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venerdì 22 nov
  • Palermo: laboratorio sociale e culturale sulla diversità e la convivenza multietnica

    «Non ti addisturbari….la corriera portò ritardo. Ci vediamo al Politeama quando lenti del lavoro….».
    «Ok, allora fatti na passiata così visiti Palermo….».

    Palermo! Da quanto tempo non venivo qui…..quant’è bella e quanto e granni!
    Quanti vuci e quanti facci…..Chi granni citate!
    Me ne sono andato passiando pi’ li so’ strati……via Maqueda…….Stazioni centrali…….via Roma, strati e stratuzze.
    Ho caminato in mezzo la fudda e manco mi è passato per la testa se avevo allato un palermitano o un indiano o un tunisino.
    Parevanu tutti palermitani…
    Io manco mi ci avevo apprecato! La cosa non mi strammiava per nenti.
    Ma però talianno la televisione sento che tante pirsone ci si apprecano……e come se ci si apprecano!!!
    Tutti si scantano ma nessuno accapisci che nel mondo ovunque ci sono gente tinta e gente buona ma non possiamo vivere strammiandoci se allato abbiamo uno stracomunitario qualsiasi. Chistiano è! Che ne sai com’è?? Perché il siciliano può essere migliore? Pirsone siamo!
    A me pare tutto così normale…..insomma a me non mi cambia assai…certo ‘sti stracumunitari.
    Per fortuna i siciliani siamo accoglienti ma spesso, sutta sutta, ci sentiamo sempre più sperti degli altri.
    E quindi macari sti stracomunitari ci parino babbi ma se è per questo sfottiamo pure li tidischi o l’americani. Non è mancanza di rispetto e solo ca semu fatti accussì!
    Ma poi, mischineddi ‘sti stracomunitari, infine non è che li guardiamo tanto diversi rispetto ad un pover uomo palermitano che ci vende l’accendini al semaforo o vende frutta alla cantoniera o che dorme dentro una catapecchia di Ballarò.
    Insomma molti sono puvireddi e mischinazzi come noi-altri…….se li dobbiamo aiutare, li aiutiamo…..se li dobbiamo arrunzare, li arrunziamo.
    Egualmente s’intende e non certo per razzismo.
    Poi certe volte tutti quanti ci strammiamo e ci meravigliamo quando l’immigrato stracomunitario pakistano o nigeriano ci parla ‘nta un italiano meglio del nostro ed allora per magia addiventa come un italiano, ma della zona…un italiano-siciliano ed allora usiamo piu maniere…..si usa il Lei e si hanno certe premure come si fosse meno babbu o meno puvirazzu.
    Appunto perché la diffidenza non è per razzismo ma per una sorta di distacco e distinzione sociale.
    Infatti la stessa cosa accapita con un palermitano che ni pari del popolino ma chi poi parla italiano.
    E allora lu pregiudizio scompare o si attenua.
    Questo è l’unico pregiudizio che ci frega….la distinzione ed il confronto della categoria sociale.
    Ma è pregiudizio caratteriale e mai veramente discriminatorio o razzista.
    Tipo a dire: iu sugnu chiù ‘ncapu r’iddu….sono meglio….mi posso pappariari o sentirmi un cazzo e mezzo!
    Ma attenzione non sempre però……..dipende pure ‘i casi…le situazioni o i posti….
    Una volta mi attrovavo all’ospedale qua a Palermo, c’erano tanti stracomunitari e ovviamente nessuno era trattato diversamente dai dottori e dalla gente che aspettava il turno.
    E ci mancassi!
    Tutti siamo persone e tutti stiamo male a la stessa maniera….ma poi mi accapitò di vedere una signora bingalisi incinta…..ma come erano tutti cortesi e priusi che ci addomandavano se era maschio o femmina!
    Mi veniva di pensare «ma tale’, qua a Palermo, siamo tutti eguali» «Ma non si ci appreca nessuno ca quella è scura o è vestita strana??”….parevano tutti una razza!
    Camminando per Palermo ho visto pure un picciutteddo cinese…ma cinese assai…parlava italiano buono e quando entrava nei negozi o camminava per la strada tutti lo scommettevano e lo trattavano da palermitano… Chi bella cosa!
    ‘Sto picciotto camminava insieme ad altri picciotti palermitani e come babbiavano…come si stricavano…non ce ne fotteva niente ca quello era giallo cinese!
