Degrado a Partanna Mondello e nella zona Giotto/De Saliba
Scrivo ancora una volta, e non senza rammarico, per segnalare la situazione di degrado in cui noi abitanti delle periferie, veri e propri cittadini di serie B, siamo costretti a vivere.
Nello specifico, allego foto relative al cortile Catalano a Partanna Mondello, una stradina che ormai da anni vive il disagio di “ospitare” tre cassonetti – assolutamente insufficienti per servire l’intera zona nel periodo estivo – e una varietà di ingombranti che i nostri concittadini abbandonano a tutte le ore del giorno e della notte, e che la Rap si guarda bene dal ritirare nonostante le numerose segnalazioni inoltrate da cittadini di buona volontà.
Allego anche foto relativa alla situazione di degrado in cui viviamo nella zona Giotto/De Saliba, dove la contemporanea presenza di qualche ambulante sporcaccione (sempre lo stesso) e il mercatino rionale del sabato rende la zona un cumulo di immondizia, ai limiti dell’emergenza sanitaria.
Cosciente del fatto che spesso le foto valgono più di mille parole, rivolgo un appello ai miei concittadini affinché limitino la loro maleducazione e all’amministrazione affinché si prodighi per farci sentire, almeno per un giorno, abitanti della via Libertà.
Una riflessione.
Che la Rap abbia come ragione di esistere la pulizia della città, la raccolta rifiuti e il decoro cittadino è un assunto.
Che lo faccia è sempre meno del suo dovere. Quando non lo fa (furbettini che smontano i cestini nei pali per non manutenerli) è grave.
Poi ci siamo noi, i cittadini di tutte le razze e i modelli, dai lord inglesi ai maiali neanche buoni per il macello.
Quello che si vede nelle foto doveva essere conferito negli appositi ‘cassoni’ operativi in tutti i quartieri nei giorni prestabiliti, l’operazione è facile e anche edificante dopo che lo hai fatto, ma tra noi si annoverano i bastasunazzi, quelli dai quali per parafrasare una nota canzone di De André, non nascono i fior, e non perché son diamanti, ma perché sono escrezioni radioattive degradate mancu bone pi concimare.
E poi, per equilibrare il mio attacco ai furbetti della manutenzione dei cestini, bisogna anche puntare un occhio di bue su quelli che questi cestini li usano come cassonetti indifferenziati, infilandogli dentro, Dio solo sa come, sacchetti di plastica condominiali che la dea Tanit li abbia in gloria…
Nessuna ditta che sia puntuale, efficiente e programmata nella raccolta dei rifiuti può eliminare l’ignoranza e la maleducazione di coloro che hanno tirato su un accampamento abusivo di mobilia. Si potessero cogliere sul fatto, andrebbe fatta una multa esemplare.
in questo post si parla di Partanna Mondello .
Vorrei far notare che e’ una borgata caratterizzata dalle peggiori recinzioni di aree private immaginabili.
Non solo blocchi di tufo,in origine di color giallo ed oggi grigio topo,ma anche pezzi di lamiera ondulata assiemati con pannelli in legno in disuso,filo spinato con lembi di ex sacchetti in plastica portati dal vento,insomma un campionario che testimonia la grande fantasia di certi palermitani determinati nel realizzare recinzioni impossibili,su cui vengono appoggiati rifiuti ingombranti di ogni tipo,materassi,frigoriferi,
ed arredi di ogni tipo.
in breve,l’idea di un campo rom estesa alle periferie cittadine…
Quello che dice Rosanna è assolutamente vero… e rilancio: abbiamo insistito anni per aver chiusa una casupola privata abbandonata in tufo, giusto all’imbocco del Cortile Catalano, che la gente, come si può immaginare, usava come discarica, lanciando l’immondizia direttamente dalle aperture che una volta fungevano da finestre. Alla fine, per fortuna, questi pertugi sono stati tappati… purtroppo, però, adesso hanno preso l’abitudine di lasciare sedie, assi di legno, lastre di vetro, divani (e persino carcasse di ciclomotori) giusto di fronte alla suddetta casupola, quasi a voler rivendicare un diritto di abbandono di ingombranti che alcuni cittadini “rompiscatole” hanno loro sottratto! Una situazione che definire assurda sarebbe poco!