A noi non può succedere (?)
Quando muori la domenica mattina, ancora giovanissima, andando a lavoro, con una promettente vena artistica e un uomo che ami e sposerai nel giro di pochi mesi, capita che, chi ti ha brutalmente investita, chi è scappato dopo averlo fatto, chi viene sorpreso privo di patente, divenga causa dei più viscerali desideri di vendetta della comunità. Nelle ultime ore, tra social network e articoli di giornale, i palermitani – e non solo – hanno chiesto la testa del pirata della strada, auspicando la legge del taglione e sembrando incazzati come mai fino a questo momento. Sembra uno di quegli eventi destinati a cambiare davvero le cose. Lei innocente che di più non avrebbe potuto essere e lui colpevole come pochi altri se ne siano mai visti.
Ora però, se siete coraggiosi e moralmente integri, fermatevi un istante a riflettere. Ricordatevi quanti di voi (o le vostre madri, o una sorella, un fratello), quanti avete visto alla guida con un cellulare in mano. Era solo un sms. Magari solo un messaggio vocale su WhatsApp. Forse una telefonata. Forse avevate fretta perché, solo in quel caso, solo quel giorno, eravate in ritardo e avete sfruttato, magari in motorino, la corsia preferenziale. Magari siete scesi di fretta da casa e non avete allacciato la cintura, vedete da lontano una macchina della Municipale e, frettolosamente, vi proiettate in una qualche improvvisa manovra, o per non farvi vedere, o per allacciare in extremis quella fascia di tessuto al lato del sedile. Solo quella volta, perché eravate di fretta.
L’omissione di soccorso dell’automobilista – protagonista dell’orribile incidente di una piovosa domenica di maggio – certo vi permette di sentirvi diversi, di pensare che voi siete meglio di lui e che a voi non sarebbe successo. Certo, una volta fermato, il fatto che sia stato trovato privo di patente ha aumentato la vostra indignazione rispetto a questo “animale” omicida.
Eppure, tante vittime di incidenti stradali, tante madri di figli che non vedranno più chi li ha messi al mondo, tanti innocenti sono stati vittime di persone “perbene” (almeno fino a quel momento); persone che la patente l’hanno ben conservata nel portafoglio e che mai hanno perso un solo punto, persone prive di precedenti, persone che compravano nei negozi dove comprate voi o che giocavano al circolo dove siete iscritti voi o ancora che, una sera, una pizza, l’hanno condivisa anche con voi.
La sintesi è che l’omicida resta tale mentre voi/noi possiamo star qui a indignarci. Però occhio…perché, come è evidente, basta molto poco perché i nostri amici possano indignarsi – giustamente! – per noi che, in fondo, stavamo solo mandando un sms, stavamo solo rispondendo ad una telefonata… Mentre guidavamo.
(foto da Google Maps)
Ma qual’è il senso?? Che dobbiamo essere comprensivi nei confronti di quel farabutto??
Il senso è che siamo tutti farabutti e, prima di indignarci, dovremmo imparare a guidare tutti meglio perché l’obiettivo non è sentirci migliori di lui ma evitare che queste cose accadano di nuovo.
Finalmente un articolo intelligente sulla vicenda, bravo Angelo.
Ma forse che il pirata assassino era su Whatzapp, o al cellulare mentre correva come un pazzo? No, perché altrimenti… che c’entra tutto il discorso?
O si tratta di un generico invito a fare attenzione mentre si è alla guida?
E poi… “siamo tutti farabutti?!” E perché non “siamo tutti assassini potenziali” a questo punto?
Anzi, perché non andiamo direttamente a costituirci?
Ma è così difficile capire il senso di quest’articolo? Qua non si sta facendo la morale a nessuno né si sta dicendo che siamo tutti potenziali assassini. Semplicemente, si vuole invitare a riflettere: non siamo esenti da colpe, nessuno lo è. Ci riteniamo migliori di quell’animale che ha falciato una ragazza domenica mattina, ma dovremmo riflettere a quante volte è successo a noi di mandare un messaggio al volante, guidare brilli, infilarci nella corsia di emergenza per superare una lunga fila di auto, etc. Ci riteniamo migliori, perché le nostre, in confronto, sono state piccolezze. Ma non lo siamo. La morte di questa ragazza deve insegnarci proprio questo: che basta un attimo per “consumare” la vita di una persona e della sua famiglia. Io ritengo che Angelo De Stefani abbia dato, in poche righe, uno punto di riflessione di estrema importanza.
