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  • Cancelleri presidente!

    Cancelleri presidente!

    Il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina inizia il suo intervento emozionata, con un discorso che sembra essere preparato, un po’ freddo. Poi lentamente l’emozione lascia spazio alla combattente, alla donna che da un anno amministra il piccolo comune e che dentro le maglie rigide del dissesto finanziario, in cui il comune si trova lasciato dalle precedenti amministrazioni, ha portato la raccolta differenziata al 76,4%, ripristinato il servizio scuolabus per i bambini di basso reddito che vivono in periferia, ma soprattutto usa parole come diritti ed equità. La necessità di dare corso al proprio mandato al desiderio che tutti noi abbiamo sempre avuto sentendo parlare e vedendo agire un nostro rappresentante, quello di una amministrazione che si prende cura di tutti, indipendentemente da quali siano i flussi elettorali e le appartenenze politiche. Questo è un po’ il filo conduttore degli interventi di tutti i sindaci; quasi tutti, come evidenzia il sindaco di Augusta, trovatisi a gestire amministrazioni in dissesto quando i cittadini finalmente esasperati hanno visto il MoVimento 5 stelle come l’ultima spiaggia. Così a seguire la differenziata al 67% di Grammichele, 65% di Alcamo, il 50% in una settimana di Pietraperzia, non sorprendono più, diventano gli elementi chiave del paesaggio, e ricordano, soprattutto a me, con una certa emozione, il perché mi sono avvicinato al MoVimento 5 stelle. Sentirli parlare delle cose fatte, ma anche soprattutto delle cose da fare, della progettualità più alta, in atto ad esempio a Bagheria, con Patrizio Cinque che parla dello svincolo autostradale, ed ancora del ripristino della rete idrica di Ragusa, dell’accatastamento delle scuole a Favara, tutto questo dà la sensazione di quanto un modo diverso di percepire il bene comune esista e sia possibile. Il loro lavoro si è svolto sui temi centrali della nostra vita quotidiana, lontano da riflettori ed a contatto con i problemi veri delle città. E le soluzioni sono soluzioni semplici, di buon senso, come disdire i contratti telefonici del tribunale di Grammichele, attivi e pagati per quattro anni inutilmente in una struttura in disuso.
    Parallelamente il tema delle istituzioni centrali, il nodo vero che offusca la visuale. L’impossibilità di dialogo di questa gente perbene con la Regione, rende complesso se non quasi impossibile la gestione di questo stato di emergenza. Una Regione raccontata come matrigna e non come madre amorevole, che rimanda i trasferimenti ai comuni, che rende complesso ogni momento del dialogo con gli enti locali. La verità è che noi veramente non possiamo avere idea delle difficoltà insite nell’amministrare, e nel relazionarsi con enti centrali male amministrati e pretestuosamente distratti per motivi di appartenenza.

    Nell’ascoltare queste parole mi chiedo come le tante persone intelligenti che conosco, e che continuano a discutere di destra e sinistra, non di scuole ed immondizia, si lascino pilotare dalla demagogia vuota della classe dirigente uscente che ha portato le città ed il paese al collasso. Ed ancora mi chiedo come i tanti che non vanno a votare possano non capire che non votando alimentano il sistema che intendono contestare. E così la rappresentazione di questo mondo fatto di sindaci che lotta sul territorio in me richiama i tanti concittadini che conosco, arresi e disillusi, e con un po’ di rabbia li percepisco complici del sistema. Avrei voglia di gridare per svegliarli, per indurli all’azione, anche quella semplice di esprimere un voto.

    Non avevo mai sentito parlare Di Maio dal vivo, solo qualche pezzo di intervista su Internet. Non so se sarà lui il candidato premier. Io lo voterei. Ha sostenuto la prima cosa sensata che ho sentito sulla questione immigrazione. È andato oltre le demagogie del momento, tirate fuori ad arte per distrarci dal vero tema, ha messo in evidenza la questione politica, ovvero che con le chiusure dei porti spagnoli e dei confini francesi ed austriaci, di fatto l’Europa ha deciso di buttarci fuori, lasciandoci a gestire da soli quella che probabilmente è una delle più grandi emergenze umanitarie del pianeta.

