Matteo Messina Denaro: il “Diabolik” di Cosa Nostra in Casa Nostra
A 23 anni dall’inizio della sua latitanza si arricchisce di un nuovo aneddoto la storia della primula rossa di Castelvetrano, ora accusato dalla procura di Caltanissetta di essere il mandante delle stragi di Capaci e Via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti della loro scorta. Il superlatitante è stato, infatti, raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare, emesso dalla procura nissena e notificato alla madre, che lo inquadra fra i boss di Cosa nostra che ordinarono le stragi del ’92. Dal 2008 i pm nisseni cercano di ricostruire la dinamica delle stragi dopo il pentimento del killer di Brancaccio Gaspare Spatuzza tentando di comprendere il ruolo ricoperto dall’ultimo padrino. Ma, per capire bene, bisogna fare un passo indietro nel tempo. Continua »
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