Blue Whale a Palermo? Per quel che ne sappiamo è tutta una bufala
Si parla da alcune settimane con allarme del fenomeno Blue Whale, un macabro gioco a tappe che porterebbe gli adolescenti a suicidarsi dopo un percorso di soggiogamento da parte di un curatore remoto, un lupo cattivo che adesca i nostri figli e nipoti.
Stamattina alcuni siti di informazione palermitani riportano di alcune scritte in via Assoro nei pressi di un centro commerciale che annuncerebbero la volontà di suicidio di tale Aurora, che potrebbe uccidersi il 4 giugno buttandosi da un ponte in viale Regione Siciliana. Ma anche se dovesse accadere si tratterebbe di un ulteriore drammatico suicidio adolescenziale (la seconda causa di morte al mondo per i giovani sotto i 20 anni), non di una conseguenza della Rete.
Inoltre, per quel che ne sappiamo, si tratta di un hoax, una bufala. Una verifica attenta (che non mi aspetto dai giornalisti) porta alla Russia, dove una testata non proprio autorevole ha parlato di più di cento suicidi dovuti al gioco e dell’arresto di una persona (che ha però negato di volere istigare al suicidio). Ma non c’è alcuna prova né conferma che sia così e in Russia i suicidi tra adolescenti sono più della media. Le iene hanno citato un presunto caso a Livorno ma, anche qui, nessuna conferma e anche qualche smentita.
Ma se la balena blu non esiste se non in mare, come quella della foto, i fenomeni di istigazione e di emulazione sono possibili e chi prova disagio può usare la lista dei 50 giorni per andare verso un tragico epilogo.
Stiamo vicini alle persone che amiamo, senza demonizzare la Rete e senza abboccare alle fake news.
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