Qualità dell’aria: ancora dati preoccupanti a Palermo
I parametri rilevati dall’Arpa e dalla Rap sulla qualità dell’aria a Palermo continuano a destare preoccupazione, soprattutto per la concentrazione di alcuni agenti inquinanti gravemente dannosi per la salute che sono spesso al di sopra dei limiti di legge. Il 12 maggio si svolgerà un incontro promosso dalla Regione, con il Comune e l’Arpa, per fare il punto sulle azioni già adottate o ancora da adottare per il contrasto dell’inquinamento.
A destare maggiore preoccupazione è la concentrazione di PM10 e PM2,5, le cosiddette “polveri sottili” particolarmente pericolose per la salute dell’apparato respiratorio, e quella di biossido di azoto, agente inquinante con effetti irritanti delle mucose e dell’apparato respiratorio. I dati dal 2001 sono in miglioramento.
Il traffico veicolare è responsabile di percentuali che variano dal 10% degli ossidi di zolfo al 74% per gli ossidi di azoto. Relativamente ai cosiddetti “gas serra”, il biossido di carbonio e il protossido di azoto, il traffico stradale è responsabile rispettivamente del 58 e del 40 per cento, seguito dagli impianti combustibili per riscaldamento (rispettivamente il 30 e il 22 per cento).
Anche le navi che stazionano al porto e i forni a legna di pizzerie e panifici contribuiscono allo smog in maniera determinante.
Da quando Orlando è stato eletto (dopo l’era Cammarata) questa mi pare la prima volta che escono notizie relative all’inquinamento cittadino. E stranamente escono mentre è in corso la diatriba sulle ZTL e guarda caso con il suggerimento di allargare ancora di più le stesse. Ma noi siamo complottisti e quindi è ovvio che vediamo collegamenti dove non ce ne sono. Giusto per seminare zizzania, però, ricordo che dopo l’incendio di Bellolampo che inondò di diossina parte (tutta) della città, non sono più state consentite analisi nelle vicinanze dell’impianto o, se sono state consentite (ma dubito) non sono mai stati pubblicizzati i risultati. DI fatto, la nostra piccola chernobyl/fukushima/seveso è stata totalmente insabbiata…
Detto questo, considerato quanto riportato nel comunicato, sarebbe opportuno introdurre le “pizzerie alterne”. Le pizzerie con forno a legna possono stare aperte un giorno sì e uno no e solo dalle 7.30 alle 9 e dalle 13 alle 15. Questo basterà a risolvere il problema inquinamento di palermo, ritengo.
P.S. Invece di concentrarsi sulle pizzerie, io avrei guardato ai mezzi pesanti del Coime etc che se ne vanno in giro per la città allegramente e che nemmeno in un milione di tentativi riuscirebbero a passare la revisione biennale (ex bollino blu)…