L’amore ai tempi della meusa
In una porzione di marciapiede, nel quartiere di Brancaccio, ci sono tre saracinesche dalle quali sbuca una vetrina lunga una decina di metri. È curata come quella di una gioielleria, anche se non contiene pietre preziose. Contiene cibo. Delizie capaci di metterti il buon umore solo a guardarle, e profumi che restano imprigionati nei vestiti per giorni. Un posto rimasto uguale a sessant’anni fa, quando aveva aperto. È l’antica friggitoria dei fratelli Lo Cascio.
Ogni sera, la vetrina diventa un muro che separa la folla, affamata e disordinata, da alcuni uomini che dall’altra parte servono i clienti. Continua »
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