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venerdì 20 dic
  • Roberta Bella, Beyoncé del popolo

    Nei quartieri dove i mezzi, come le speranze, fanno capolinea, è più famosa di Beyoncé.
    Roberta Bella, al secolo Roberta Maranzano classe 1995, figlia dello Zen, tre album in tre anni, sembra lanciata verso lo stardom.
    I suoi video su YouTube fanno dieci volte i contatti delle cantanti con Tumblr e il profilo Instagram.
    Piccole sono le storie che racconta, sempre più grandi i numeri di suoi show, ormai non solo alle feste di piazza, sold out al Teatro Golden, (mentre le “star” dell’indie nostrano faticano a riempire i Candelai)
    Amori periferici, piccole e grandi gelosie, storie d’amore effimere, illusioni eterno, il mondo dei vent’anni insomma, quando il futuro, cantava qualcuno, è ancora una palla di cannone accesa.
    Un uso intelligente di facebook, (twitter e le altre piattaforme sono poco seguite fuori dalla via Dante), cosa rara a questa latitudi, come l’uso delle hashtags, una voce grintosa, arrangiamenti sempre più curati, e testi, che sanno di esistenzialismo, sono alla base del successo di questa ventenne nata i bordi di periferia.
    Sarebbero piaciuti a Sartre i testi di Roberta, in cui l’amore non si declina mai al presente, ma sempre in (lontano) passato o in (improbabile) futuro.
    Amicizie che profumano d’amore come Non odiarmi uno dei suoi primi, rionali, successi, passando per la gelosia di Odio te vedo lei, fino a Sto bene senza te, ultimo smash hit, il cui video, che sa di tatangelismo, ha superato in un mese le 90.000 views, è questo il piccolo mondo, antico, di Roberta Maranzano.
    Per una volta una storia della Zen a non essere relegata nella cronaca giudiziaria.
    Sto bene senza te è colonna sonora dell’estate di quelli che non si imbarcano per le Eolie o per Favignana, ma per cui il mare è 806 senza biglietto per la spiaggia libera, bottiglie di acqua Vera piene di ghiaccio, e di futuri, forse, già scritti non sempre a lieto fine.

    Cantate a memoria nelle feste di piazza nelle notti estive troppo umide e nei karoke nelle pizzerie dagli interni in cartongesso, le canzoni di Roberta Bella sono una parte importante nella vita di centinaia di ragazze e ragazzi, senza Spotify, i cui eroi cantano (in napoletano) storie di vita vera che nascono e forse muoiono tra le crepe del cemento che le ha partorite.
    Banali forse, come la maggior parte delle vite, ripetitive, forse come le giornate di chi non ha lavoro, i pezzi di Roberta, sono cronache da un mondo, che non viene raccontato dai media ufficiali, che resta ai margini di tutto, del dibattito, dell’economia, della politica, ma un mondo in cui forse, ancora, ci si innamora.

    Ospiti
  • 5 commenti a “Roberta Bella, Beyoncé del popolo”

    1. Imperdibile…tutto il fascino e la raffinatezza di un prediciottesimo, unito all’armoniosa neo-melodia partenopea 😀 la classe non è acqua

    2. miiii sta cantante canta “sto bene senza te” e puru nuatri stamu miegghiu senza idda nmezz’i cabbasisi a verità!!!!
      chi ppoi, quannu ho letto stu post pinzai chi parieva scrittu ri cani chi si fannu u bagnu a mondello, poi vitti chi cu u scrissi si chiama bagnacani e allora tutt’apposto

    3. ma tu, bagnacani, sei il suo pigmalione?
      l’associazione a Beyonce mi fa morire, diciamo pure una Tatangelo de noantri. va.
      Comunque le unghia a sciabola turchese la dicono lunga….

    4. “sold out al Teatro Golden, (mentre le “star” dell’indie nostrano faticano a riempire i Candelai)”

      Non ha caso si definiscono ‘indie’

      Sarebbero piaciuti a Sartre..

      Ho capito stai trollando.

      Comunque È da tempo che i neo melodici spopolano a palermo..De gustibus non est disputandum,tanto di cappello e complimenti alla ragazza che ha trovato nella sua passione uno strumento per avere obbiettivi importanti o magari uscire da situazioni meno abbienti.
      Comunque ieri Mannarino a palermo a riempito il verdura con un grande show .
      Saluti

    5. *ha riempito

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