Il successo del Commissario Montalbano e il clochard che legge Camilleri
Ormai è virale sul web, la foto del senzatetto appassionato dei romanzi di Andrea Camilleri. Una storia come tante la sua, quella di Walter: cinquantenne ex barista, disoccupato e senza famiglia che vive per strada come tanti altri sfortunati come lui, nel centro di Milano, poco lontano dal Duomo. Uno di quegli uomini di cui la società si dimentica facilmente che un giorno trova un libro, inizia a leggere e ad un tratto, non è più un derelitto accovacciato su un cartone stretto in una coperta per resistere al gelo delle notti milanesi; è diventato il “commissario” che passeggia sulla spiaggia assolata di Vigata, in un paese dove l’inverno mite non gela le mani e dove la solitudine di quella distesa di sabbia è stranamente accogliente e familiare. Il mare dinanzi a lui e non più il grigiore dell’asfalto umido; la sua vita è avvincente e irta di pericoli ma grazie al suo intuito e qualche buon amico la spunterà, anche questa volta. E mentre l’Italia “premiava” i nuovi episodi del Commissario Montalbano con uno share che incorona la serie come la più amata dagli italiani, con oltre dieci milioni di spettatori incollati al televisore durante la puntata di lunedì 7 marzo, le avventure del personaggio di Camilleri, rincuoravano la notte solitaria di Walter e potremmo immaginarlo leggere sotto lo spicchio di luce di un lampione. La notizia, arrivata alle orecchie dell’autore gli strappa un sorriso e poi commenta dicendo: «Spesso mi chiedono a cosa serve la letteratura. Ecco questo è un bellissimo esempio. Serve, almeno per un momento, a far dimenticare il mondo che sta attorno, e a trasportarti in un’altra dimensione». Camilleri e la casa editrice Sellerio si sono subito offerti di regalare altri libri all’inaspettato ammiratore, che si dice lusingato dell’offerta ma non avendo casa, sarebbe costretto a lasciare i libri per strada una volta finiti, proprio come ha trovato il primo che ha letto. «Poco male, almeno qualcun altro avrà lo stesso piacere che ho avuto io».
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