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giovedì 19 dic
  • Si spegne una luce al call center: Tania uccisa da un’auto pirata

    Ieri è morta Tania, spazzata via da una carcassa di ferro. I suoi sogni si sono infranti sull’asfalto, tra un cornetto e un cappuccino mangiati velocemente e una cuffia che l’aspettava, ma che è rimasta nella sua borsetta, assieme al suo cellulare, sfigurato e svuotato di tutto, anche di quella rubrica che teneva memoria dei numeri di telefono della sua famiglia, dei suoi amici, di chi la conosceva. Una crudeltà inaudita, lo scherzo beffardo del destino, che per ore l’ha privata del pianto di chi l’amava.

    La luce andava e veniva. Anche al call center c’era stato uno sbalzo di corrente e forse Tania avrebbe festeggiato coi suoi colleghi una pausa obbligata, un momento di tregua da un lavoro poco gratificante, in una domenica mattina in cui tutto si vorrebbe fare, fuorché rispondere al telefono e risolvere i problemi della gente.

    I suoi compagni di ogni giorno, dalla finestra, approfittando del black out, guardavano le nuvole, l’acqua che cadeva copiosa, la via Libertà che si allagava, poi un missile che stroncava Tania, un nodo salito in gola, un urlo strozzato dal tonfo di un corpo morto caduto sul selciato, l’acqua colorata di rosso, la pioggia trasformata in lacrime, un diavolo che ride sul ciglio della strada, un angelo che vola in cielo….

    C’era anche lui, appena sceso dal suo furgone: un’anima in pena che guardava la sua vittima rantolare a terra, mentre il suo viso si contorceva e le sue mani e i suoi piedi si tendevano per il dolore. È fuggito via, l’ha lasciata là, persa nel suo destino, infilzando l’ultima lama, il colpo mortale dell’indifferenza.

    È stato fermato, era senza patente poiché gli era stata ritirata in maniera permanente per altre infrazioni al codice della strada. Pietro Sclafani, titolare di un panificio e di un bar, sarà processato per direttissima. Forse non pagherà mai abbastanza per ciò che ha causato. Tania avrebbe dovuto sposarsi tra meno di due mesi, era una scultrice e aveva mille progetti. Qualcuno invece di frenare la propria auto ha frenato i suoi sogni.

    Pietro Sclafani oggi è il mostro da sbattere in prima pagina, meriterebbe una punizione esemplare, ma piano con i giudizi: molti di coloro che leggono, e qualche volta anche chi vi scrive, dimentica che un’automobile è una vera e propria arma e che un acceleratore non è poi così differente da un grilletto di una pistola.

    Basta poco per cancellare una vita, mille sacrifici, un miliardo di sogni, di progetti e di speranze. Basta poco per dare dolore, spietato, crudele, basta un battito di ciglia per far godere il demonio.

    Ieri è toccato a Tania, ma migliaia di persone perdono la vita ogni giorno sulle strade del mondo, per colpa di gente sconsiderata che scambia le corsie cittadine per veri e propri autodromi.

    Ho visto una signora, qualche giorno fa, che teneva il cellulare nella mano destra, la sigaretta nella sinistra e la sua automobile che guidava da sola. Ho visto motorini con tre persone a bordo. Ho visto gente che sorpassa da destra e che ti manda pure a fanculo, ho visto pazzi passare col rosso, incoscienti non fermarsi allo stop. Ho attraversato sulle strisce pedonali e ho visto anch’io la morte con gli occhi. Le ho viste io, ma tutti voi queste cose le vedete ogni giorno. Un auricolare, dieci minuti di ritardo, un po’ di prudenza, possono salvare decine di vite umane ed evitare tanto dolore.

    Rallentiamo.

    Ospiti
  • 7 commenti a “Si spegne una luce al call center: Tania uccisa da un’auto pirata”

    1. Il problema di questa città è la mancanza di controlli. Un incidente “purtroppo” può accadere a tutti. Ma quando leggiamo che il responsabile di tale incidente era una persona a cui era stata ritirata la patente e ,nonostante tutto, continuava tranquillamente a “sfrecciare” a velocità sostenuta in Viale della Libertà, nonostante la pioggia, qualche dubbio ci viene spontaneo. Se non avesse “ammazzato” questa povera ragazza, per quanto tempo avrebbe guidato senza patente, senza assicurazione e senza bollo? Tania è morta perché ,in questa città, nessuno fa rispettare le regole e i furbi e i delinquenti ormai sono convinti che tutto , per loro, è lecito.

    2. Mi ha fatto piangere, speriamo che a questo disgraziato gli diano una punizione severa e che non lo rimettano in libertà immediatamente. Tra l’altro era pure un drogato e parlava al cellulare.
      Elementi così dovrebbero essere eliminati dalla faccia della terra. E’ pur vero che, come dice anche lei dottore Sardo, che non bisogna meravigliarsi più di tanto, perché tutti noi dovremmo stare più attenti.

    3. https://www.youtube.com/watch?v=UMVs90_hRRE

      non so se si può linkare. Ma è da domenica che mi frulla in testa. Tutto qua

    4. Ben formulato,questo Post.
      Mi piace.

    5. Bravo Gaetano
      L’argomento e’ correlato e può salvare tante vite.

    6. Dal TG1
      Trovate nel sangue tracce di amfetamine ed ecstasy.
      Ubriaco
      Parlava al cellulare
      Correva
      Pioveva forte
      Invece di dare soccorso,scappava
      Guidava senza patente.

    7. @Gregorio

      scusa ma non mi trovi in accordo con questa linea.

      Strumentalizzando il fatto che “eraubriacoparlavaalcellularecorrevaguidavasenzapatente” facciamo finta di non sapere che quelli che non si fermano per fare passare i pedoni sono persone normali non drogate non alcolizzate… il mio vicino di casa commercialista, il proprietario del negozio di ricambi sotto casa mia, la vicina di palazzo che accompagna i figli a scuola, il mio vicino figlio di carabiniere che quando glielo faccio notare mi dice che mi manda il figlio.

      Se continuiamo con questa tesi che chi non si ferma lo fa perché è ubriaco, drogato etc. etc. non facciamo nulla per cambiare le cose (che per essere veramente cambiate richiederebbero l’intervento serio della Polizia Municipale, che una volta – riscontrata in flagrante un auto (di persona normale!!!) che quasi mi investiva sulle strisce pedonali, alla mia richiesta di intervento anziché multare l’automobilista chiedevano di avere anche i miei documenti !!!

      Per favore… pensate a quanti vostri conoscenti (non mi permetterei mai di dire “di voi”) non si fermano per fare passare i pedoni sulle strisce pedonali ?!?

      grazie

      Marco

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