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    Basta con il pessimismo di certi tifosi del Palermo!

    Ci sono tifosi del Palermo che mi hanno stancato. Quelli che si lamentano di ogni scelta compiuta da Maurizio Zamparini dimenticandosi che, se non fosse per l’imprenditore friulano, domenica prossima i rosanero non affronterebbero il Genoa ma il Martina Franca (perché il tessuto economica della città è desolante).

    Sì, sono dovunque: sui Social Media e sullo spazio dei commenti dei siti di settore. E non sono contenti di nulla: se Zamparini punta un calciatore giovane allora è un picciriddu su cui non si può fare affidamento per l’assenza di esperienza (vedi Matheus Cassini oggi e Paulo Dybala ieri); ma se decide di assoldare una punta esperta, com’è Alberto Gilardino, allora sostiene che sia troppo vecchio e che abbia deciso di prendersi gli ultimi piccioli da calciatore (ma si sono dimenticati dell’ex Luca Toni, capocannoniere a 38 anni, perché uno il goal ce l’ha nel sangue).

    Che dire, poi, dell’affaire Andrea Belotti. Prima e dopo il passaggio al Torino dell’attaccante di Calcinate, questi tifosi, nemici della contentezza, hanno inveito contro la decisione della società di cederlo. Omettendo o non sapendo (dal momento che non si sanno o non si vogliono informare) che il Gallo stesso ha voluto cambiare aria, tornando a respirare quella nordica, soprattutto perché alla corte di Urbano Cairo guadagnerà inizialmente 800 mila euro a stagione per poi arrivare, nel corso dei cinque anni di contratto, a 1 milione e 200mila (a Palermo, invece, ne avrebbe presi “solo” 650mila euro: questa era l’offerta ed è stata rifiutata). Insomma, il ragazzo legittimamente ha preferito giocare altrove, magari guidato da un tecnico che lo valorizzerà di più di quello che ha fatto Beppe Iachini (l’anno scorso, nonostante abbia disputato tutte e 38 le partite del campionato, Belotti ha quasi sempre ascoltato il fischio d’inizio dalla panchina e non è stato un caso o per via della presenza del top player argentino passato alla Juventus).

    E, poi, basta con questo pessimismo cosmico prima che cominci una nuova stagione. Soprattutto perché, grazie a Dio, la storia ha dimostrato di essere sempre infondato: mi ricordo delle critiche a Pastore, Cavani, Dybala, ecc. E voi? E, piaccia o non piaccia, ha sempre avuto ragione lui: Zamparini.

    Infine, il presidente è un imprenditore. E, in quanto tale, ha un obiettivo connaturato alla propria professione: generare profitto. Ed è proprio in virtù del meccanismo aziendale che, a parte l’annus horribilis del 2013, il Palermo si trova nel massimo campionato e ha perfino sfiorato la qualificazione in Champions League e di vincere la Coppa Italia. È così, anche se non vi pare.

    Palermo
  • 19 commenti a “Basta con il pessimismo di certi tifosi del Palermo!”

    1. Pienamente d’accordo con Walter. Zamparini è un imprenditore e il Palermo è un’azienda. Zamparini non è Massimo Moratti a cui la famiglia ha affidato il giocattolo per tenerlo tranquillo.

    2. Desolante è Zamparini, perchè la Città di Martina Franca è un fiore all’occhiello, ed un eccellenza della Puglia nonchè della Valle D’Itria, ed ha una squadra che quest’anno milita nella lega pro.
      Prima di parlare si deve informare, non aggiungo altro anche io potrei parlare ….. molto di lui.

