rider per la presentazione del libro.

    Palermo
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