L’Ignoto Marinaio chiede aiuto sul Web alla Gioconda
È stata presentata ieri nella terrazza del Museo in via Mandralisca 13, a Cefalù, la nuova campagna di comunicazione della Fondazione Culturale Mandralisca. Per l’occasione è stato pubblicato il nuovo spot che apre ufficialmente la campagna di comunicazione Web intitolata #VisitMandralisca. Lo spot è solo il primo di quattro episodi che verranno presentati al pubblico durante lo svolgimento delle attività culturali in programma previste nelle giornate del 28 luglio e l’8 e il 28 agosto.
L’idea nasce da una intuizione di Francesco Barbaccia, giovane ingegnere di Cefalù, a cui non sono rimaste indifferenti le parole dello stimato critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha paragonato l’Ignoto Marinaio alla celeberrima Monna Lisa di Leonardo da Vinci, è il «simbolo della grande arte italiana, dalla stessa forza evocativa della Gioconda», afferma il critico, ritenendo che l’Ignoto Marinaio potrebbe diventare un vero e proprio simbolo, artistico e antropologico, dell’uomo siciliano, «emblema della Sicilia, con la sua furbizia, l’astuzia, e tutto ciò che si lega all’abilità, inclusa la stronzaggine».
I brevi spot sono stati ideati e realizzati gratuitamente da Socialimage insieme ad una vivace e professionale equipe di artisti locali che quando c’è da mettersi in gioco sono garanzia di serietà, prontezza ed efficienza. «L’idea nasce col sorriso sulle labbra, non abbiamo voluto interpretare quale fosse l’identità dell’Ignoto, non vogliamo entrare nel merito nel lavoro di altri o nella critica artistica. Abbiamo cercato, in modo divertente, di dare voce a un uomo che non può parlare», dichiara il fondatore di Socialimage Antonio Chinnici. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito Mk Video, Sudtitles, Mario Caminita, speaker di Radio Time, dj, anchor man, producer e voce storica per gli ascoltatori dell’etere e Pierpaolo Petta, noto musicista Arbereshe. Alla domanda «perché lo hai fatto?» il fondatore di Socialimage risponde: «mi sembrava una causa giusta, ci ho visto l’opportunità di fare qualcosa che fosse utile alla comunità locale, quella di Cefalù e non solo, perché il quadro non interessa solo Cefalù. Ho riconosciuto nella causa un motivo per cui si potevano condividere gli interessi di tutti i professionisti coinvolti, uniti per una finalità che fosse di rilievo. Sapevo che mi avrebbero detto sì e così è stato. Ne hanno condiviso l’idea e il suo spirito, si sono divertiti anche loro a pensare che questo quadro potesse parlare, e hanno, come dire… raccolto il guanto della sfida: ce la facciamo a farlo?!». Ed ecco che l’Ignoto Marinaio oggi ha una voce, una voce calda e orgogliosa che provocando chiede aiuto e, cercando la complicità della Gioconda, si anima affinché gli venga garantita una dimora e riconosciuto il proprio valore a livello internazionale. In fondo è la voce di chi ancora spera in una grande Sicilia.
Il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina è un fantastico olio su tavola «che se ce lo rubasse la Francia diventerebbe un capolavoro internazionale», afferma il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Ma non siamo in Francia, e in attesa di un intervento diretto della Regione Sicilia e consapevole della difficile gestione pubblica dei nostri capolavori artistici, raramente ben valorizzati, è lo stesso Ignoto Marinaio ad alzare la voce riappropriandosi del Museo Mandralisca, con tutta la sua profonda eredità culturale e morale, e lo innalza a vessillo di una Sicilia che si fa strada facendosi scudo della proprie inesauribili e inestimabili ricchezze.
La situazione finanziaria di una istituzione non può gravare su una delle più celebri e ammirate opere del Rinascimento italiano: il Ritratto d’uomo del grande maestro del ‘400. Per l’assenza di fondi pubblici infatti, si rischia di condannare il capolavoro di Antonello da Messina alla soffitta o alla vendita privata. Ma è nelle difficoltà economiche che il Museo si mette in gioco con nuovi strumenti di comunicazione proposti al pubblico, agli imprenditori turistici e a tutti gli operatori culturali e turistici del territorio. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Culturale Mandralisca, supportato dai propri consulenti e i propri collaboratori, con questa nuova campagna di comunicazione intende attrarre e raggiungere diverse tipologie di fruitori, coinvolgere target diversificati, veicolando non solo la conoscenza delle collezioni ma anche e soprattutto la figura del barone Enrico Pirajno di Mandralisca, grande esempio di vivacità, modernità e generosità culturale. L’obiettivo è quello di mettere in primo piano cultura, idee e sapere, dando così la giusta luce alla grande civiltà siciliana, una civiltà e una cultura di cui rischiamo di non far rimane più niente.
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