Per niente d’accordo.
Non siamo tutti eguali. Non scrivo messaggini mentre sono alla guida e se ricevo una telefonata, mi fermo. Rispetto le precedenze e la velocità consentita. Ho fatto lo stesso mestiere di tal Schettino e non ho messo mai in repentaglio la vita di nessuno. Forse qualche volta non ho raccolto la cacca del mio mini-cane ma chi si ritiene “potenziale assassino” non mi accomuni a lui.
Stefano, grazie.
Giacomo, hai riassunto perfettamente le mie intenzioni, te ne sono grato.
Il punto è proprio che il cattivo di questa storia avrebbe colpe davvero gravi e imperdonabili (omissione di soccorso, guida sotto effetto di sostanze, assenza di patente…) ma che un incidente può capitare a tutti anche per una mera e semplice distrazione come quelle in cui, un po’ tutti, quotidianamente incappiamo. Quando una ragazza perde la vita poco importa la motivazione o le aggravanti… Quelli hanno un ruolo solo nel valutare la pena. Quel che resta è una ragazza morta. Fosse per whatsapp o per un mero atto criminale.
Continuiamo dunque ad indignarci ma, almeno da oggi, proviamo a guidare con più rispetto verso ciò che finora non ci è accaduto. Proprio per diminuire le possibilità che accada.
Angelo, sono sincera, leggendo il post io non ho colto il messaggio “guidate in maniera più prudente, vedete cosa può succedere!” ma più quasi un tentativo di giustificare / minimizzare l’accaduto (come invece spieghi nell’ultimo commento…)….
L’accaduto, per sua stessa natura, non può essere giustificato in alcun modo.
Incivile, immorale, sprezzante della stessa natura umana.
Ciò non toglie che, prima di giudicare, dovremmo avere memoria di tutta l’ingiustificata tolleranza che abbiamo verso noi stessi o i nostri cari. Un cellulare in mano nel momento sbagliato può renderci altrettanto colpevoli. Con minori aggravanti ma con risultati analoghi.
Ecco un altro post senza senso.Un post che necessita di essere reinterpretato e spiegato.
Io quando guido non sono ubriaco,non so cosa e’ una droga,non uso il telefonino,rispetto le corsie,le distanze di sicurezza ed i limiti di velocità.E’successa questa disgrazia,ma non mi va di essere accomunato ai trasgressori del codice stradale,ai vigliacchi (leggi l’investitore che fugge).
Per me avresti fatto meglio ad approfondire la dinamica di quello che è successo,senza distribuire sensi di colpa.
il post non si capisce e se si capisce lo ritengo inutile. qui non si sta parlando di uno che mentre scriveva un sms o si faceva fare una pompa ha investito una persona.
Qui si parla di uno che ha investito una povera ragazza e poi è scappato come una merda
qui non si parla di uno che è sceso dalla macchina disperato per quello che ha fatto, ha preso la malcapitata e senza parlare e dire nulla l’ha immediatamente caricata in macchina e portata all’ospedale o di qualcuno che ha subito chiamato un’ambulanza e le forze dell’ordine.
no, niente di tutto ciò, qui si parla di uno che ha barbaramente ucciso una ragazza, è scappato e quando è stato raggiunto dalle forze dell’ordine ha anche fatto resistenza.
qui si parla di uno che oggi dice di essere dispiaciuto, ma ieri è scappato senza curarsi minimamente di quello che era successo.
quindi non dire “poteva succedere a tutti voi o ai vostri amici”, voglio sperare che di merde così ce ne siano poche in giro. e mi fa specie che si possano scrivere cose simili. un po’ di rispetto.
piuttosto, speriamo gli diano una giusta pena anche se temo che con l’omicidio colposo non si farà granché di Ucciardone, anzi forse non se ne farà proprio.
Non mi dilungo sul meschino comportamento dell’investitore, che non si può minimamente giustificare o difendere, nemmeno con l’ausilio dell’avvocato migliore.
Voglio soffermarmi sul senso del post, o almeno sul senso che ne ho compreso io.
Penso che Angelo volesse puntare l’attenzione sul comportamento che, nello specifico a Palermo, hanno/abbiamo gli automobilisti o i guidatori di un mezzo in generale. Voglio parlare di numeri e percentuali; diciamo che su 100 automobilisti che circolano a Palermo, almeno il 70% commette un’infrazione più o meno grave.
