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domenica 17 nov
  • Se vai a Palermo mangia pure le banane

    Chi diceva di non toccarle si sbagliava di grosso. Se sei a dieta, una banana aiuta a perdere peso e se sei a Palermo sei doppiamente fortunato.
    Sapevi che a Palermo c’è il maggiore produttore di banane d’Italia? E anche l’unico. Si chiama Valle dell’Oreto, le coltiva Letizia Marcenò, giovanissima imprenditrice che ha scommesso sulla sua terra. Letizia assicura ai palermitani un reale prodotto a chilometro zero, una reale qualità per un alimento che, spesso viene messo da parte da chi è a dieta. In realtà aiuta a limitare la fame, riempie subito, è ricca di vitamine A, B1, B2, C, fosforo, ferro e potassio. Una banana del peso di100 grammi contiene circa 65 kcal.
    È preziosa per gli sportivi, fornisce energia ma sopratutto previene i crampi. Chiudi gli occhi e pensa al profumo della palestra, c’è sempre un odore particolare, un mix tra sudore da sforzo del palestrato di turno e buccia di banana. Basta mezza banana per svolgere un buon allenamento, ma per il resto consiglio un buon deodorante.
    E’ sufficiente una banana per rilassarti, stimola la produzione di serotonina. Non fumarla, quello lo faceva Donovan negli anni ’60. Mangiala. Anche perché, le vitamine che contiene, tra cui magnesio e potassio, depurano l’organismo dalla nicotina, fumarla sarebbe uno strano modo per smettere di fumare.
    Ora, capita a tutti, sopratutto se sei in treno, in fila alla posta o bloccato nel traffico. Diciamo che, se hai qualche problemino di stomaco (diceva la pubblicità «Quando la diarrea ti sorprende», lo dice la tv, non io), ma lo sapevi che le banane sono un ottimo rimedio? Quindi, una banana prima di viaggiare in treno e vai sereno.
    Questa è per le donne, uomini, non lo capirete mai. Le banane, alzano il livello di progesterone che aiuta ad alleviare i dolori mestruali. E anche qui, pubblicità docet. Libere di andare a cavallo e fare paracadutismo solo in “quei giorni”. Tutto il resto del mese, a casa a mangiare banane.
    Noi palermitani siamo fortunati ad avere Letizia Marcenò, il suo coraggio e la sua voglia di creare un a nuova realtà ci aiuta in modo concreto ad apprezzare il buon cibo. Coltivato e raccolto dietro casa, lasciato maturare in modo naturale avvolto dall’aria che sa di mare. Non è difficile mangiare sano, mangiare bene, trovare prodotti genuini che aiutano a dimagrire o a restare in forma. È difficile coltivare le banane, distribuirle e farsi largo nella distribuzione regionale o nazionale. La cosa più semplice? Mangiare una banana, tutta salute.
    Caro Roberto Benigni, se vieni a Palermo in treno, te le offriamo noi le banane. E che banane.

    DISCLAIMER: non è stata corrisposta alcuna somma per questo post.

    Ospiti
  • 13 commenti a “Se vai a Palermo mangia pure le banane”

    1. chiddici???? Benigni beccati sto articolo!!! Complimenti per il tuo articolo che, tra una risata e l’altra, ci hai mostrato il giusto utilizzo delle banane…e sopratutto fatto conoscere Letizia Marcenò.

    2. Marcenò, Marcenò… sarà mica imparentata con i Bontate? Se ha rotto con la cultura familiare e soprattutto rinunciato a patrimoni macchiati di sangue ha tutta la mia stima e diverrò un assiduo cliente, altrimenti confermerò la scelta di consumo critico.

    3. Sig. Giacomo,mi presento sono Ninfa Marcenò , cugina di Letizia. Ho letto il suo commento e mi rattrista sentire associare cognomi ben distanti da quello che è stato creato da una giovane ragazza di 27 anni. Chi ha l’aiuto dei mafiosi non si alza alle 3 di notte per scegliere e selezionare il miglior prodotto da vendere al pubblico. Non sta anche 12 ore senza dormire per adempiere ad impegni lavorativi. Quindi stia tranquillo le banane di Letizia Marcenò sono sporche di terra, non di altro, Le può mangiare tranquillamente!

    4. Caro Signor Giacomo sono Letizia Marcenò. .. per come le ha già spiegato mia cugina Ninfa i nostri prodotti e le nistre attività sono sporche di lavoro onesto !!! Personalmente ho scelto di intraprendere questo settore per passione ma le voglio far presente che da generazioni tutta la mia famiglia o come diciamo noi a Palermo tutta la mia ” razza ” si è sempre sporcata le mani di solo ed esclusivo lavoro onesto … I nostri avi sono cresciuti facendo i contadini … mio nonno Stefano è stato colui che ha creato le basi di quello che noi siamo oggi !!! Mio padre e tutti i miei zii sono cresciuti con questi valori e hanno dedicato le loro vite a costruire un futuro pulito per noi figli !!!! E se oggi io i miei fratelli e I miei cugini abbiamo raggiunto dei grandi obiettivi ( nel mio caso imprenditrice agricola titolare di un’azienda di certo livello ) non è proprio grazie a certe “situazioni ” anzi la Famiglia Marcenò è sempre stata riconosciuta come estranea a qualsiasi tipologia di lavoro non consone hai nostri solidi valori !!!! Ma poi non capisco l accostamento Marcenò / Bontade. .. Inoltre le posso assicurare ( per conoscenze personali ) che la nuova gioventù ” Bontade ” ha totalmente tagliato le catene che da secoli avvinghiavano questa famiglia a certi giri … Adesso io la invito a spezzare queste sue catene ideologiche e ad aprirsi mentalmente. .. Gli anni ’80 grazie a Dio sono finiti e noi giovani stiamo facendo il possibile per dare un futuro alle nostre aziende sempre camminando con i piedi per terra e dando il massimo … Spero di averle chiarito le idee sulla Famiglia Marcenò. Grazie per la sua attenzione. Cordiali saluti Letizia Marcenò.

    5. Ma che bisogno c’è di buttare veleno anche quando non ce n’è bisogno.
      La gente non ha nulla da fare.

    6. Brava Letizia, continuate così.
      Ho avuto modo di conoscere e apprezzare i vostri prodotti.
      Viva la Palermo che lavora e produce; solo così il futuro potrà essere migliore per tutti.

    7. E dove le possiamo trovare? In giro si vedono solo quelle delle solite multinazionali, che magari arrivano dall’altro capo del mondo…

      @Annalisa Seidita
      Quando ho letto “Questa è per le donne, uomini, non lo capirete mai.” quasi saltavo sulla sedia… Vuoi vedere che, tra il serio ed il faceto, esaltando le qualità delle banane… Poi, proseguendo nella lettura… Vabbé, pericolo scampato.

    8. E comunque “basta una banana per rilassarsi” e anche il discorso della serotonina, io non l’avrei scritto……..

    9. BRAVI,BUON LAVORO

    10. Ha il mio plauso…solo mi dica: dove posso acquistarle?

    11. Dove posso acquistarle?

    12. Grande Letizia e tutta la famiglia!

      Sono un vostro assiduo e affezionato cliente. A chi non conoscesse “Funghi e Natura”, segnalo (quando sarà il periodo) le loro nespole (ineguagliabili), ma anche i funghi (ottimi i funghi di ferla)… la mattina lascio mia figlia a scuola ed al passaggio mi fermo a fare scorta di frutta e verdura se mancano in casa. E non sapete quanto mi “prìo” quando chiedo i cavolicelli e mi sento dire “li stanno raccogliendo, se può aspettare 10’…”, o quando la signora (di cui non conosco il nome ma so che è la madre di Letizia) mi mostra le foto di suo marito che al mattino presto è andato a raccogliere personalmente le mele rosse dalle parti di Palazzo Adriano…

      Per non citare le uova fresche delle loro galline ruspanti (a cui danno anche da mangiare la frutta esteticamente non presentabile ai clienti perchè ‘toccata’), il miele, gli avocado (sempre di loro produzione)…

      Concludo raccontando dei porcini (che quando è periodo vanno a raccogliere sui nebrodi) ed i tartufi neri che di tanto in tanto è possibile vedere (e anche comprare, se il portafogli lo consente).

      E finalmente stamattina mi ha chiamato Francesca ed anche io potrò assaggiare le banane!

      Grande stima per Letizia e i familiari, fra l’altro è un piacere chiacchierare con sua madre e scoprire alcuni segreti sul raccolto o su come cucinare certi ortaggi. Smettiamola di infangare gratuitamente la gente che lavora, andate a conoscere i Marcenò e poi ne riparliamo.

    13. Si, ma magari mettere un recapito, un numero, un quassicosa…
      Così è veramente difficile capire dove andare per comprare i loro prodotti.
      Non è pubblicità, ma fatevi conoscere almeno…
      Grazie.

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