Orlando ci ricasca: sventola la bandiera greca a Palazzo delle Aquile
Niente da fare. Dopo la bandiera palestinese esposta a Palazzo delle Aquile durante il conflitto con Israele del luglio 2014 e il flash mob per manifestare contro la riforma della scuola del governo di Matteo Renzi del maggio scorso, l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando ricade nello stesso errore.
Al di là, infatti, dell’essere stati contenti o meno dell’esito del referendum in Grecia, non si può coerentemente non ritenere sbagliata la scelta di far sventolare la bandiera ellenica su Piazza Pretoria.
Decisione motivata dal sindaco con queste parole: «È un invito forte a recuperare le ragioni fondative dell’Unione europea, mortificate da soffocanti logiche contabili finanziarie. Da Palermo viene, ancora una volta, un invito vigoroso alla Comunità europea perché fermi un percorso di dissoluzione di irrinunciabili valori di solidarietà».
E ancora: «L’Unione europea non può essere trasformata in un apparato burocratico subalterno al dio denaro. L’Unione europea, già corresponsabile delle violenze contro i migranti con assurde e disumane logiche economiche, dica basta alle caste speculative finanziarie e recuperi valori di solidarietà e umanità, ponendo fine tanto alle sofferenze del popolo greco, quanto al genocidio di migliaia di migranti nel Mediterraneo».
Giudizio che legittimamente può esprimere il politico Orlando ma non può pretendere che la città abbia il suo stesso pensiero (perché è evidente che non è così).
Per di più, e non mi stancherò mai di ripeterlo, sarebbe opportuno che il sindaco si occupasse esclusivamente della città e dei rapporti con le altre amministrazioni, anche estere, solo se possano apportare vantaggi concreti a breve o a lungo termine per la comunità palermitana e non per ribadire un credo politico.
Non vorrei, insomma, che si sia passati da un estremo all’altro: dall’assenza cronica di Diego Cammarata nel suo secondo mandato all’onnipresenza compulsiva di Leoluca Orlando.
Il punto e’ :
si espone la bandiera della Grecia per interpretare quello che puo’ essere un pensiero collettivo ? (certo il pensiero dovrebbe essere, appunto, collettivo) o si espone la bandiera per usare la vetrina mediatica che e’ in questo momento la lezione di democrazia che ci arriva dalla Grecia ?
Il problema sta alla radice. Orlando, per il suo egocentrismo e per il suo modo di vedere la realtà circostante, ritiene che Palazzo delle Aquile sia di sua proprietà. Dal balcone del suo studio, fa esporre quello che lui ritiene corretto e giusto. Quello che pensa lui è l’espressione di tutta la città, e poco importa se ciò non è vero. Se tale decisionismo lo utilizzare per combattere i veri problemi della città, saremmo felici. Purtroppo dal quel balcone non abbiamo mai visto uno striscione contro i posteggiatori e gli ambulanti abusivi o contro l’illegalità diffusa o contro l’assenteismo di certi pubblici dipendenti. E’ più facile esporre la bandiera della Palestina , della Grecia o fare campagna elettorale per il posto di Procuratore della Repubblica di Palermo
Caro Walter se non altro dovrei ringraziarti per tenere viva l’attenzione sulla falce e martello. 🙂
Andando al tuo post, ovviamente non sono d’accordo con te. Io penso che l’Amministrazione Comunale rappresenta una parte politica e come tale si esprime, sia con atti simbolici come l’esposizione della bandiera palestinese, greca, tunisina o dichiarazione di antifascismo della città, la carte di Palermo o altri che tu stesso hai ricordato, sia come atti amministrativi che danno un’impronta politica (mantenimento delle aziende pubbliche, non privatizzazione della gestione del servizio idrico, registro unioni civili, ecc..
Pensare che un’amministrazione comunale si debba limitare a tappare buche, potare alberi, fare un piano regolatore, ecc.. credo che sia un pò limitante e avallerebbe il disegno, maggioritario in Italia, che non c’è più destra ne sinistra che tutti sono uguali e così via dicendo.
Magari in futuro ci sarà un’amministrazione che faccia quello che tu auspichi. Forse, Al momento non è così e io ne sono contento.
Saluti
VF
@Vincenzo Fumetta. Ribadisco un concetto già espresso nel post: “Per di più, e non mi stancherò mai di ripeterlo, sarebbe opportuno che il sindaco si occupasse esclusivamente della città e dei rapporti con le altre amministrazioni, anche estere, solo se possano apportare vantaggi concreti a breve o a lungo termine per la comunità palermitana e non per ribadire un credo politico”.
Per me le relazioni sono significative solo se apportano benefici a ciò che si amministra.
In fondo, Orlando è stato eletto alle elezioni “amministrative” ovvero per amministrare la città.