Questa può essere parlare al cellulare, non allacciare le cinture, percorrere la preferenziale perché siamo i cchiu sperti, fermarsi al semaforo sulle strisce, ecc. ecc.
Bene, all’interno di questo 70% ( che forse ho sottostimato), ci siamo forse noi stessi, le nostre ragazze, sorelle, mogli, amiche, amici, mariti, fratelli; e se la percentuale è questa, e credo che lo sia abbondantemente, il 70% di tutti quelli che commentano/commentiamo la tragedia sul web, è colpevole ognuno per il proprio comportamento alla guida.
Se noi stessi ci accorgiamo di un comportamento sbagliato tra nostri conoscenti, dovremmo farlo notare più spesso, a costo di risultare noiosi. Io ad esempio, quando sono seduto dietro, allaccio sempre le cinture, diciamo per la mia sicurezza ma anche perché non mi fido sempre di chi guida; e chi guida a volte si “offende” perché le allaccio o, nella migliore delle ipotesi, mi prende in giro, non contemplando neanche lontanamente che questo sia un comportamento corretto, ma da “cacasotto” o femminuccia.
Dunque, penso che il senso che Angelo volesse dare al suo post sia questo, cioè quello di cercare, ognuno per le proprie responsabilità, di guidare con più coscienza e farlo notare anche ai nostri cari giornalmente. Altrimenti una tragedia del genere, tranne per i conoscenti e i parenti, resterà per tutti gli altri un ulteriore fatto di cronaca che si dimenticherà più o meno in fretta.
Bravo all’autore dell’articolo. Intelligente e non strappalacrime come l’altro sullo stesso argomento. Gregorio, se sei perfetto alla guida non posso fare che ringraziarti. Pero’ vivi a Palermo, dove la maggior parte degli autisti non e’ cosi’. Sfortunatamente posso dirti che si, ho guidato dopo un bicchiere di troppo, si, ho corso in auto e moto. Mi sono messo nelle condizioni di assenza di sicurezza tali da ammazzare qualcuno? Probabile. E come me tantissimi. Anche se guidi nella corsia degli autobus e blocchi un’ambulanza ammazzi qualcuno. Il post vuol dire proprio questo. E purtroppo la cronaca mostra che sono in tanti a scappare. Tutti cattivi e noi buoni? No, abbiamo perso l’educazione civica. Sfincione, per carita’ di dio, se ti capita un incidente NON toccare la tua vittima (caricarla in macchina???) potresti finirla di ammazzare. Un po’ di umilta’ e cerchiamo di capire che non serve essere schifosi come quell’automobilista per ammazzare qualcuno. Almeno questo per rispetto a quella povera ragazza.
Pablo, concordo con te. Su un fatto siamo tutti d’accordo: il tizio è un animale che non merita giustificazioni, e chi una giustificazione la trova dovrebbe avere almeno la decenza di tacere. Tuttavia, dai commenti sopra sembra quasi che la si prenda sul personale solo perché si è cercato di dire che tutti, nessuno escluso, siamo esenti da colpe. E’ ovvio che, tranne rare eccezioni, non esiste il guidatore perfetto. Nemmeno io parlo al cellulare mentre guido (ho il bluetooh in auto); nemmeno io, laddove malauguratamente mi capitasse, lascerei una persona sull’asfalto dopo averla investita; non ho mai assunto droghe (quindi, non ho mai provato “l’ebbrezza” di guidare drogato); ho 30 punti sulla patente (ma è sufficiente per dire che sono un guidatore modello?). Eppure non credo di essere perfetto, ma perfettibile sì. Ecco, vorrei che questa tragedia ci insegnasse ad essere più responsabili, a prendere coscienza del fatto che forse non siamo così perfetti come riteniamo di essere; possiamo essere guidatori disciplinati, nessuno lo mette in dubbio, e credo veramente che chi ha commentato qui lo sia. Ma di investire una persona a causa di una distrazione può succedere a ognuno di noi: questo non farebbe di noi degli assassini incalliti, almeno non al pari di quell’animale di domenica mattina, ma la sostanza è che avremmo investito una persona. Come sottolinea giustamente Pablo, di fronte a un comportamento sbagliato, siamo chiamati a fare il possibile, anche a costo di renderci ridicoli, incluso rimproverare aspramente amici e parenti (io stesso, che quando guido sono un bacchettone che si ferma ad ogni stop, se sono in macchina con amici che non lo fanno, mi incazzo come una iena e glielo faccio notare in maniera tutt’altro che gentile). E’ così complicato imporci (sì, esatto, imporre a noi stessi, tutti) un minimo di riflessione?
