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martedì 19 nov
  • Gli isolati: #vogliamolaliscafo

    Finalmente estate!

    Finalmente il sole, il mare, gli amici. Finalmente, potrò ritornare a godere dell’energia di quel piccolo diamante vulcanico, lasciato lì un anno fa, brillante in mezzo al Mar Mediterraneo ad una decina di chilometri da Lampedusa: Linosa.

    Sì, è vero, dovrò affrontare le tre noiose ore di aliscafo, ma garantisco che quando si apre il portello e ritrovo quella meraviglia davanti, dimentico tutto il resto.

    Sempre meglio di quella terribile nave! Quella caffettiera del dopoguerra è buona solo se vuoi conoscere il brivido del famoso “Viaggio della Speranza” (e io l’ho conosciuto).

    In tal caso la strategia migliore sarebbe partire di notte, così per godere del fresco, del chiaro di luna e dopo una bella dormita…però augurati che ci sia buon tempo, perché potrebbe anche non attraccare!

    Nonostante tutto, per arrivare, forse arrivi.

    Iniziata la stagione estiva 2015, ad oggi Linosa si ritrova senza il suo collegamento principale, l’aliscafo.

    Questo problema esiste già da mesi, precisamente da settembre, quando il contratto della compagnia Ustica Lines ha avuto termine.

    Da quel momento ci sono state ben cinque gare d’appalto pubbliche, rivolte a tutta l’Unione Europea, ma nessuno ha preso possesso della tratta vacante.

    «Siamo esasperati. Ci sentiamo come dei prigionieri, ci vengono negate le condizioni vitali minime. Non vogliamo creare la nuova Ibiza o ottenere il boom economico, l’aliscafo è il collegamento più veloce e più comodo per il turista. Mantiene soprattutto la nostra microeconomia, il nostro (principale) sostentamento, fondamentale per superare il periodo invernale. La stagione è ormai compromessa, le prenotazioni sono diminuite in modo precipitoso. I generi di prima necessità e i servizi medico-sanitari sono “garantiti” dalla nave e dalle condizioni climatiche». Questo è quello che accoratamente mi racconta Cristina Errera, linosana, che adesso vive e studia alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, e vede il problema attuale dell’isola intaccare anche la vita e il lavoro dei suoi familiari, abitanti attuali di Linosa.

    L’assordante silenzio da parte delle istituzioni lascia soli e nel caos gli isolani, o meglio gli “isolati”, che hanno deciso di occupare, in presidio permanente (da domenica 21.06.2015) la sede distaccata del municipio.

    Cristina ha deciso insieme ai suoi concittadini, di informare il resto d’Italia di ciò che sta accadendo. Così partono comunicati stampa e moltissimi aderiscono alla protesta attraverso Facebook, con gli hashtag #VoglioAndareALinosa e #VogliamoLAliscafo, anche l’attore Christian De Sica ha sposato la causa attraverso hashtag e video.

    «Ancora nessuno ha avanzato alternative e soluzioni» dice Cristina «In fondo basterebbe riconoscere lo stato d’emergenza e attuare una soluzione tampone, così da poter risolvere in modo migliore il problema principale».

    I linosani godono di una splendida realtà naturale, vivono in un piccolo paradiso terrestre, tra splendidi fondali marini, Berte e tartarughe caretta caretta, ma lo Stato ha deciso di confinarli e tagliarli dal resto dell’Italia.

    Chi non c’è mai stato, chi non la conosce, deve andare a Linosa, deve pretendere l’aliscafo.

    Sicilia
  • 6 commenti a “Gli isolati: #vogliamolaliscafo”