    3. Signor Giannò,
      mi permetta di dirle che la sua analisi è leggermente qualunquista, perchè non va a fondo ma si limita a citare umori di pancia. Sono d’accordo con lei che c’è una fetta di tifosi che si lamenterebbe sempre e comunque, ma non biasimo coloro che da qualche anno si sono parzialmente o totalmente stancati di una gestione assurda della società.
      Parto dal principio: la sua devozione a zamparini, per il solo fatto che ci troviamo ancora in serie A, non deve diventare una attenuante ad ogni suo comportamento, pertanto non condivido il suo punto di vista. Ringraziarlo ok, ma il signor ZAmparini deve molto anche a questa piazza e questa città e non può non tenerne conto.

      Capitolo giocatori: dalla finale di coppa Italia vi è stata una diaspora dei migliori talenti, fatta di cessioni illustri e migliaia di dichiarazioni da “picconatore” della serenità. Basti citare le vicende Delio Rossi (amato e delegittimato a tutti i costi dal presidente), continuando per l’assoluta assenza di programmazione sportiva (cambio DS ogni 6 mesi), e finendo a dichiarazioni ridicole come quelle relegate a Lafferty, “accusato” dal presidente di essere un fimminaro (come se fosse un reato) salvo poi scoprire che era l’unico modo per mandarlo via e non pagare più il suo oneroso ingaggio. Fatti (questi ed altri) puntualmente avallati dalla storia sportiva che viene raccontata ogni giorno. Da giocatori presi all’ultimo secondo per fare numero (Makienok, joao Silva, Della Rocca, ecc, tanto per fare qualche esempio recente), a sessioni di calcio mercato scriteriate. Come quella dell’anno scorso dove, senza l’esplosione di Dybala e il recupero (da parte di IACHINI) di Vazquez, avremmo patito le pene della lotta per la B. Tre anni fa l’eccessivo accanimento nel vendere e non reinvestire ci portò dritti in B perchè nessun “giovane” divenne la gallina dalle uova d’oro.
      La gestione societaria è quella che è a mio modo di vedere, fatta di “io io io, mio mio mio”, e senza alcuna comunicazione con i tifosi. Mi sento di dire che nessuno di coloro che lamentano una gestione quantomeno rivedibile pretenda Messi, ma guardando realtà più piccole come Sassuolo, Udinese, etc. che godono di minor diritti televisivi e quindi meno introiti, riescono a dare continuità, logica e anche entusiasmo nei loro progetti, quello che qui manca.
      Si domandi perchè, al netto di tanti “faccioli” in giro, lo stadio non si riempe più nemmeno con le big. E’ finito l’entusiasmo dei tifosi (quelli veri) perchè l’ Us città di Palermo è oramai un market, che non guarda più al risultato sportivo e al coinvolgimento della piazza. E’ tutto un mero calcolo “dare (poco) – avere (molto)”.

      La considerazione più diffusa e condivisibile è che questa società, questa città, con un pò più di “passione” potrebbe ambire a traguardi sportivi più alti, senza chissà quali pegni.
      Vedo che molti come lei si “accontentano” della irrazionalità e dell’impulsività del comandante al timone. Peccato che il calcio è anche uno sport, pertanto le critiche oculate e suffragate da fatti, sono indiscutibili.
      Credo che si potrebbe riscrivere lo stesso suo articolo, sostituendo i “nemici della contentezza” con i “yes man” sempre devoti al presidente.

    4. @Giovanni: nessuno mette in dubbio la bellezza di Martina Franca. Calcisticamente parlando, però, è chiaro che la società pugliese non abbia lo stesso appeal di Milan, Inter, Juventus. P.s. e te lo scrive uno che era allo stadio per Palermo – Battipagliese quando finimmo in C-2.

      @Matteo: non mi piace essere tacciato come “qualunquista”, soprattutto per confutare una tesi “avversaria” alla sua. A ciascuno il suo pensiero: il calcio è bello anche per questo. Resto, però, convinto che il miglior calcio della storia del Palermo c’è da quando Zamparini è il Presidente. Parlano i fatti.

    5. ma se improvvisamente sparisse il calcio in un “puff”?