    Passiando passiando ho visto pure tanti stracomunitari che lavorano nelle putie o nei cantieri edili.
    Pure io sono muratore ed al lavoro ci rompiamo la carina e fatichiamo, sudiamo e ci sono pure stracumunitari e mischineddi faticano come noi-altri e magari ci aiutiamo….ci spartiamo il mangiare, compriamo la birra a giro e ci arrispettiamo uno con l’altro perchè a travagghiari siamo tutti eguali.
    Magari c’è quello che fa lo sperto e comanda ma questo non accade perchè l’altro è nero ma fanno li sperti perchè vedono che l’altro non reagisce.
    La stessa cosa accapita agli italiani o stracumunitari…non cambia niente se ha il colore di pelle diversa.
    I sperti-minchia non guardano colore!
    Secondo me qua a Palermo possiamo pure fare i sperti o sfottere ma alla fine per cose serie ed importanti siamo tutti eguali.
    Mi addomando: «’nca perché in altre parti si ci apprecano così assai se quello è nero o quell’altro è indiano o musulmano?
    Ma che gliene fotte a loro? Che gli levano?
    Il lavoro…..!?? E noi perché non ce ne lamentiamo?».
    Alla fine mischineddi fanno soprattutto i lavori che manco noi-altri vogliamo fare e se fanno gli stessi lavori nostri, io dico, hanno diritto di mangiare e campare come noi-altri se lavorano bene.
    Alla fine vivono tutti bene insieme qua a Palermo e li stracumunitari si comportano bene.
    Si comportano bene forse perché si sentono arrispittati o forse perché vedono che noi altri alla fine siamo accoglienti.
    In Sicilia e a Palermo noi-altri siamo amici con tutti, ci conosciamo tutti ed amiamo socializzare ed abbiamo una certa apertura caratteriale, se qualche cosa non ci piace lo diciamo chiaramente.Tra di noi abbiamo una solidarietà sociale che al bisogno ci fa mettere uno al lato all’altro per sistemare la situazione.
    Forse in altre parti manco si conoscono e non si schifiano uno con l’altro, non lo so. La gente quando non c’ha legami e si sente socialmente isolata pensa che c’è anarchia e qualsiasi delinquente, taliano o stracomunitario, può prendere campo. E con chi se la pigliano?!
    Qua in Sicilia e a Palermo siamo tutti amici ma nessuno ci deve rompere i cabbasisi!
    I stracomunitari lo sanno e si sentono arrispittati come chistiani, alla fine!
    Insomma non abbiamo problemi seri con sti stracomunitari……campiamo tutti insieme pacificamente nella stessa terra.
    ‘U problema è ‘a povirtà e ‘u travagghio scarso ma quello è eguale per tutti! Cosi giusti e cosi sbagliati egualimenti!
    Qui a Palermo per davvero possono insegnare agli altri italiani che significa convivere con tutti le genti del mondo.
    Le persone stramme o buone non hanno un colore di pelle specifico……e in ogni caso prima di malitrattarli o abbracciarli li dobbiamo conoscere, italiani o stracomunitari chi sono!
    Io sono convinto assai che qui a Palermo possiamo insegnare la convivenza con tutti i tipi di persone a tutta l’Europa perché, Signori miei, solo noi siamo capaci di certe cose.
    Questa città è un vero e proprio laboratorio sociale e culturale sulla diversità e la convivenza multietnica!”

    «Zio Nardo…scusa non ti ascoltavo…..cosa hai detto?».
    «Tante belle cose…tante belle cose…….».

    Palermo
  • 3 commenti a “Palermo: laboratorio sociale e culturale sulla diversità e la convivenza multietnica”

    1. Post memorabile!
      Ci sono: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 177 punti di sospensione.
      !!!!!!!!!!!!!!!!!! 18 punti esclamativi.
      ?????????? 10 punti interrogativi.
      Evidentemente ci troviamo dinanzi al fondatore di una nuova corrente letteraria: dopo il Futurismo e l’Ermetismo adesso e’ nato il Puntismo!
      Evviva.

    2. E allora David?

    3. Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.

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