Natale 2015: istruzioni per l’uso
Caro Babbo Natale,
metto subito le mani avanti: quest’anno non è cosa. Negli ultimi dodici mesi ce ne sono stati di avvenimenti in città, quindi preparati a vedere molte facce siddiate, per non parlare di quelle arraggiate. Le polemiche sono all’ordine del giorno qui e, da quando c’è Facebook, le cose sono anche peggiorate.
Sappi anzitutto che sei molto fortunato, perché puoi viaggiare a bordo del tuo mezzo privato. Tra biglietti aerei che costano un occhio della testa, autostrade che cadono a pezzi e treni non sempre a portata di mano, arrivare a Palermo può essere una vera e propria impresa. A tal proposito, vorrei darti un consiglio: portati una bella torcia – magari due – di quelle potenti, perché potresti trovare alcune zone della città al buio.
Se vedi strade sventrate, non spaventarti: si tratta di lavori in corso e la città ne è disseminata. Ti consiglio di munirti anche di tappi per le orecchie, a meno che tu non voglia sentire un concerto di clacson e imprecazioni da parte di automobilisti e pedoni. Dall’alto, il panorama potrebbe apparirti molto diverso: visto che hai un’età, ti avviso prima e ti evito un coccolone.
Anche quest’anno è molto probabile che tu abbia problemi a trovare parcheggio: so che consegnare i regali è la tua priorità ma, almeno tu, non uscirtene con il classico «Solo 5 minuti, sto tornando». A furia di 5 minuti si ottengono ore e le auto in doppia fila diventano un tutt’uno con il marciapiede. Fai qualche giro, mettiti calmo: prima o poi il parcheggio lo troverai, te lo dico per esperienza. Probabilmente verrai avvicinato da qualcuno che ti chiederà di pagargli un caffè o ti dirà un laconico «Buonasera» che, in realtà, va ben oltre il significato letterale: ricambia il saluto e tira dritto, tanto a guardare la slitta ci sono le renne.
Se puoi, impacchetta il meno possibile i regali: usa solo lo stretto necessario, ché già di immondizia ce n’è pure troppa. Il 26 dicembre è probabile che ci saranno molti cassonetti straripanti di scatoloni, carta e magari pure tavoli caduti sotto il peso di pranzi e cene.
Andiamo alla domanda da un milione di euro: cosa dovresti portare a questa città? Non guasterebbero, probabilmente, possibilità di lavoro, un pizzico di altruismo in più, una bella dose di senso civico, altrettanto rispetto per gli altri e per quello che è di tutti. Senza dimenticare le classiche richieste di fine anno, come soldi, fortuna, amore, etc.: i più tradizionalisti ci tengono. Le polemiche che non portano a niente, invece, tienitele pure; se possibile, lasciaci in cambio la capacità di dare vita a un dialogo costruttivo.
So cosa stai pensando: tu non fai miracoli. In ogni caso, chiedere è lecito e rispondere è cortesia, no?
In conclusione: goditi il panorama, mangia il rinomato cibo di strada (che ormai si parla quasi solo di quello) e fatti un bell’autoscatto davanti il teatro Massimo. Spero che, una volta finito, tu non abbia particolari rimostranze. L’ultimo personaggio famoso che ha fatto una dichiarazione sulla Sicilia ha provocato enormi polemiche e foto in costume da bagno.
ecco la foto in costume da bagno è la parte peggiore di tutta sta polemica del cavolo 🙂
e complimenti per la frase: “Le polemiche sono all’ordine del giorno qui e, da quando c’è Facebook, le cose sono anche peggiorate”…altro che palme, tram e cose simili. Il vero male dei nostri tempi è aver dato la possibilità a tutti di esprimere pubblicamente, con grande visibilità, la propria opinione
Brava! Mi piace
mi piacerebbe vedere tanti palermitani- siciliani che invece di lamentarsi si diano da fare per migliorare il loro mondo facendo di tutto di più, tipo: invece di fotografare munnizza materialmente rimuovendola, chiamare i vigili urbani per ogni macchina posteggiata in modo non adeguato, richiamare chiunque al proprio dovere e comportamento consono a dei cittadini normali etc…. io nono sono come qualcuno descrive la massa ( palermitani- siciliani), il sono come sento di essere.. è solo un problema di scelta.
Ormai su 10 post pubblicati su Rosalio, 9 e ¾ sono di lamentele cosmiche, il che inizia a divenire un po’ stucchevole.
Palermo non e’ l’Eden, ma neanche l’inferno in terra. E’ solo una citta’ che, per la sua storia, ha un’identita’ piuttosto complessa, capace di miseria e nobilta’ (cit. Scarpetta)
E cambiare abitudini e modi di pensare centenari non e’ mai qualcosa di facile, occorre tempo, tanto tempo.
A questo punto si hanno 3 alternative;
1-Dire a se stessi che si ha solo una vita a disposizione e che quindi non e’ il caso di sprecarla in un luogo che non ci piace, e di conseguenza migrare verso altri lidi. E quindi smettere di lamentarsi.
2-Far di necessita’ virtu’, cercando di farci piacere cio’ che non ci piace od almeno cercare di minimizzarlo evidenziando invece cio’ che Palermo ha di positivo. E quindi smettere di lamentarsi.
3-Provare a cambiare hic et nunc il malcostume cittadino e quindi operare in maniera decisa in tal senso: scegliere amministratori capaci e tenaci, tener sempre sul comodino un manuale di educazione civica, non sottostare agli abusi e soprusi quotidiani, etc. E quindi smettere di lamentarsi.
Invece, purtroppo, molti scelgono la via piu’ facile ma anche piu’ improduttiva: lamentarsi.
@david, bentornato………….condivido tuo commento
Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat.