Spesso accettiamo il degrado, perché non abbiamo l’intelligenza, l’ingegno, la fantasia di immaginare un mondo diverso da quello che ci troviamo attorno. Chi come me ama viaggiare sa che la differenza è solo nella volontà che le persone esprimono nei contesti nei quali vivono, trasformandoli ed adattandoli alla loro sensibilità.
Città rase al suolo dalla seconda guerra mondiale: Rotterdam, Berlino, Lipsia, sono rinate con lo sforzo dei propri abitanti esattamente come la nostra Palermo mostra tutte le ferite della sua recente e drammatica storia, seconda guerra mondiale inclusa. Palermo oggi nasconde la sua bellezza sotto la coltre di cemento del sacco di Palermo, sotto l’immondizia che produciamo e non sappiamo gestire, sotto l’incuria, il traffico, la nostra diffusa mediocrità.
Due architetti, Giulia Argiroffi e Danilo Maniscalco, lanciano una proposta, che ad un osservatore superficiale potrebbe risultare anacronistica ed irragionevole. Ricostruire Villa Deliella, una villa che si affacciava su piazza Croci, e che fu distrutta in una notte del ’59 in pieno sacco di Palermo, per una speculazione talmente arrogante che neanche nella Palermo di quegli anni poté avere seguito. Continua »
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