Vi racconto un weekend a Zurigo (arrivandoci da Palermo)
Il primo weekend di luglio sono stato a Zurigo. Da un anno circa Swiss vola per la Svizzera da Palermo e il servizio turistico mi ha invitato per conoscere questa meta raggiungibile con un collegamento diretto. Fino a ottobre i collegamenti saranno quattro e ideali per un weekend fuori (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica). Swiss vola anche per Ginevra da Palermo.
I miei voli sono stati puntuali e molto confortevoli, con un servizio tipico da compagnia di bandiera e una business class di ottima qualità. L’aeroporto è molto vicino alla città e collegato con frequenza in treno.
Appena arrivati a Zurigo è bene munirsi di ZürichCARD che dà accesso (24 o 72 ore) alla libera circolazione sui mezzi pubblici (incluse le imbarcazioni che vanno sul fiume Limmat e sul lago, oltre a tram, treni e funicolare), a molti musei e inoltre sconti e agevolazioni.
La città è molto tranquilla e vivibile, con un centro storico ricco di storia (era una stazione doganale romana ma poi è stata carolingia e un centro importante della riforma protestante). Perdetevi tra i vicoletti del centro, molti suggestivi e romantici. Un suggerimento? La Predigergasse.
Le chiese sono vagamente inquietanti per noi cattolici, spogliate da ogni fronzolo. Per certi versi aleggiano ancora i fantasmi dell’austerity di Zwingli che impose un’atmosfera decisamente bacchettona finché non venne ucciso e fatto a pezzettini. La guida ci ha spiegato che questo trattamento gli venne riservato perché si pensava che soltanto un corpo integro potesse venire giudicato, quindi gliela combinarono per l’eternità. Insomma, gli svizzeri saranno pure quieti ma non li farei incazzare. 😀
Bella e inquietante anche la storia dei santi cefalofori (dopo la decapitazione portano la loro testa tagliata sotto braccio fino al luogo della sepoltura) Felice e Regola. Sarebbe stato Carlo Magno a riscoprirne le tombe inseguendo un cervo bianco che gli sfuggiva e a fare erigere il Grossmünster.
Imperdibili per i panorami anche il Lindenhof e il piazzale davanti all’Università (lì vicino c’è anche un piccolo parco delizioso: il Rechberggarten).
Ci sono anche quartieri che si sono aperti alle tendenze culturali contemporanee, come la parte ovest abitata da studenti e artisti. Il viadotto, costruito in buona parte da italiani, è stato dismesso e ospita boutique di design e un mercato coperto. In zona anche il Frau Gerolds Garten con i suoi graffiti e container, il negozio Freitag che realizza (costosi) oggetti con teloni di camion dismessi, la Prime Tower (alta 126 metri) e lo Schiffbau dove un tempo si fabbricavano navi (come dovrebero essere i Cantieri culturali alla Zisa se funzionassero).
Se dovesse capitarvi una giornata torrida (io ho trovato un’insolita Zurigo caldissima) la città è piena di fontanelle: pare che siano 1200 (c’è persino un blog). Oppure potete tuffarvi nel fiume o nel lago, ci sono diversi stabilimenti balneari.
Se vi doveste imbattere in una “sposina” con le amiche che fa una raccolta di fondi in cambio della possibilità di vincere un premio niente di strano: l’addio al nubilato dura una settimana. 🙂
Anche le belle macchine sono comuni nei pressi della bella Bahnhofstrasse, piena di negozi e banche.
Ho mangiato in diversi ristoranti, sia tipici che di cucina internazionale. I prezzi sono medio-alti ma è possibile anche trovare delle soluzioni più economiche.
Imperdibile per tutti (anche se non siete vegetariani) è certamente l’Hiltl, il ristorante vegetariano più antico del mondo (è lì dal 1898) con un buffet pantagruelico.
Per la cucina tipica svizzera (ad esempio il rösti, un tortino di patate grattugiate) vi suggerisco il Zeughauskeller che fu un’armeria dove sarebbe stata custodita addirittura la balestra di Guglielmo Tell; servono anche la “spada del sindaco”, paillard di baby beef che viene avvolta sulla lama di una spada, oltre che una loro birra molto buona.
Probabilmente vale la pena di fermarsi a mangiare anche da Zunfthaus zur Waag che fu una delle case delle corporazioni elvetiche e si trova in una bella piazza. Nel mio caso sono stati non troppo gentili (forse perché chiudevano dopo mezz’ora).
Per proseguire la serata vi suggerisco di prendere una birra al Limmat Club, un circolo di canottieri pieno di lucine sul fiume, nel quartiere Schipfe dove può succedere di tutto (di giorno fanno una specie di sci nautico con un tavolone di legno al posto degli sci, di notte ho visto approdare un tipo con una specie di bicicletta che andava sul fiume…).
Tanti anche i ristoranti sul lago raggiungibili in battello o in treno.
Ci sono diversi musei in città, il più importante è forse la Kunsthaus con opere dei vari Giacometti ma anche di Picasso, Monet, Munch, Chagall, Rothko, Warhol e Lichtenstein.
Devo citarvi quanto è buona la cioccolata svizzera? Lindt & Sprüngli sono di casa a Zurigo.
Concludendo Zurigo mi è sembrata una città da vedere, facilmente visitabile in un fine settimana e che vi consiglio.
DISCLAIMER: non è stata corrisposta alcuna somma per questo post. Volo e soggiorno a Zurigo sono stati offerti dal servizio turistico di Zurigo e da Swiss. Le opinioni espresse sono mie e non sono state in alcun modo condizionate.
Un grazie particolare a Claudia Premoli, Stefan Zwicky, Paola Tomaino e Renata Frigo.
Interessante, mi sembra sia stato un ottimo soggiorno anti-stress. Non sei il primo che me ne fa un bel quadro.
Mi hai fatto venire voglia di andarci! ^_^ Grazie per questo post.
Nota Polemica: Ma Palermo quando diventerà la ‘Zurigo’ del Mediterraneo?
:'(
@Hidalgo purtroppo le speranze sono molto poche. È proprio la mentalità, ancor prima della città, ad essere diversa. Ci proveremo, però, dai. 🙂
Ringraziando il cielo siamo molto meglio e stiamo molto meglio.