Minchia, dieci anni?
Minchia, dieci anni? Chiedo scusa per il francesismo, ma se a colpi di “vaffa” si può diventare presidenti del Consiglio, se in Vaticano circolavano lobbiste in guepiere, se un cantautore può dire che la Sicilia è un’isola di merda (con molte ragioni, tra l’altro) in un posto sacro come l’aula magna dell’Università, un “minchia” più o meno non credo possa turbarci più di tanto.
E dunque, dove eravamo rimasti? Dieci anni fa c’era Cammarata, oggi Orlando. Cambia qualcosa? C’era Zamparini che licenziava qualcuno e c’è ancora. C’era la munnizza per strada e quella, ringraziando a Dio non manca mai. E c’era un giovane blogger con in testa un’idea meravigliosa e quell’idea, immagino con non poche difficoltà, resiste e festeggia, appunto, la sua prima decade di successi. Dunque, complimenti di cuore a Tony Siino che Rosalio l’ha pensato, l’ha costruito, l’ha difeso e giustamente adesso se lo gode.
Io fui uno dei dieci autori “storici”, quelli che iniziarono con lui questa avventura. Scrivevo del Palermo, che all’epoca era il mio pane visto che stavo ancora in città e di sport mi occupavo. Cornutiavo Zamparini e lo cornutio anche ora. Simpaticamente, benevolmente, con quella voglia di cazzeggio che non mi ha mai abbandonato. I tifosi, quelli veri, continuano a massacrarmi: prima lo facevano commentando i miei post sul blog, adesso su Facebook. Alla fine, sono coerente, mi piace farmi insultare. Del resto sono uno “strisciato”, juventino tra l’altro, che ha tradito la sua città per sostenere il ricco straniero. E pazienza se tifo Juve da quando prendevo il latte nel biberon, il peccato è originale e non c’è Santa Romana Chiesa che basti.
Due anni sono rimasto a Rosalio, avrò scritto decine e decine di post, ho sempre cercato di dire qualcosa di diverso, di provocatorio, qualcosa per la quale si potesse discutere, anche animatamente. Ho mollato quando ho deciso di lasciare Palermo ma soprattutto quando la pletora di leoni da tastiera ha cominciato a insultarmi pesantemente. Tony lo sa, non sono un amante dei blog e della multimedialità. Come dice Umberto Eco, grazie ai social e alla Rete è venuto fuori il peggio di noi stessi. Forse perché li usiamo male, forse semplicemente perché non li capiamo. Almeno, io non li capisco. Ma sono felice del fatto che chi ci ha creduto, dieci anni dopo sia qui a fare festa dimostrando al mondo (e anche a me) che lui aveva ragione e io, probabilmente, torto.
E quindi, evviva Rosalio, evviva Tony Siino, evviva Palermo e la sua Santuzza. Che poi uno legge che Orlando si ricandida e gli viene lo sconforto. Ma per carità, nessuno si azzardi a parlarne male e Vecchioni ciapatela nel cul. Così, simpaticamente…
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