Ho visto tante cose a Palermo…e ho un desiderio
Lo confesso: sono un uomo fortunato. Ho fatto in tempo nella vita a vedere il Palermo in serie A. Non ho capito ancora se è più emozionante esserci arrivati o poterci rimanere. Il brivido corre sul filo delle panchine che saltano. Ho avuto modo di vedere anche io da vicino come è fatto un tram e che forma prendono le macchine inesperte quando finiscono con lo sbatterci sopra, impreparati sul concetto di rotaie e di perpendicolari. Le tangenti sono un concetto da giudiziaria di piccolo cabotaggio del resto. Da emigrante del tifo degli anni ’80, quando ero uno di quelli che non aveva la squadra della sua città a Tutto il calcio minuto per minuto, fui costretto ad approdare alla corte del Milan della stella. In quegli anni o crescevi juventino o ci tifavi contro. Ho chiuso tutti i conti nella notte di Manchester del 2003 quando il Milan vinse la Champions con la Juve ai rigori. Ho fatto in tempo a vedere i Pooh un’altra volta tutti insieme a cantare nella stessa sera in cui un computer leghista ha sbagliato a fare i compiti, mandando a casa Miele, una siciliana al Festival di Sanremo. Fosse successo a Palermo, Vecchioni avrebbe usato epiteti inascoltabili per definire la nostra disorganizzazione, usando come sempre, la solita, educata rassegnazione. Continua »
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