    C’è molto entusiasmo tra tutti, un clima di festa, ma allo steso tempo c’è un filo impercettibile di tensione, forse legata all’attesa della nomina del candidato presidente. Tensione che prende finalmente forma in una battuta amara di Grillo, che non tornerà più a nuoto come cinque anni fa, tornerà a mandarci a fanculo con una barca da venticinque metri, se come avvenuto con Trapani, tra un Candidato 5 stelle incensurato e due politici sotto inchieste ed avvisi di garanzia si è scelto i secondi. Io a questa battuta non ho riso, non tanto perché temo che ci mandi a fanculo, ma perché ho sentito dentro me la certezza che questa è veramente l’ultima occasione per cambiare, e fallire adesso significa accettare tra le altre cose l’idea, almeno per me, di lasciare la Sicilia. Ho due figli e devo avere speranza per alimentare la loro.
    Giancarlo Cancelleri è proclamato candidato. Una vittoria annunciata. Ho apprezzato che vi siano state altre candidature non di bandiera e che altri realmente lo abbiano sfidato. Questo rende più forte la sua leadership adesso: ha vinto una sfida e questo ne fa il leader indiscusso. Dico a tutti gli attivisti, esiste un solo movimento ed un solo candidato presidente. E credo che tutti adesso possiamo lavorare come un’unica squadra. Per vincere le elezioni e cambiare la Sicilia.
    Ho sentito Giancarlo altre volte parlare, gli riconosco l’indole del combattente, so che mi aspettano tre mesi di battaglia e sono contento di essere accanto ad uno come lui per questa avventura.
    Dico a tutti i siciliani che abbiamo una possibilità, non è detto che sia risolutiva, ma sappiamo per certo che le alternative sul piatto: il trasformismo orlandiano e le destre in cerca d’autore, potranno rassicuravi a parole ma sono i soli responsabili di questo drammatico stato di degrado.
    Giancarlo Cancelleri è il candidato presidente, sarà il primo presidente libero dalle dinamiche di partito che si ricordi, e per quanto mi riguarda può contare sul mio massimo ed incondizionato aiuto, e se avrà come spero il sostegno di tutta la Sicilia potrebbero aprirsi delle pagine indimenticabili per la nostra terra.
    Il bello di questa sfida è che non abbiamo veramente nulla da perdere!

    Palermo, Sicilia
  • 3 commenti a “Cancelleri presidente!”

    1. Ciao Giovanni,
      una precisazione: non sono stati chiusi confini o porti, non ne sono stati aperti di nuovi (porti) e si paventava la possibilità che qualcuno chiudesse i confini (Macron ha fatto una mega retromarcia sul tema), ma non so perchè mi aspettavo Di Maio mischiasse un pò le carte 🙂 Mi piacerebbe conoscere la tua opinione riguardo a come si è mosso il nostro governo sul tema anzi. Anche sul ruolo della Turchia in questa crisi umanitaria possibilmente e la sua richiesta di entrare nell’UE.
      Riguardo Grillo e la sua “battuta” io mi permetto di ridere solo nel caso in cui si traduca in realtà. Un M5S in Sicilia libero dal controllo di Grillo e Casaleggio sarebbe un toccasana per voi attivisti e per i cittadini siciliani…

    2. carissimo, In politica è più che sufficente paventare un provvedimento per lasciare intendere i rapporzi di forze in campo e lo stato delle cose.
      Il nostro governo a mio avviso si muove male per le ragioni sostenute da Di Maio, la questione è europea, vada discussa e trovata in Europa la soluzione. Il governo italiano credo che non riesca a pesare nulla in Europa. Non so se per scelta o incapacità.
      Circa Grillo, dal mio report vedi che la sua presenza è stata quasi ininfluente per lo svolgersi della serata. E ti dirò è stato anche l’intervento meno politico e singificativo.
      Sono candidato ad una carica importante nelle fila del movimento. La mia candidatura ha seguito un iter prefissato dal movimento fuori da qualunque logica di appartenenza; sono candidato in una lista che potrebbe raccogliere molti voti, ed in un qualunque partito sarebbe impensabile che qualcuno mi candidasse. Il prossimo 17 luglio è previsto un incontro tra i candidati ed il candidato presidente, sapro’ dirti allora se esiste un controllo centrale, o se come credo saremo solo un gruppo autonomo e spero interamente di persone intelligenti, al lavoro per vincere le elezioni e cambiare la Sicilia attingendo al patrimonio di proposte idee e soluzioni che proverranno da chiunque vorrà sostenere e partecipare a questa occasione epocale per la Sicilia. E le proposte che raccoglieremo, ne sono certo, ma aspetto la conferma giorno 17, saranno dei siciliani tutti, indipendentemente da fede politica e colore della pelle.
      Conosci il tono dei mei interventi, stai certo che, il giorno che percepissi una qualunque forma di controllo coercitivo di grillo e casaleggio sul mio ruolo istituzionale lo denuncerei. Cosi come denuncerei qualunqe indicazione in questa fase elettorale che dovesse mortificare il mio pensiero nell’ambito del percorso collettivo.
      L’idea che mi sono fatto, ma avrò modo di verificare in prima persona, è che molti attivisti della prima ora, trovatisi a gestire pezzi di potere e di decisione hanno dimenticato (come fa il politico medio) di essere espressione di un pensiero collettivo immagiando che il proprio pensiero individuale non debba essere filtrato dal programma sottoposto al voto, e dagli orientamenti della base e degli elettori. Quindi credo che il controllo di cui parli e che ha portato a varie espulsioni sia stato piuttosto il frutto di una verifica del rispetto del mandato ricevuto. Comunque avrò modo di dirti nelle prossime settimane, se, come teme un mio amico, mi verrà istallato un chip o meno 😉

    3. Ciao Giovanni, fa un pó ridere che Di Mail (l’ha corretto il T9 del cell ma lo lascio così che mi sembra appropriato!) invochi l’UE quando è lui stesso uno dei principali avversari della stessa…sembra un pó un discorso contraddittorio, ma sono problemi vostri interni 🙂
      Pensi sempre che il nostro governo non si faccia sentire abbastanza alla luce dell’aiuto dichiarato di Macron, della mancata chiusura della frontiera austriaca e del l’accettazione delle nostre condizioni riguardo le ONG e i nostri porti? Non è che ti fai influenzare al riguardo dal pensiero del movimento? (Un pó di polemica ce la devo mettere sempre, scusa!)

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