    6. I veri tifosi siamo sempre allo stadio. Sempre e comunque.
      Facile fare il banchiere coi soldi degli altri…
      Cu mancia fa muddichi

      FORZA PALERMO!!

    7. Spero che nella mia prossima vita non ci sarà il calcio, questo calcio, ormai solo un business.

    8. u palluni è tunnu e i cirivieddi ri n’anticch’i ggente sunnu quatrati!!!!
      chista è a virità

    9. Zamparini fa il suo mestiere. Il tifoso pure. Il Calcio è diventato una porcheria inguardabile. Il Palermo anche quest’anno arriverà 15esimo e tra un anno saremo (anzi sarete) di nuovo qui a commentare l’inutilità di una squadra, di un presidente e di uno sport intero

    10. lei sa davvero nulla.. telefoni a Belotti…prendeva 90000 euro /anno…a Torino gliene danno 550…

    11. A parte i contenuti espressi secondo i metodi e le conoscenze dell’orticello provinciale, questo signore sarebbe un giornalista, per giunta influencer ?
      Prendo in considerazione solo le due interpretazioni che denotano ignoranza desolante per un professionista dei mass media.
      – il presidente è un imprenditore:
      semplificando: il Palermo non è un negozio dove si vende merce in cambio di denaro; l’oggetto e gli scopi sono strettamente legati ai tifosi, meglio, da essi dipendono, per ragioni affettive, di identificazione, con rito tribale compreso. Nel concetto Palermo la rappresentatività ed i tifosi sono fondamentali, sono parte attiva, senza di essi non esiste l’evento. Zamparini non può possedere l’elemento fondamentale, il sentimento collettivo, quindi non può venderlo ai tifosi, che sono solo i finanziatori attivi della loro passione collettiva nella quale si identificano. Zamparini non può vendere ai tifosi il loro stesso sentimento che ad essi appartiene. Chiarita questa semplice evidenza, seppure nella stranezza e per certi versi perversione del concetto di proprietà nel calcio attuale, e ammesso (tirandola per i capelli) che si possa considerare una società di calcio alla stregua di un’azienda che vende spettacolo, anche in questo caso non reggerebbe la figura di Zamparini imprenditore nelle vesti di presidente di calcio, perché sta usando il nome di una comunità, i colori di essa, gli scopi (affettivi) e i simboli riconoscibili della stessa comunità, un brand i cui contenuti non potranno mai appertenergli. Il giorno che Zamparini avrà il coraggio di usare nomi e colori, e scopi, riconducibili solo alla sua persona, ed un concetto solamente suo, una sua creazione originale, in quel caso potrà venderli e ritenersi imprenditore nel calcio… ma sarà anche il giorno in cui le partite le vedranno solo lui e Micciché, e pochi lecchini rimasti al suo servizio… ovvero fallimento per assenza di introiti e dell’elemento fondamentale, il tifoso finanziatore per senso di appartenenza.
      – il tessuto economica della città è desolante:
      non c’entra niente coi conti del Palermo… a parte il fatto che anche se il PIL della città è basso ci sono comunque migliaia di palermitani e siciliani che dispongono di risorse economiche superiori alla media e che in ogni caso possono spendere per alcuni settori (il calcio in questo caso). Nei dettagli: Zamparini non mette soldi suoi personali nei conti del Palermo dal 2006, il Palermo fattura circa 65/70 milioni l’anno plusvalenze escluse (nei tre anni che hanno preceduto il campionato della retrocessione ha fatturato circa 100 milioni l’anno plusvalenze incluse). Il fatturato è determinato quasi tutto dai tifosi: stadio, abbonamenti tv, merchandising… e pure indirettamente, ovvero pubblicità, sponsor, enti, lega, sono anch’essi dipendenti dalla piazza palermitana, dall’audience. E sappiamo che le tv non sono enti di beneficenza ma si dividono con le società gli introiti dagli abbonamenti del pubblico, in questo caso i palermitani e siciliani residenti e quelli sparsi per il mondo.

