MoVimento 5 stelle Palermo: dietro le quinte secondo me
Chi mi conosce personalmente, e chi legge i miei scritti qui ed altrove, sa che sono un simpatizzante del MoVimento 5 stelle. Sono iscritto e certificato da diversi anni, e moderatamente attento a quanto accade attorno a me, fuori e dentro il movimento. Come chiunque ha un lavoro che lo impegna molto e che lo soddisfa e due figli, non ho molto tempo da dedicare al resto; ho comunque provato negli anni passati, timidamente, ad avvicinarmi al movimento palermitano più che altro perché ritenevo troppo blanda, direi del tutto inesistente, l’azione di contrasto al sindaco-re ormai uscente: il MoVimento 5 stelle è stato del tutto assente nella dialettica cittadina, inutile negarlo.
Quello che è successo in realtà è che il gruppo degli attivisti della prima ora, in gran parte finiti in posti di potere, ha monopolizzato il movimento non mantenendo attiva la politica inclusiva di allargamento della base che è parte del processo partecipativo del movimento stesso e che sarebbe stato essenziale per integrare nuovi volontari che rimanessero sul territorio mentre i parlamentari eletti erano nelle rispettive aule.
Il perché quel gruppo abbia agito in questo modo non spetta a me dirlo, lo lascio alla libera interpretazione ed al buon senso di chi legge, certo un gruppo di ragazzi si è trovato in mano una grande quantità di potere, ed ha deciso questa come strada per preservarlo, perdendo di vista, io credo in buona fede, lo spirito che è la base ispiratrice del movimento: libertà e partecipazione.
L’esplosione del caso delle firme false è un momento importantissimo. Sebbene sia stato un elemento di criticità all’interno del movimento nei mesi autunnali, è stata l’occasione per rimescolare le carte, e di fatto il gruppo dei parlamentari 5 stelle, sotto inchiesta e delegittimato dalla base, ha perso il controllo del movimento cittadino che si è finalmente aperto alla città. In assenza di questo scandalo è presumibile credere che quel gruppo avrebbe potuto facilmente esprimere un candidato sindaco appartenente al gruppo stesso rafforzando la politica di chiusura in se stesso del movimento in città. In questa cornice che si inseriscono le candidature di Igor Gelarda e Ugo Forello. Non sono attivisti 5 stelle della prima ora, anche se i loro curricula sono espressione di un impegno civile consolidato. Primo segnale di un movimento che sa attuare percorsi inclusivi: sono entrambe candidature che fanno riferimento ad una nuova e rinata partecipazione. La loro competizione durante le comunarie è stata una sana competizione che ha mostrato il suo vero volto recentemente: quando si è paventato un possibile ricorso da parte di Gelarda per invalidare le comunarie, questi ha dato corso a una pubblica dichiarazione che ricorda a tutti noi cosa realmente debba essere la politica: un luogo dove cercare soluzioni collettive. Gelarda ha dichiarato e questo gli fa onore, ma non deve sorprendere più di tanto chi conosce lo spirito 5 stelle, che Forello è il suo candidato sindaco. Il movimento a Palermo adesso è tornato ad essere un luogo che accoglie, che ascolta, che vuole il cambiamento. Va da sé che le recenti dichiarazioni di Nuti contro il candidato sindaco 5 stelle Forello, circa l’opportunità della candidatura dello stesso, sono il colpo di coda di un gruppo che ha perso in poco tempo ruolo e potere. Chi è esterno al movimento non può sapere che lo scandalo delle firme false in realtà è stato l’inizio del processo di rinnovamento del movimento ed è una condizione indispensabile per produrre quei cambiamenti che tutti auspichiamo in città. Io stesso non avrei votato 5 stelle a Palermo senza questo cambio di rotta.