Posso raccontare che sono vivo per miracolo?Discesa di Valdesi,andatura moderata.Arrivato a cento metri d all’incrocio da cui si accede a Montepellegrino,improvvisamente,una vettura con 4 balordi fracassoni proveniente da Valdesi si sposta sulla mia carreggiata e mi punta contro.Mentre io sterzo a sx,i balordi finiscono sul marciapiede alla mia Dx.Collisione evitata per un soffio.
Sicuramente erano ubriachi,fors’anche drogati.Era circa mezzanotte.Alcuni anni fa.Forse 10,o più.
Ieri,domenica,mentre si scatenavano i temporali,ero particolarmente nervoso.In verità pensavo ai barconi.Invece e arrivata questa brutta notizia.
Sig De Stefani una volta chiarito che il suo post voleva essere una sorta di pubblicità progresso sulla sicurezza stradale posso dirle, con assoluta certezza, che tutto il suo post è davvero una composizione infelice.
Mi piace come scrive, davvero, ma non mi piace cosa ha scritto.
Io mi indigno, e credo sia giusto che tutti prendano le distanze da quello che è accaduto. Lei ha completamente decontestualizzato e semplificato tutto per esprimere un messaggio buonista, ovvio e praticamente inutile.
Cerco di farle un esempio: è come se qualcuno avesse bombardato con il napalm bosco ficuzza e lei scrivesse un post su tutti quelli che provocano gli incendi dimenticando di spegnere per bene il fuoco del barbecue o i mozziconi di sigaretta.
Si rende conto o no?
Cosa c’entrano le cattive e sicuramente condannibili abitudini alla guida -che esistono in tutto il pianeta- con un criminale drogato che aveva perso tutti i punti della patente a suon di multe per eccesso di velocità?
Di un mostro che dapprima si ferma a guardare il corpo della sua vittima è poi scappa?
Non dovrei indignarmi?
Sa come si chiama quello che ha scritto? Salto logico.
Un criminale investe una ragazza
Tutti potenzialmente potremmo investire qualcuno.
Tutti siamo criminali.
Io non ci sto.
E poi abbia pazienza ma sia almeno coerente con ciò che scrive.
Prima invita a non puntare il dito contro questo criminale, lasciando intendere che quanto capitato a lui potrebbe capitare a tutte noi, persone per bene, poi sostiene che voleva solo dire di fare attenzione quando si sta alla guida.
Lei sa scrivere ma cerchi di sfruttare il suo talento con pensieri sensati altrimenti rischia chi legge un suo post pensi che è disposto a scrivere qualsiasi stupidata pur di attrarre su di sé l’attenzione.
Scusate gli errori di digitazione.
Ottime parole. Condivido tutto. Non da madre, sorella, moglie di chi ha perso la vita. Loro non possono essere nella lucidità di capire che può succedere a tutti. È un pò come la pena di morte. Darla o non darla? Non è giustificare il carnefice. È solo ‘occhio, che può succedere a tutti in quell’attimo di sbadataggine al voltante che sfido qualcuno a dire: a me no!’.
Non giudicare è forse la strada più giusta.
Restare in silenzio nel rispetto di una tragedia più grande di noi e senza spiegazioni.
Ma come?Restare in silenzio? Un mascalzone ,per quello che risulta,ammazza una ragazza e noi dovremmo restare in silenzio?
In quanto al resto il contenuto e’ anche forma.Se e ‘ lacunoso,degrada la forma.
Esprimere un contenuto valido richiede maturità.Alcuni la raggiungono a sessant’anni,forse.
Signor Scimò, la ringrazio dell’intervento ma non mi è sembrato di mancare di coerenza. Ho riletto sia il mio primo post sia le successive risposte dove, evidentemente, ho dovuto sviscerare a volte con esempi ed altre con minimizzazione un concetto che, per fortuna, altri hanno saputo cogliere senza bisogno di ulteriori interventi.
