Confcommercio e Confesercenti contro le nuove Ztl
Le due principali associazioni di categoria che raggruppano i commercianti si sono schierate contro la nuova formulazione delle Zone a traffico limitato proposta al Consiglio comunale dal sindaco Orlando.
Patrizia Di Dio, presidente della Confcommercio Palermo, ha dichiarato: «Il provvedimento annunciato causerà conseguenze negative sulle attività commerciali che ricadono all’interno del perimetro. Questa chiusura non viene assolutamente incontro alle esigenze dei commercianti palermitani, una categoria che ha già pagato a caro prezzo la crisi che viviamo da tempo. Da quello che si evince dalla proposta dell’amministrazione comunale sarà impossibile per decine di migliaia di cittadini transitare all’interno della Ztl, pertanto verranno privilegiati soltanto i grandi centri commerciali che si trovano nelle periferie e fuori città. I cittadini-consumatori preferiranno spostarsi nei centri commerciali piuttosto che andare a fare shopping in centro città dovendo pagare il pass giornaliero di 5 euro. Palermo diventerà un caso unico in Europa per rapporto tra città ed estensione della Ztl. Ci auguriamo che le sentenze dei giudici, tra l’altro in linea con le nostre proposte, possano essere tenute in considerazione per i provvedimenti da adottare».
Mario Attinasi, presidente della Confesercenti Palermo, ha dichiarato: «La nuova formulazione della Ztl, che prevede ingressi giornalieri da 5 euro per chi non è residente o non lavora in centro, è addirittura peggiore della precedente e rischia di dare il colpo di grazia alle tante attività commerciali che già soffrono per la mancanza di servizi e parcheggi. Questo impianto va assolutamente rivisto e ci appelliamo al consiglio comunale perché intervenga a tutela dell’economia sana di Palermo che non può reggere la concorrenza degli abusivi e dei grandi centri commerciali in queste condizioni. Inoltre è indispensabile un servizio di trasporto pubblico efficiente e funzionante, che sarebbe l’unica vera alternativa al mezzo privato».
Anche diversi consiglieri comunali hanno mostrato perplessità.
Il giudizio di merito del Tar Sicilia sul ricorso di 200 cittadini e associazioni arriverà il 9 novembre.
Io dubito che posseggano l’intelligenza, o la furbizia, per progettare un piano perverso come quello, che, in realtà, si sta verificando e si aggraverebbe.
Per il momento continuo ad attribuire i danni alla loro incapacità, e raccapricciate ignoranza, dei meccanismi economici, di quelli estetici che attraggono qualità e plusvalore.
Sto parlando di orlando cascio, g catania, e tutta la squadra di incapaci che sta affossando definitivamente Palermo, dopo i danni fatti anche dai loro predecessori.
Via Roma, oltre la metà dei negozi chiusi, via Toledo e via Maqueda, fiore all’occhiello dei creatori di esse, gli SPAGNOLI (si rivoltano nelle tombe), trasformate in souk nauseabondo, con negozi etnici che vendono (chissà quando, e chissà a chi) merce di pessima qualità, con insegne – talmente tasce, orrende – che sono un oltraggio all’intelligenza umana.
Nel quadro dei meccanismi dei cervelli montati “arriviaissa” costoro dichiareranno l’assurdità: il souk nauseabondo rivitalizza la città, che loro hanno svuotato costringendo i commercianti locali, e la qualità, a scappare dal centro storico.
Per la gioia dei centri commerciali.
Ecco, non li ritengo all’altezza di ordire volontariamente un simile piano, ma i loro cervelli montati “arriviaissa” ci riescono ugualmente a farlo.
per questioni di spazio non ho citato tutte le vie limitrofe (bandiera, etc) in simile decadenza, e nemmeno le bancarelle che vendono merce contraffatta e invadono la città, posteggiatori abusivi, ladri, spacciatori, molestatori… centro storico consegnato al souk, che declassa a “rating spazzatura” ( termine tecnico, lo preciso ).
Non basta chiudere una strada per pedonalizzare.
Ed i criteri estetici ed organizzativi sono cose sconosciute ai suddetti.