Credo che anche in questo caso la differenza la stia facendo il metodo rispetto alle persone. Il movimento 5 stelle rappresenta un cambiamento importante, e come tutti i cambiamenti radicali, anche se pacifici, ha le sue difficoltà da superare. Ma la storia delle firme false è la dimostrazione che il movimento ha in sé gli anticorpi. I parlamentari sono stati sospesi e di fatto delegittimati da Grillo, che come a Genova mette in atto il suo ruolo di garanzia. In pratica rappresentano in questo momento solo se stessi, ed i giornali che soffiano sul fuoco delle divisioni lo fanno in mala fede. Il movimento non è diviso, sta solo espellendo con modalità che rispettano il più possibile la forma, quelle frange non in linea con il percorso attuale. È presumibile credere che potrebbero esservi in futuro altri attacchi verso il candidato sindaco Forello ma questo è parte del processo di riassestamento e riorganizzazione della base del movimento cittadino. Deve essere chiaro che non sono attacchi dal di dentro, ma da chi ormai, ed a ragione, si sente fuori. Il mio sincero convincimento è che partecipare adesso alla riorganizzazione del movimento in città sia una bella sfida aperta a chiunque abbia energie e sogni da spendere.
Partecipare alle scelte è la base della vita civile in una città, partecipazione è la vera essenza del MoVimento 5 stelle e chi lo critica dovrebbe semplicemente decidere di partecipare e dare il suo contributo. Il gruppo uscente degli eletti 5 stelle ha un torto imperdonabile e non è quello di avere ricopiato delle firme, gesto che a me suona più come un errore veniale di quattro ragazzi inesperti, ma di avere rallentato e condizionato per anni la partecipazione attiva nel MoVimento 5 stelle di Palermo.
Quell’epoca è ormai conclusa e spero che questo possa essere l’occasione per riavviare un felice coinvolgimento della città al suo cambiamento.
Infatti non sorprende più di tanto, ma condivide e coinvolge tutti con l’impegno del rinnovamento e la conferma dei principi del Movimento 5 stelle e dei ragazzi che ne fanno parte.
Apprezzo l’esposizione,molto pacata ma non condivido molti contenuti.
Sembra che vengano meno,non saprei se volutamente,molte considerazioni e riflessioni.
Specie riguardo all’impegno civico di Forello,che mi pare più improntato al guadagno che altro.
Così come il fatto che il capovolgimento è stato studiato a tavolino da persone che erano già nel movimento all’epoca e quindi eventualmente sono colpevoli come i nazionali
Max, il merito del mio intervento non è sull’efficacia dell’azione di addiopizzo, o delle attività in favore dei disabili di Gerarda, la mia riflessione è nella direzione di fare notare come il movimento si stia aprendo a nuovi comparti della società civile. Soggetti che sono stati comunque attivi in città in questi anni e che si sono avvicinati da poco al movimento. In altre sedi si potrà valutare, se utile quanto incisiva la loro azione. Poi che si siano integrati con persone che erano già parte del moviento è solo una cosa positiva, appunto è parte della capacità inclusiva di questa fase del movimento che personalmente vedo con favore. Per l’idea che ho del movimento, al di là dell’innocenza di Nuti, della quale sono convinto, credo anche che non sia indispensabile nessuno per il processo in corso e se la sua presenza può essere di ostacolo ( e credo che le polemiche con forello siano sterili in questo momento e non agevolino il suo lavoro di candidato sindaco) bene ha fatto a fare un passo indietro.
Vorrei solo dire al signor Max che l’impegno civico dell’avvocato Forello è del tutto disinteressato. Non gli interessano nè prestigio, nè “guadagni”: vuole davvero mettersi al servizio della sua e nostra città, vuole migliorarla, avvicinarla ai cittadini ed ai loro bisogni. Crede davvero che questa rivoluzione gentile, che si muove e si alimenta dal basso, possa essere condotta con sacrificio ed impegno. E, con lui, ci credono gli attivisti, i candidati, i tanti palermitani che, come me, saranno orgogliosi di potergli dare il voto.
Ottimo articolo!
Il gruppo di Nuti aveva trasformato il M5S in un club esclusivo anziché in un Movimento inclusivo.
Ed oggi i nodi son venuti al pettine!
Centinaia di attivisti allontanati o messi alla porta che oggi hanno ritrovato un nuovo slancio per impegnarsi nel Movimento!
