Il principio del “Vabbe’, ma che fa…” ci seppellirà
Quando si deve fare un tragitto in auto, più o meno lungo, quante volte i bambini fanno i capricci perché non vogliono mettere le cinture o stare sui seggiolini? Tante, tante perché purtroppo molti di loro non sono abituati a queste semplici e basilari norme di sicurezza, che possono salvare la loro vita. e che tantissimi genitori neanche hanno provato ad insegnare loro. Facili regole, chiaramente indicate nel Codice della strada, che, molte volte, se trasgredite provocano tragedie, che potrebbero essere evitate. Come è successo lunedì scorso quando si è spezzata una giovane vita, in un incrocio cittadino. La piccola, di cui ometto il nome perché potrebbe essere una delle tante vittime passate e future del pressapochismo scellerato di certi genitori, era in un’auto, guidata dalla zia incinta, e che si è scontrata con un’altra macchina. La vittima era seduta sul sedile passeggero in braccio della madre, mentre nei sedili posteriori c’erano altre tre persone, ed a causa dell’urto ha perso la vita. La ricostruzione della polizia non ha ancora accertato se la piccola abbia sbattuto contro il vetro o se sia stata colpita dallo scoppio dell’airbag. Probabilmente la bambina, nell’inconsapevolezza dei suoi quasi sette anni, nel momento di salire in macchina non avrà neanche pensato che quella sistemazione potesse costarle la vita ma, anzi, le sarà sembrato meraviglioso viaggiare seduta sul sedile anteriore “come i grandi”, anche se in braccio della sua mamma. Purtroppo, però, l’abbraccio della mamma non l’ha salvata, l’abbraccio di chi ti proteggerà sempre e comunque, in queste circostanze, è assolutamente inutile. Com’è inutile tenere i bambini tra le gambe quando si guida o stretti tra mamma e papà se si va in motorino. Non serve a proteggerli. È bene che i genitori lo comprendano al più presto, smettendola di mettere in pericolo la vita dei loro figli, giustificando la loro folle irresponsabilità con spiegazioni del tipo: “Vabbe’, sono pochi chilometri, che può succedere?”, “Non si fa mettere la cintura” o, ancora, “Quando ero piccolo io non c’erano le cinture e i seggiolini”. E quindi? Le cose accadono, purtroppo, anche se si devono percorrere 100 metri, dunque la “giustificazione” non ha senso. È ridicolo sentirsi dire da un genitore che non riesce a convincere un bambino a mettere la cintura o a stare sul seggiolino apposito. Ci avete provato davvero o al primo “No” è stato più facile arrendersi? Se il piccolo si sente Batman ed urla e piange perché pensa di poter volare e si vuole buttare dalla finestra, che fate? Gli dite “Va bene, prova tesoro”? La pericolosità di metterlo in macchina senza cinture è la stessa. E, vero, quelli della mia generazione non usavano cinture, seggiolini e, magari, viaggiavano sulle gambe di un altro passeggero, ma che significa? Innanzitutto vuol dire che certamente siamo stati molto fortunati Inoltre, quando ero piccola io si facevano tante cose che, oggi, si sa che non sono sicure e che quindi non facciamo più. Quindi se esistono sistemi, grazie ai quali possiamo salvare la vita ai nostri bambini, è un nostro dovere servircene ed è un loro diritto essere protetti. Proprio pochi giorni dopo la morte dell’ennesima vittima innocente e quando il dolore è ancora cocente, l’appello deve essere ancora più forte e rivolto a tutti quei genitori che crescono i loro figli seguendo il principio del “Vabbe’, ma che fa…”, senza capire che in questo modo seppelliranno ogni seme di senso civico che può germogliare in loro e, se va ancora peggio, rischieranno di dover seppellirne i corpi.
(foto da Google Maps)
Non voglio commentare per nessuna ragione l’episodio che ha dato lo spunto per questo post. Non lo trovo moralmente accettabile, tuttavia ogni volta che leggo qualcosa che riguarda incidenti o maleducazione stradale penso a quanto si potrebbe scrivere sull’argomento in particolare a Palermo. Anzi propongo ai gestori di questo sito di creare una o più sezioni appositamente dedicate all’argomento. Alcuni esempi: guida senza casco, andare a prendere o lasciare i figli a scuola, vigili urbani, sosta selvaggia, parcheggiatori , strade, assicurazione motorini, scooter o bici elettriche, ma soprattutto l’argomento principale: guida e telefonini. Da questo punto di vista siamo veramente troppo indietro!!!!!