Il calcio metafora della vita
Il calcio, lo sport più amato in Italia e nel mondo, ha tante analogie con la vita di tutti i giorni e piace oltre che per la sua grande spettacolarità, proprio per il suo essere metafora della vita.
Più di un elemento, più di una analogia, ci induce a fare questa riflessione e ci spinge a scrivere queste righe.
Vi sono tante situazioni in una partita di calcio che sono riconducibili, o addirittura sono lo specchio della vita di tutti i giorni.
Il calcio è uno sport di squadra, un gioco che si svolge in una aggregazione di persone così come tante l’uomo ne ha create (famiglia, scuola, lavoro). L’uomo vive da sempre per stare insieme agli altri, è un “animale” che predilige il gruppo, la società, non è fatto per stare da solo e in questo contesto deve fare la propria parte, così come un singolo calciatore in una squadra.
Nel calcio come nella vita contano solamente i risultati, sei bravo solo se hai vinto, anche se hai giocato male. Tutto il resto conta poco. Nel calcio come nella vita sono importanti solo i fatti, le parole rimangono tali, non incidono.
È altrettanto vero tuttavia che la differenza tra aver fatto bene o aver fatto male è molto sottile, basta un po’ di buona sorte. Anche un singolo caso, un singolo episodio determina il successo. Non Vi sembra che anche nella vita di tutti i giorni sia così?
Nel mondo del calcio, soprattutto in quello “parlato”, il “se”, il “ma” e il “senno di poi” sono all’ordine del giorno, la fanno da padroni, solo chi è in campo, chi è l’attore principale come un calciatore, sa da cosa è dipeso perdere, o cosa ha favorito il successo. In questo sport gli esami non finiscono mai, si è continuamente giudicati .
Nel calcio non ci sono certezze, alla lunga probabilmente vince il migliore, ma non è sempre così soprattutto nell’ambito di una sola partita.
Nel calcio il tempo scorre veloce proprio come nella vita , oggi puoi essere in auge tra un mese sei fuori dai giochi, si passa in pochissimo tempo dalle stelle alle stalle.
Nel mondo del calcio si manifestano molti sentimenti, c’è l’amore per la tua squadra, la gioia, c’è la delusione e il dolore anche quello fisico, c’è purtroppo a volte anche l’odio per l’avversario con relativa detestabile violenza.
C’è l’ingiustizia di un gol negato e di un risultato falsato.
C’è il protagonismo e l’umiltà, c’è l’egoismo e il rispetto per gli altri.
Nel calcio come nella vita, c’è chi si prende tutti i meriti a dispetto di un enorme lavoro svolto da altri, ma c’è anche chi paga per errori non suoi .
C’è il “dio” denaro, la corsa al profitto, la superstizione e a volte anche il marcio.
C’è il bene e il male .
“C’è il rosa e il nero, o il Rosanero immensa e purtroppo delusa passione del tifoso palermitano”.
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