E, poi, dopo tutto, “ad minus stare” ha un preciso significato in latino 😉
oouuuu, ma u vuliti lassar’in paci ah????
pì mia ci pò mettiri pure i so mutanni o baiccuni, chi mmi cancia????
si quaiccunu è bruniello, cu banniere o senza banniere siempre bruniello arriesta
e canciate dda banniera chi e’ puru sgarrata o vuliti essiri tutt’intellettualisticistici…. ‘chia mi stai puru cunfunniennu
che visione ristretta della politica come pratica esclusivamente dedicata a quelli che sono benefici di corto raggio. Una visione che non solo rifiuta il dibattito culturale/sociale di per sé ma che, per di più, non è in grado di vedere oltre il palmo del proprio naso (ad esempio di come la crisi greca sia uno dei nodi della crisi europea che riguarda tutti, ma soprattutto il sud Italia).
Per fortuna c’è chi ha una visione della politica che va un po’ oltre quella dell’amminsitrazione di un condominio.
PS.: se uno provasse a guardare alle politiche proposte da Tsipras e co. senza i paraocchi del pensiero dominante estremista neoliberista, si accorgerebbe della loro moderazione, altro che bandiere comuniste…
@Simone Tulumello: Per ciò che dici tu, ci sono i rappresentanti che votiamo a Roma (elezioni “politiche”). Consiglieri di quartiere, comunali, assessori e sindaco si devono occupare di ciò per cui sono stati eletti alle “amministrative”. Non è una visione riduttiva ma inclusiva.
Sono sorpreso della pazienza che hanno ancora alcuni, per rispondere alle “teorie sfasate” di simone tulumello.
Orlando non conta nemmeno a Palermo, se non per aggravare con le sue iniziative cervellotiche la situazione già catastrofica, e dovrebbe avere interconnessione con situazioni geo-politiche internazionali, e di finanza internazionale, già molto complicate per le istanze che contano nel mondo… con la Russia che funge da elemento da tenere sotto controllo, in questo caso.
Ma almeno facesse il sindaco bene prima di fare il ministro degli esteri…
@Walter Giannò: il fatto di esporre una bandiera non inficia in nessuna maniera il lavoro di amministrazione, quindi la sua è una visione riduttiva (lecita, per carità, a mio parere tipica di chi crede che la politica debba essere amminsitrazione, ovvero di destra).
(Rispondere a chi invece di rispondere sul merito, come fa Gigi, prima offendicchia, poi parte per la tangente, è tempo perso, e non ho tempo da perdere)
Ed e pure un azzardo,prendere posizione,non potendosi prevedere cosa succederà alla Grecia.
E poi i palermitani non credo la pensino tutti allo stesso modo.
L’Amministrazione deve dare i Servizi che il Cittadino paga,non fare politica.
RIPETO: Orlando non conta nemmeno a Palermo, se non per aggravare con le sue iniziative cervellotiche la situazione già catastrofica, e non potrebbe avere in nessun caso interconnessione con situazioni geo-politiche internazionali, e di finanza internazionale, già molto complicate per le istanze che contano nel mondo… con la Russia che funge da elemento da tenere sotto controllo, in questo caso.
CONFERMO: Tulumello oltre a fantasticare “teorie sfasate” non capisce quello che ho scritto, che è un commento breve che sintetizza perfettamente la situazione geo-politica in questione, dove il suddetto Orlando non conta niente e non potrebbe avere nessuna interconnessione… nemmeno il ruolo di scendiletto… che come si vede, oggi, è affidato al bluff fiorentino.
Si connetta Tulumello, e forse nel “gioco” delle proporzioni finisce col capirci qualcosa.
E non sottovalutate la posizione russa, e le sue avances più o meno esplicite, in questa faccenda.
Orlando, a questo livello, è solo un insignificante individuo, compatito, che non conta e vuole far credere di poter “dire la sua”, un picciriddu che vorrebbe infiltrarsi e partecipare al tavolo degli adulti, giocare a fare l’adulto… cosciente del suo inutile livello espone bandiere e distribuisce onorificenze, per reazione, per dire “ci sono anch’io”… ma non lo vede nessuno, solo qualche palermitano provinciale
Le opinioni politiche di un amministratore possono, anzi devono legittimamente esprimersi nelle scelte relative a come, appunto, amministrare e guidare l’istituzione a capo di cui è stato posto dai cittadini, entro gli ambiti e limiti delle competenze ad essa attribuite.
Questo non significa arrivare ad identificare l’istituzione stessa come soggetto politico che esprime opinioni.
Perche’ non si esponeva la bandiera prima dell’esito del referendum in Grecia ?
Forse perche’ esporla prima significava prendere posizione ?
Non e’ troppo comodo averlo fatto ora ?
Si legge una non velata ma esplicita nota di opportunismo e lo dico da Uomo convintamente di sinistra senza timore di essere tacciato di essere di destra solo perche’ non condivido questa scelta a risultato greco ottenuto !
@Tony ma in quanti altri comuni di grandi città è stata esposta la bandiera dopo le elezioni? Le posizioni dell’Amministrazione, del sindaco e della sua maggioranza politica sulla questione europea sono chiare da decine di iniziative politiche e comunicati stampa, esporre la bandiera è un fatto simbolico, puramente visivo, ma anche se non fosse stata esposta le differenze politiche tra questa amministrazione con il pensiero dominante in Italia sono evidenti.
Quindi non c’è stato nessun opportunismo!
Però quando in alcuni comuni d’italia espongono striscione per riportare quei due che stanno in india non vi incazzate.. bella per voi.