La domanda che mi pongo: Perché dopo 4 anni dai fatti le “IENE” hanno ricevuto il materiale per lo scoop e sono nati i reo confessi? Non sicuramente per onestà postuma ma forse quasi sicuramente per brama di potere interna al M5S di Palermo! Ecco perché Grillo avrebbe fatto bene a scegliere i nuovi candidati per le comunali di quest’anno personalmente oppure, dopo le ridicole graticole, annullare tutto quanto. Chi fa finta che nulla sia successo a Palermo evidentemente ha i suoi motivi molto personali che non si coniugano con gli ideali fondanti del Movimento5Stelle. Iscritti e simpatizzanti svegliatevi e, se volete bene al M5S, ragionate con la vostra testa! A mio parere c’è stato solamente un cambio ai posti di comando ma non è avvenuta nessuna apertura per convogliare la vera partecipazione nel gruppo 5 Stelle di Palermo. La tanto decantata ma finta accettazione delle idee altrui serve solo a creare consenso elettorale. La partecipazione vera è concorrere alle decisoni e non limitarla alle famose passeggiate! Alì ha fatto dimettendosi da candidato alle comunali una critica dura e mortificante al M5S ed io ancora aspetto una adeguata risposta politica da parte di Forello. Ovviamente che non può essere limitata alla semplice presa di distanza dai beceri commenti di alcuni nostri attivisti! Questo è commentare e fare politica…Se al M5S trionferà sempre il pensiero unico che è sintomo di poca democrazia e di molta paura, adagio adagio arretreremo senza risolvere i problemi dell’Italia e degli italiani!
Edoardo, nel merito della decisione di Alì, se uno è candidato e ritiene di non avere la voce che merita nel consesso nel quale è candidato ha titolo e strumenti per portare avanti la sua battaglia democraticamente. Alì era coordinatore del tavolo sull’immigrazione quindi investito di un ruolo ufficiale su questi temi. Dimettendosi prima ancora di cominciare ha solo dato prova della sua inadeguatezza sia al ruolo sia di coordinatore del tavolo, avrebbe dovuto rivendicare i contenuti prodotti dal tavolo nelle linee programmatiche se questi fossero stati disattesi, sia di candidato consigliere, che avrebbe dovuto difendere e negoziare la sua visione nel contesto generale; il candidato sindaco è un portavoce e se non svolge il suo compito va contestato, anche duramente, dal di dentro. Come avviene sempre nel consesso 5 stelle i dibattiti sono publbici e trasparenti.
Le dimissioni di Alì sono invece un atto che nella sostanza indebolisce il movimento perchè se le sue idee erano buone non arrichisce il movimento delle stesse. Ma non sapremo mai quali sono. A parte il clamore di avere connotato la sua scelta individuale come una questione raziale che non c’è. Ho parlato con forello qualche volta, immagino abbia come tutti molti difetti ma posso garantire che nel suo approccio è tutto fuorchè per la disciminazione di razza, sesso e religione.
Quindi siccome non credo vi sia malizia nel gesto di alì, penso sia stata solo inadeguatezza e tutto sommato quindi ben venga la rinuncia adesso, prima di averlo in consiglio comunale con uno spirito poco costruttivo. Riferire questa circostanza come elemento contro Forello sindaco è dal mio punto di vista pretestuoso e fuorviante. Tanto più che forello non è chiamato a risposte “politiche” nel merito di un candidato che si ritira, semmai ha il compito di tenere le fila di una squadra id candidati che certo non ha scelto lui (come avviene nelgi altri schieramenti) ma che ha il compito di coordinare.
faccio sommessamente notare che ricpiare le firme, «gesto che a me suona più come un errore veniale di quattro ragazzi inesperti», è un reato.
Ed è un reato gravissimo.
Anche se all’Autore suona diversamente.
Non dico che non sia un reato, dico che hanno ricopiato le firme di gente che intendeva sostenere il movimento e che aveva apposto la firma. Per cui il falso è materiale e non ideologico. Se poi si pensa che erano ragazzi senza esperienza, e che questa sotira della raccolta delle firme ocn un pubblico ufficiale di fatto è un ostacolo alle nuove formazioni politiche si fa presto a capire che il polverone che ha generato è di gra lunga più grande del reato commesso. Che poi c’è non discuto e non discuto che debba essere punito.
ma crede davvero che sia un Movimento inclusivo e democratico? Forse lo è per chi la pensa come Grillo e Casaleggio, perchè chi ha un’idea minimamente diversa è fuori. Preferisco mille volte un “sindaco re” (che non è comunque l’ideale) che uno pseudo sindaco alle “dipendenze” di un comico e di un personaggio che, personalmente, trovo inquietante.