Dalle tette ai pacchi, sempre leader è
È trascorso un anno dalla diffusione a Palermo del cartellone pubblicitario di un negozio leader del compro oro e argento che mostrava le grazie femminili millantando simpatiche (solo per loro) allusioni a fantomatiche «Offerte generose». Il cartello fece un bel parlare di sé, tra quanti non trovavano nulla di offensivo nel messaggio pubblicitario e quanti affermavano che anche chi criticava stava facendo un grosso favore al negozio in questione. Anche io m’indignai e scrissi a riguardo. Adesso, a un anno di distanza, l’ignota agenzia di comunicazione in questione che ha curato l’immagine dell’azienda (ammesso che ce ne sia davvero una alle spalle) ci riprova. E ci riprova, stavolta, mettendosi dall’altra parte e schiacciando l’occhio al pubblico femminile. Forte del successo della precedente campagna (se parlare male di qualcosa può ritenersi un successo) ecco che schiaffa per le strade un bel fustacchione tartarugato e bicipitato con in mano un cartello a coprire le parti basse: «Hai un bel pacco di gioielli…vendili!» dice. Chissà se per parare il colpo della figuraccia fatta lo scorso anno, quando diverse associazioni femministe e semplici cittadini di buonsenso si scagliarono contro questo squallido tipo di propaganda, oppure se per cavalcare l’onda della notorietà che scaturì dal chiacchiericcio attorno a quel paio di tette. Fatto sta che, adesso, il compro oro ha deciso di mettersi dalla parte delle donne. Avrebbe fatto meglio a starsene al suo posto, invece, perché il risultato è anche peggio del precedente. Prima un bel paio di tette, ora un bel pacco: niente male come par condicio, va.
Intanto vorrei mandare un messaggio alla mente che ha ideato lo spot (che secondo me non può che essere uomo). Mi dispiace deluderti, ma la maggior parte delle donne non è minimamente attratta da questo tipo di maschio modello tacchino gonfiato a estrogeni. Se, caro mio, nel caso del cartellone con le tette piazzato in viale Regione potevi nutrire qualche speranza in un frontale tra due maschietti distratti e rimbecilliti di fronte alle tue «offerte generose», in questo caso ci puoi levare mano. Se l’uomo medio (e sia chiaro, sto parlando solo di uomo medio, per fortuna) trova accattivante una pubblicità sessista che svilisce il corpo della donna, non è vero il contrario. A parte qualche rara eccezione, infatti, la donna media non si lascia incantare facilmente da due pettorali depilati e una passata di gel nei capelli. Oggi, forse, nella totale caduta libera dei ruoli, è più attraente l’uomo con la pancetta, quello rassicurante che invece di starsene quattro ore al giorno in palestra, sa cucinare, ascoltare e porta i bambini al parco. Invece tu, caro il mio amico degli stereotipi, stai offendendo due volte la donna. L’hai offesa l’anno scorso quando, come fanno tutti i tuoi amici pubblicitari, l’hai relegata a elemento decorativo, carne al bancone di una macelleria e oggetto sottomesso allo sguardo spietato dell’uomo. E l’hai offesa oggi trattandola come un tuo misero alter ego, credendo che anche lei si riduca a sbavare su un bicipite o a sognare una tartaruga. Tu sei la stessa persona che s’immagina la donna andare in estasi per una lavatrice sottocosto o per un’aspirapolvere capace finalmente di togliere tutti i pelucchi del cane dal tappeto. Mi dispiace, hai toppato di nuovo. Il tuo toy-boy, l’ammaliante sciupafemmine (e sì perché in realtà, conzala come vuoi, sempre lì andiamo a parare: anche in mutande è l’uomo che “sciupa” la femmina) è ancora più deprimente della donna oggetto. Non mi resta che sperare in una presa di coscienza da parte dell’uomo medio augurandomi che possa sentirsi turbato da questa specie di pubblica messa in piazza, questa sua esposizione agli occhi delle donne. Ma forse semplicemente, l’uomo medio neanche bada a tutto ciò.
Quanta invidia in questo articolo!
Si sì come no, alle donne piace l’uomo con la pancetta…tranquilli! Continuiamo ad illuderci per evitare di andare in palestra…
Certo Le donne passerebbero tutta la vita con il loro uomo con la pancetta, simpatico e generoso ma una bottarella ad un uomo con un bel Fisico gliela farebbero volentieri! Come a noi maschi d’altronde spesso ci casca lo sguardo su un decollete abbondante o una coscia soda!
dai non fate i santarellini e perbenisti…
Mah, sinceramente mi sembra un poster con un’ironia un po’ pecoreccia, come quello dell’anno scorso, ma niente di particolarmente scandalizzante. Quando si e’ a corto di idee il corpo umano, appositamente gonfiato e oliato, e’ sempre l’ultima risorsa.
E poi sara’ anche vero che molte donne trovano questi cocchi di mamma un po’ ridicoli, ma so per certo che tante altre, soprattutto di piu’ giovane eta’, si sdilinquiscono alla loro vista e riempiono il loro fb con immagini simili.
Senza poi contare che un fusto del genere attira almeno in teoria non solo donne ma anche gay, quindi l’eventuale platea s’allarga.
“A atta quannu un pó arrivari a saime dici ca è rancita “
” Si vous êtes un artiste, vous avez à entreprendre une œuvre que personne d’autre ne puisse faire, une œuvre si belle, si édifiante, qu’elle projette les cœurs et les âmes vers le paradis, et qu’en la voyant tous sentent s’éveiller en eux un élan vers la perfection.
Voilà comment les initiés comprennent la mission de l’art : amener les humains vers le ciel, et non vers l’enfer, la cacophonie, le désordre. Le premier venu est capable de composer, dessiner ou filmer des horreurs et de les présenter, mais c’est criminel, parce qu’à la longue les œuvres d’art agissent sur la mentalité du public.
Actuellement, il y a tant de gens qui deviennent détraqués : de plus en plus, on ne leur montre que le désordre et la laideur ! Tout ce que l’on entend, tout ce que l’on voit agit sur le système nerveux. Quand vous contemplez le désordre, ce désordre s’installe en vous. Quand vous contemplez la beauté et l’harmonie, vous devenez intérieurement beau et harmonieux. C’est une loi magique.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Izvor n° 223, Création artistique et création spirituelle
” se sei un artista, avete a intraprendere un’opera che nessun altro possa fare un’opera così bella, così edificante, che proietta i cuori e le anime verso il paradiso, e che vedendola tutti sentono destarsi In loro uno slancio verso la perfezione.
Ecco come gli iniziati comprendono la missione dell’arte: portare gli umani verso il cielo, e non verso l’inferno, la cacofonia, il disordine. Il primo venuto è in grado di comporre, disegnare o filmare degli orrori e di presentarle, ma è criminale, perché alla lunga le opere d’arte agiscono sulla mentalità del pubblico.
Attualmente, ci sono tante persone che diventano matti: sempre di più, non si mostra loro che il disordine e la bruttezza! Tutto quello che si sente, tutto quello che si vede agisce sul sistema nervoso. Quando si ammira il disordine, questo disordine si installa in voi. Quando si ammira la bellezza e l’armonia, si diventa interiormente bello e armonioso. E ‘ una legge magica.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Izvor n. 223, creazione artistica e creazione spirituale
Se metti due tette sei un maschilista e offendi le donne, se metti uno palestrato sei un maschilista e offendi le donne…
che palle le femministe!