    12. CORREGGO: il tessuto economica della città è desolante
      Io ho fatto copia-incolla… ECONOMICO

    13. per capirsi meglio: nei tre anni che ho citato, la media dei ricavi PRINCIPALI è:
      da gare 8 milioni, da tv 38 milioni, commerciali (pub, sponsor, merchandising) 7 milioni…
      (evito di elencare gli altri ricavi, in gran parte legati al pubblico)…
      tutti pagati dai tifosi, che vuol dire che lo stato economico generale della città non c’entra niente coi conti del Palermo.
      E Zamparini dovrebbe fare l’imprenditore servendosi del nome, i colori, i sentimenti, i soldi dei tifosi pagati solo per scopi sentimentali ?

    14. per i pillicusi che speculerebbero sul calcolo, e la differenza con 65/70:
      ho preso la media bassa (il campionato precedente a quello della retrocessione dove il Palermo ha rischiato di retrocedere); nei due precedenti la media è: 8,5 da gare; 40 da tv; 9 da ricavi commerciali; altri ricavi (compresi 3,3 per cessione marchio) circa 9 milioni.

    15. @Gigi: premesso che l’offesa non è mai il modo migliore per cominciare una critica (l’umiltà, comunque, non è un dono riservato a tutti), come puoi ritenere che gli unici proventi di una società di calcio di serie A provengano dai tifosi? Hai un’idea ancora eccessivamente romantica del “business” calcistico.

      E sì, Palermo ha un tessuto economico (i refusi possono capitare) desolante. Non esiste a Palermo, in Sicilia, nessun imprenditore o cordata che possa sostenere un club in serie A. I tentativi, prima di Sensi, ci furono ma non si fece nulla e in questi anni di certo non si è presentato nessuno, nonostante gli inviti di Zamparini ad allargare la società ad altri investitori.

      Insomma, le tue parole da tifoso oltranzista dimostrano ancor più quanto da me scritto. E, magari, evita di gioire quest’anno per la squadra “pagata” da Maurizio Zamparini.

    16. Se posso dire la mia, e certamente la posso dire, la storia recente del Palermo ha visto come protagonista il presidente Zamparini, mentre da sempre i tifosi del Palermo sono protagonisti nel bene e nel male delle vicende rosanero. Ora detto questo è innegabile che Zamparini ha sfruttato il Palermo e il Palermo ha usufruito delle competenze imprenditoriali di Zamparini, poi è anche vero che il calcio è un business, ma è anche vero che senza i tifosi il Palermo sarebbe una squadra inesistente, relegata alle basse leghe del calcio.
      Quindi come uno squalo e il suo pesce pilota, i due organismi devono coesistere l’uno attaccato all’altro, fino a quando imprenditori palermitani non decidano di provare la strada del pallone e rilevino il Palermo……Ah decidete voi chi è lo squalo e chi il pesce pilota.
      Naturalmente Forza Palermo sempre.
      Con sincerità.