Su tutto la ringrazio per aver scritto il suo nome. Questo, oltre ad essere raro, mostra la capacità e l’integrità di saper sostenere le proprie idee in maniera sincera, pulita e onesta. Avrei risposto al signor Sfincione ma poi mi sono sentito stupido a voler scrivere ad un pezzo di rosticceria.
Entro nel merito del suo punto di vista: io non giustifico di certo il criminale né intendo privarlo delle numerose aggravanti di cui ha macchiato il suo crimine. Volendola guardare letterariamente, lui è il cattivo con, a quanto sembrerebbe, tutti i crismi tanto quanto lei è magnificamente innocente e una bella persona.
Ma il punto che avrei voluto saper esprimere meglio – imparerò – è proprio quello che la povera ragazza è morta a causa di una auto che l’ha colpita. Un’auto come potrebbe essere la nostra in una contingenza tutt’altro che distante da quella in cui potremmo trovarci quando, guidando, utilizziamo il cellulare o ci distraiamo per chissà quale altra ragione. Vogliamo indignarci per quanto avvenuto? Mai vietato a nessuno. Vogliamo però migliorare lo sporco mondo dove qualcuno progetta attacchi al Napalm in quel di bosco Ficuzza (mi consenta l’ironia, giusto per alleggerire e senza per questo voler sminuire la gravità dell’accaduto)?
Allora rendiamoci conto che le aggravanti hanno un valore solo e e soltanto per quantificare la pena, solo per capire quanto è importante togliere la persona colpevole dalla strada, che anche per un telefonino in mano si può morire.
Dice che quanto detto da me si riduce a qualcosa di poco utile. La mia idea è diversa. È un momento di dolore. Come ho scritto ad inizio post, riflettiamo con integrità morale. Ricordiamoci di quante volte siamo tolleranti con persone a noi care o con noi stessi quando ci concediamo distrazioni e ricordiamoci che, una volta ferito qualcuno (voglio farla semplice) ci sarà chi – giustamente! Mai invitato a non indignarci infatti! – sarà indignato dal nostro comportamento. E, andando al sodo, chi subirá delle limitazioni o privazioni per la leggerezza con cui noi indignati di oggi ci siamo concessi la distrazione domani. Anche senza sostanze nel sangue, con la patente con 30 punti e pur restando sul luogo del misfatto.
Sig. Gregorio, questo, mi spiace contraddirla, non è un altro post dove si approfondisce la dinamica di un incidente. Per quella ci sono giornalisti e giornali che da ieri non fanno altro. Nel mio intervento non ci sono nomi di proposito. Il mio è uno spunto. Un intervento mirato a voler solleticare una riflessione. Voler ricordare che gli incidenti capitano e che dobbiamo fare di tutto per evitarli. Sono felice di leggere che lei è un buono. Fossero tutti come lei e fossero tutti così sicuri del proprio operato, almeno alla guida, staremmo sicuramente più sereni per le strade.
Già che ci siamo mi tolgo un sassolino: sa quanti interventi reputo davvero inutili? Quanti post? Quanti articoli? In quel caso però vado avanti perché ho cose più importanti che cercare di screditare qualcuno che, col tempo, se non è il suo mestiere, capirà di doversi dedicare ad altro.
Mi spiace che ciò che ho scritto non sia stato di suo gradimento ma con la perizia con cui è stato presente su questa pagina sono certo saprá trovare argomenti per lei di maggiore interesse.
Sig. De Stefani ho riletto quanto avevo scritto e pur restando della mia opinione mi ricresce di aver usato dei toni duri. Per questo la prego di accettare le mie scuse. Ho apprezzato molto la sua risposta. Partiamo da presupposti troppo distanti per trovare un punto in comune, nonostante ciò vi è stato uno scambio di opinioni. Le rinnovo i miei complimenti per il modo in cui scrive. A presto.
Ma possibile mai che quando succede un disgrazia del genere che tutto il genere umano si deve ergere a giudice, deve puntare il dito contro……
No! Non commento oltre per rispetto delle ci famiglie coinvolte.
