Dietro front di Orlando e Catania sulle Ztl, partirà soltanto la Ztl 1 a ottobre
In una conferenza stampa convocata oggi dopo l’incontro con i capigruppo del Consiglio Comunale il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore alla Mobilità Giusto Catania hanno dovuto retrocedere rispetto a quanto finora annunciato sulle Zone a traffico limitato: partirà a ottobre soltanto la Ztl 1 nel Centro storico, dalla Stazione Centrale al Teatro Massimo.
Orlando ha affermato che «le rivoluzioni culturali si fanno con il consenso della città» ammettendo indirettamente le forti resistenze a un provvedimento impopolare, tenuto conto anche dei lavori in corso (soprattutto per l’anello ferroviario) e del servizio di trasporto pubblico certamente migliorabile. Anche le elezioni ormai imminenti, con Orlando che ha detto di volersi ricandidare, possono avere pesato sulla decisione.
Alcuni cittadini palermitani con le associazioni Bispensiero, Vivo Civile, dal Comitato Salviamo il Cuore di Palermo avevano fatto ricorso ottenendo la sospensiva del Tar, poi sospesa dal Cga. Il giudizio di merito del Tar Sicilia arriverà il 9 novembre.
LA NUOVA ZTL? IL RICORSO VA AVANTI!
La nuova ZTL? Intanto si registra una mezza marcia indietro, almeno per ora. Il merito di questo ulteriore nostro risultato è dovuto al nostro ricorso, non certo all’interlocuzione con le categorie o al consenso popolare, come afferma Orlando..
Il ricorso è stato ed è, infatti, l’unico strumento per consentire al Comune di rispettare la legge, punto per punto. Di fatto si stanno uniformando alle nostre richieste, ma non possono certo risolvere il problema che sta a monte, che è la ragione per cui abbiamo presentato il ricorso: la ztl deve essere accompagnata da una offerta supplementare di trasporto pubblico, come previsto dal pgtu, peraltro scaduto e non attuato nella sua globalità. Inoltre, la tariffazione deve essere una misura congrua, utile ed efficace e non trasformarsi in uno stratagemma per eludere la normativa in materia di tributi, che prevede che le somme da destinare ad interventi infrastrutturali e a determinati servizi debbano essere ricavate dalla fiscalità generale, già estremamente esosa, e non da una tassazione occulta o “surrettizia” come l’ha definita il TAR.
E ancora, il contratto di servizio, da noi impugnato, non può prevedere l’affidamento di somme, peraltro solo presunte e non verificate, che non siano appositamente destinate in bilancio.
Questi problemi, a monte, non sono risolvibili con piccoli aggiustamenti del tiro, ma dal rispetto delle leggi che prevedono che l’iter e le modalità siano quelle previste dal codice della strada, dalla normativa in materia di trbuti e da quella in materia di contabilità pubblica.
Quindi, stando così le cose, resta in piedi il ricorso e ne presenteremo un altro per motivi aggiunti. Andremo avanti fino alla fine. A Novembre l’ardua sentenza!
(Massimo Merighi – Primo firmatario del ricorso al TAR e presidente dell’Ass. Bispensiero, promotrice del ricorso, insieme a Vivo Civile e al Comitato Salviamo il cuore di Palermo).
Il nostro sindaco e’ sempre stato molto bravo a farsi riprendere dalle telecamere durante i suoi discorsi in aiuto delle fasce piu’ deboli, dei rom, dei mercatini rionali ecc. Un sindaco che ha a cuore una citta’ veramente , si sarebbe anche dovuto soffermare un attimo di piu’ a ragionare con la sua giunta sull’inutile scempio che il tram ha rappresentato smembrando irreparabilmente una citta’ gia’ afflitta da problemi di pulizia degrado ambientale e microcriminalita’. Arterie meravigliose come via Notarbartolo ridotte a trazzere piccole e inadeguate al traffico congestionato anche a causa di qualche “specializzato” tecnico che mai ha saputo progettare adeguati sensi di marcia. E cosa dire del manto stradale in continuo sfaldamento con zone adatte al Camel-Trophy e al Rally . Insomma la verita’ e’ che la propaganda politica ci puo’ stare se seguita pero’ da concreti interventi che rispondano realmente alle esigenze dei cittadini.
Ma se dal Teatro Massimo ai Quattro Canti è già Ztl praticamente è come se non ci fosse.