    17. Concordo in pieno con l’articolo del signor Giannò.
      Il mondo del calcio immaginato dal Signor Gigi e dal Signor Matteo non è mai esistito.
      Nella loro mente invece persiste la certezza che i presidenti di una volta erano migliori di quelli che ci sono oggi , credo proprio che la loro visione della vita sia a dir poco qualunquistica.
      Renzo Barbera si è rovinato per inseguire il suo sogno , quindi la pretesa del Signor Gigi e del Signor Matteo e che Zamparini faccia la stessa cosa.
      E dovrebbe farlo solo per darvi la prova concreta che non vi stia prendendo per i fondelli?
      Zamparini fa quadrare perfettamente i conti magari in maniera eccessiva talvolta, e certamente ha commesso degli errori di comunicazione,certamente e così, e allora?
      E’ un uomo che può commettere degli errori questo io l so come lo sa Wlater Giannò che giustamente si è rotto gli zebedei di tutti voi scienziati della contabilità
      ( delle tasche altrui)
      Ma poi chi ha stabilito che Zamparini non sia un tifoso del Palermo, voi ?
      Io penso invece che Zamparini si stai dimostrando il più grande tifoso della nostra squadra visto che, dati alla mano , il suo Palermo (ribadisco il suo Palermo) ha letteralmente strabiliato noi e tutto il resto dello stivale.
      Si chiama rapporto qualità- prezzo.
      I risultati di Zamparini sono i migliori risultati sportivi e amministrativi degli ultimi vent’anni ma non di Palermo ma su scala nazionale.
      Zamparini è il miglior presidente calcistico dello stivale degli ultimi vent’anni.
      I risultati ottenuti sono evidenti e la sua capacità di stra-vendere conclamata.
      I tifosi del Palermo ? A chi vi riferite prego.
      Per caso a tutti i topi che dopo la retrocessione si sono dileguati dando per scontato che quello era il piano subdolo che Zamparini aveva in mente ?
      Un piano che prevede da più di 10 anni la stessa fine del Venezia calcio?
      Invece Zamparini ci riporta in A stabilendo record su record facendo di quel palermo il più forte dell’intera storia della serie B.
      I topi a quel punto ritornano ma non per riconoscere l’errore commesso ma per cercare di dimostrare ancora che un giorno andrà come dicono loro , ma il tempo passa e Zamparini e qui da noi da 14 anni e frattanto il Catania di Pulvirenti non solo fallisce ma naufraga nella melma dell’imbroglio.
      Vi pare equidistante ?
      Qualcuno ha pure avuto il coraggio di affermare che quell’insano progetto catanese era migliore del nostro al punti da idolatrare tale Lo Monaco come nuovo stupor mundi .
      Ero presente a Boccadiflaco quando Zamparini è stato bersagliato da sputi , calci .
      Ancora credete che non sia il miglior tifoso che questa città abbia?
      Ora sembra che possa partire il centro sportivo a Carini, e naturale che ci mette i suoi soldi e che ci debba guadagnare o deve regalarlo ad una città incapace di tenere in piedi il Palazzetto dello sport .
      Fate una cosa Matteo e Gigi , proponetevi alla società e dimostrate a Zamparini dove può migliorare altrimenti la vostra aria non solo frigge invisibile ma è diventata insostenibile , accomunabile all’aerofagia di un campeggiatore qualunque della branda accanto.

    18. oh fabbrizzio ma picchì un ti stavi zittu ah????
      ‘nca ora arriva giggi c’un cutieddu tantu e fiddulia tutti mamaaaaa

    19. @ Walter Giannò mi pare che il discorso società-tifosi sia solo fuffa…se la squadra vince perchè la società ha costruito una rosa di giocatori forti il tifoso spende e va allo stadio, se la squadra fa male perchè la società fa male il tifoso non spende…semplice no? proprio come un’azienda. Su questo penso che lei abbia inquadrato bene Zamparini che imho non è assolutamente un tifoso ma solamente un (molto bravo) imprenditore che ha trovato la formula giusta per tenere buoni i tifosi (e continuare a farli spendere) e fare montagne di soldi.
      Se fosse stato davvero un tifoso avrebbe reinvestito tutti i soldi che ha guadagnato, cosa che credo non sia mai successa durante la sua permanenza in società.
      Infine mi tocca darle anche ragione sul fatto che al momento è il miglior presidente che il Palermo può avere ma non perchè non ci sono le capacità economiche in Sicilia per sostenere una squadra di serie A ma perchè semplicemente non c’è la volontà di farlo, fatto che se preso come assodato fa capire che senza Zamparini oggi il Palermo sarebbe in una serie molto più bassa (non cito nessun paese che poi arriva l’ennesimo rappresentante della pro loco a cazziarmi…).

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