Condivido in Totò il senso del post.
trovo questo scritto di Angelo lucido, asciutto e quanto mai puntuale, non per questo privo di empatia verso una donna morta “inutilmente”, come lo sono tutti morti in strada, falciati da assassini armati di un volante, distratti o criminali che siano.
ogni volta che mi metto al volante, ormai sempre meno scegliendo altri mezzi più dolci e leggeri per spostarmi, mi sento una potenziale assassina.
mi sposto con un mezzo che può tirare sotto una cane, un gatto, un bambino che insegue una palla per strada, chi mi sbuca all’improvviso davanti, perchè di certo non guido distratta o drogata o ubriaca, guido con gli occhi aperti come quelli di una mosca a 360 gradi.
comunque ogni volta che salgo in macchina, mi sembra di caricare un’arma potenziale, possibilmente a salve.
bellissimo post, Angelo.
dovrebbe far riflettere invece di far incazzare.
Angelo
apprezzo il fatto che risponde ai commenti.
Apprezzerò di più se riuscirà ad essere più conciso.
Ci risiamo, una citta’ che tenta di autoassolversi anche davanti gli episodi piu’ cruenti. Mi dispiace ma la responsabilità” e’ prettamente personale. Il fatto che ci sia una generica tendenza all’ inosservanza delle regole (fatto culturalmente deprecabile) non toglie nulla al comportamento di un individuo che ha ucciso una ragazza di 27 anni che andava al lavoro. Pensate solo se si fosse trattato di vostra figlia o di vostra sorella.
a360 gradi ?
Sara una sofferenza,guidare!
Dino.Ma dove la vedi una città che tenta di auto assolverai?
Hai letto bene?
Autoassolversi (maledetto correttore !)
Molti di noi lo pensavano, tu l’hai scritto.
Non preoccupatevi di chi non comprende l’articolo, non parla con la ragione ma con la rabbia!
Gaspare, credo che qui l’unico punto a cui siamo tutti d’accordo e’ che siamo tutti indignati da quanto accaduto. E’ francamente inammissibile che qualcuno possa comportarsi cosi’, droghe o non droghe. E la speranza per tutti e’ che buttino via la chiave.
E’ facilissimo prendere le distanze da un incosciente, assolutamente ingiustificabile.
Pero’ se qualcuno bombarda col napalm bosco ficuzza o un idiota butta una sigaretta accesa in ogni caso il bosco e’ bruciato, nel primo caso ci sono solo le aggravanti. Una giovane donna e’ morta investita da uno che andava veloce sotto la pioggia. E’ buonismo dire che non e’ il solo a farlo? Le cattive abituidini alla guida (no, non esistono ovunque, in uk se bevi un bicchiere di vino prendi il taxi) ammazzano. Puoi avere trenta punti sulla patente ed essere esemplare, ma se una sola volta non lo sei rischi di ammazzare qualcuno. magari poi ti fermi a prestare soccorso. Ma il risultato non cambia. Io credo che abbiamo tutti bisogno di “pubblicita’ progresso”, non sono mai superflue. Correggo il suo salto logico: “La maggior parte di chi guida a Palermo e’ potenzialmente criminale”, senza per questo giustificare in alcun modo l’automobilista. Le chiedo: secondo lei quanto consapevole e’ una persona del genere del rischio di ammazzare qualcuno? Secondo me per nulla. E in tanti non lo sono abbastanza.
Carissimi, non ho letto tutti i commenti, ma ho capito a pieno il senso dell’articolo.. purtroppo a Palermo noi tutti guidiamo veramente male, non conosciamo le regole della strada e non ci interessa conoscerle e ce ne accorgiamo solo se e quando ci capita di guidare in altre città, da Roma in sù! Inoltre da buoni palermitani mettiamo sempre al primo posto le nostre comodità, ke si tratti del telefono o di stare comodi senza cintura o di lasciare la macchina in malo modo pur di non dover fare 2 passi in più o di prendere la corsia preferenziale perché abbiamo fretta o semplicemente ne abbiamo voglia. Questo è il nostro atteggiamento! Allora cogliamo l’occasione per guardarci dentro, non dovremmo cambiare forse tutti un po’? Forse e dico forse, le regole e il rispetto dell’altro non sono cose poi così inutili e superflue, perché lì quel giorno avremmo potuto esserci noi o i nostri parenti o amici, indistintamente in macchina o sulla strada!
c’è una legge che risarcisce il danno delle vittime di pirati della strada, ora la stanno abolendo , un assurdo paradosso per chi ha perso magari un figlio vittima del solito pirata della stradale fatto e stra-ubriaco. Questa legge deve continuare ad esistere non restituisce il figlio ma magari conforta.