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sabato 23 nov
  • L’itinerario arabo-normanno è patrimonio dell’Unesco

    Da venerdì scorso l’itinerario arabo normanno con monumenti a Palermo, Monreale e Cefalù è entrato a fare parte del patrimonio dell’Umanita dell’Unesco.

    I beni sono sette complessi monumentali palermitani (Palazzo Reale e Cappella Palatina, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (Martorana), Chiesa di San Cataldo, Cattedrale, Zisa e Ponte dell’Ammiraglio) e due complessi delle Cattedrali di Cefalù e Monreale.

    Fanno parte del Comitato di pilotaggio, che martedì si riunirà a Palermo per affrontare le tematiche legate al piano di gestione dei siti, i Comuni di Palermo, Monreale e Cefalù, l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, la Fondazione Sicilia, la Fondazione Federico II, l’Assemblea regionale siciliana, il Ministero dei Beni e delle attività culturali del turismo, il Ministero dell’Interno fondo edifici di culto – prefettura di Palermo, le Arcidiocesi di Palermo, Monreale e Cefalù, l’Eparchia di Piana degli Albanesi.

    Palermo
  • 2 commenti a “L’itinerario arabo-normanno è patrimonio dell’Unesco”

    1. Le solite mistificazioni del terzomondista Orlando.
      A parte il fatto che in Italia i siti “riconosciuti sono 51 (1007 nel mondo), quindi non è un riconoscimento speciale, e soprattutto non ha nulla a che vedere con la palermitanità – che produce munnizza, degrado, default, decadenza, illegalità diffusa, e imbrogli politici-clientelari – Orlando usa in modo tendenzioso (per fini terzomondisti, una sua ossessione nociva, come la sua altra ossessione, cioè le pedonalizzazioni fatte nel “deserto” senza infrastrutture annesse). Il brand è un’usurpazione e una bugia sulla storia e sugli stili monumentali dell’epoca in questione.
      SI TRATTA Di stile siculo-normanno, monumenti normanni, che fecero una sintesi e un miscuglio di varie influenze, dove sono predominanti il romanico e il bizantino, alcuni elementi decorativi arabi sono assolutamente secondari. Le maestranze usate dai normanni furono anch’esse di varie origini, locali compresi.
      Tra l’altro nei secoli successivi nei monumenti in questione furono aggiunti altri elementi di architettura corrispondenti alle varie epoche, che sarebbe giusto citare nel brand, insieme ai predominanti e prioritari, oltre che maggiormente apprezzabili e apprezzati, stili romanico e bizantino).

    2. UN’ALTRA bugia storica, tendenziosa per il suo gusto terzomondista,
      Orlando la dice anche quando parla di convivenza pacifica.
      Che fu a SENSO UNICO, COME OGGI.
      Gli arabi durante decenni di stragi decimarono la popolazione siciliana ( alcune fonti riferiscono che a Palermo su 70.000 abitanti ne rimasero solo 3000 ). Molti siciliani furono deportati verso il nord Africa, altri schiavizzati, chi non si convertiva alla loro religione veniva ammazzato, quando divennero i padroni, nel massimo della tolleranza possibile per loro, gli arabi accettarono che i siciliani ( i pochi rimasti vivi e in loco ) professassero la loro religione cristiana in cambio di una tassa, ma non dovevano esibire simboli religiosi, non dovevano edificare luoghi di culto, dovevano affiggere però segni distintivi – ! – sulle loro case e su di essi, dovevano scansarsi quando passava un arabo, gli arabi chiamavano i cristiani locali “gli altri”. Gli invasori arabi ripopolarono la Sicilia di berberi, magrebini in genere, turchi, persiani, ebrei, etc… importarono loro servi… Convivenza ? Ma i siciliani quasi non esistevano più ( di cosa si vanta Orlando che quasi… non esisteva più ? *) , e i pochi rimasti erano ghettizzati, e subivano varie imposizioni e privazioni. RARI furono i periodi di tregua nel periodo dell’INVASIONE araba.
      Invece i normanni furono tolleranti e garantirono la convivenza pacifica, molti arabi tornarono nei loro paesi anche per motivi religiosi, quelli rimasti furono “accettati”, alcuni si convertirono per opportunismo, ma ( solo ) quando iniziarono a rompere le scatole furono cacciati. I normanni, durante la fase di transizione e latinizzazione, si servirono persino di alcune maestranze arabe, in particolare per i castelli la Zisa e la Cuba ( i soli monumenti di reale ispirazione araba ).
      * Ah ! dell’evoluzione normanna, sulla quale “mettere il cappello” per la sua ossessione terzomondista. E che c’entra lui coi normanni ?

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