    1. Io invece voglio l’aliscafo per andare alle Maldive! PRETENDO l’aliscafo per andare alle Maldive e occuperò il municipio di Palermo finché non verrà garantito un aliscafo per le Maldive!!
      Sarebbe stato interessante esaminare i motivi per cui il bando europeo è andato deserto, ma ahimè la sig.ra Errera da brava siciliana si lamenta e basta. Anzi: si lamenta e pretende! Il siciliano pretende sempre che siano gli altri a fare qualcosa.
      Il bando è andato deserto probabilmente per due motivi:
      1) i termini antieconomici (magari il prezzo massimo dei biglietti stabilito da bando)
      2) mancata prospettiva di ritorno economico
      Si, perché se un’azienda di trasporto privato propone un’offerta di trasporto lo fa per un ritorno economico. E’ il mercato, baby! Se non c’è business, se non c’è forte domanda, allora non c’è offerta.
      Probabilmente la sconosciuta isola di Linosa (o meglio dire, Lagnosa) e i suoi abitanti invece che lagnarsi e occupare le istituzioni, aspettando che arrivi lo Stato (o la Regione) assistenzialista stile anni ’90, dovrebbero rimboccarsi le maniche. Mamma Regione (o mamma Stato) che elargisce convenzioni e soldi a pioggia ha chiuso i rubinetti.
      Come dovrebbero rimboccarsi le maniche?
      Avete provato a cercare “linosa turismo” su Google? I primi due risultati sono tripadvosor, al terzo posto c’è un misero sito web con la grafica di 20 anni fa: http://www.isoladilinosa.com
      Non è in inglese, non ci sono informazioni turistiche, qualche foto del secolo scorso.
      Così si fa turismo nell’era moderna? AHAHAHAHAH AHAHAHAHA AHAHAHAHAH
      Guardate, come mero paragone, cosa fa l’isola D’Elba: http://www.infoelba.it
      Invece che lagnarsi potrebbero riunirsi in un comitato (o associazione, o qualsiasi altra cretinata) e affidarsi a degli esperti per pubblicizzarsi nel web, nei social network, nei portali di vacanze.
      DOPO aver provato a rilanciare la propria immagine turistica allora POTREBBERO cominciare a lagnarsi con la Regione.
      Ma la lagna fine a se stessa non produce niente.
      Rimboccatevi le maniche, se ne siete capaci. Altrimenti non rompete le scatole.
      #VoglioAliscafoPerMaldive

    2. Skaiwoka hai ragione a dire che vanno analizzate le ragioni per cui il bando è andato deserto, ma ne dimentichi una, la Regione Sicilia non ha pagato i contributi alla Ustica Lines che forniva i collegamenti per le isole minori, quindi le compagnie sono andate in perdita e presumono che la situazione si rinnovi nel futuro.
      Linosa ha vissuto una vita di isolamenti che l’hanno conservato nel suo fascino e la preservano da persone supponenti che giudicano senza conoscere.

    3. Non ho mai visto una persona ignorante come lei.
      Vada a vivere a Linosa e poi apra bocca.
      Misero isterismo

    4. Senza considerare che le compagnie il più delle volte fanno cartello per controllare il mercato. Cmq ad agosto a Linosa l’aliscafo è sempre pieno e occorre prenotarlo per tempo, idem le cabine della nave, non è un problema di pubblicità, l’isola è amata e ben conosciuta dai turisti che la frequentano annualmente in modo ciclico. Le cause vanno cercate nella Regione Sicilia, questa esperienza di governo Crocetta credo abbia segnato il punto di minimo per noi isolani.
      La cosa che dispiace di più è la condizione degli abitanti dell’isolta, penso a ognuno di quelli che ho conosciuto e mi chiedo come faranno a sostentarsi senza i turisti. Dispiace davvero

    5. ma iu un ci capisciu nenti…. picchì i cristiani si n’anno agghiri in mienz’u mari, in capu a quattru petruna
      ma unn’è miegghiu irisinni a mondello, sbutriannu na bedda tigghia ri pasta cu fuorno e bivinnu na bedda birra atturrunata?? e quannu s’avi a pisciari farisi na bedda nuotata nta l’acqua???? ma tutti stravacanti addivintaro????

    6. Scorgo troppa semplicità nello scrivere e nell’uccidere le persone o la propria libertà, con la penna, ops, “tastiera”.

      Avere coscienza di ciò che realmente trasmette una parola o una frase oggi non va di moda, sennò saremmo tutti nobel in letteratura.

      Quando si decontestualizza la posizione dei soggetti di un articolo, disgrazia o semplice evento, tutto diventa facile; è la stessa situazione di una persona che sente di un malato di cancro ed una che invece si ammala. Sin quando non Vi tocca, si spara a zero su tutti, un pò come vorrebbe fare Salvini sugli immigrati. E’ sempre facile sproloquiare senza esserci dentro.

      Come si dice a Palermo, “quaglio”: il diritto alla viabilità è sancito dalle nostre più eclatanti leggi. Io equiparo la mancanza dell’aliscafo al crollo del viadotto, pardon, è un pò peggio, molto peggio!

      Ps. mi divertono pure gli haters, semplicistici soggetti in cerca di una reiterazione perenne nello stimolare la rabbia di chi non vi conosce. Ciaone proprio ragà!

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