«Vano delle scene il diletto ove non miri a prepar l’avvenire», così recita l’iscrizione che dal 1897 campeggia lungo il fregio del Teatro Massimo, il tempio della lirica palermitano. “Le scene”, quindi il teatro nelle sue molteplici forme espressive, dall’opera al teatro di prosa, dal cabaret al teatro popolare, dal balletto ai concerti, ambisce ad espletare un ruolo educativo oltre che ludico e, laddove questo non avvenisse, ecco sopravvenire l’inutilità del teatro stesso inefficace quindi, se incapace di trasmettere valori antichi o moderni ma comunque universali, alla società e alle generazioni che verranno.
Volto a termine il cartellone del teatro stabile cittadino, teatro che raccoglie un ampio e variegato ventaglio di pubblico, forse più degli altri generi di teatri, tiriamo un po’ le somme attraverso un’umile analisi dei suoi frequentatori più assidui: gli abbonati. Continua »
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