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    Io odio la Sicilia (II di IV)

    Una delle cause della rovina della Sicilia è il suo calore umano, la sua appiccicosità mediterranea. È l’ atteggiamento asfissiante di chi fa scoppiare ogni bolla prossemica e ti alita in faccia mentre ti parla, ti prende a braccetto, annulla ogni vera intimità scagliandoti contro la sua sedicente intimità imposta e non-richiesta.
    Il fatto che il siciliano spesso è immediatamente amichevole, si prende subito confidenza, de-formalizza fin da subito ogni contatto umano, deriva probabilmente dall’inabitudine tutta siciliana ai rapporti umani liberi e simmetrici, spogliati da ruoli e aspettative di ruolo, forme e formalità, movimenti da scacchiera e asimmetrie di potere più o meno occulte.
    C’è una pesantissima insicurezza, infatti, in questa maleodorante collosità siciliana. C’è la convinzione che essere veramente amici è in fondo impossibile e che quindi è bene accontentarsi di una parvenza di amicizia, un puro simulacro, per quanto scenografico e strombazzante.
    In realtà il siciliano non vuole essere tuo amico, così facendo, non amicizia intesa come legame tra due persone distinte in un moto di reciproco arricchimento, come rapporto tra individualità impegnate in un incontro avventuroso e periglioso come tutti gli incontri.
    In realtà il siciliano, così facendo, non vuole essere tuo amico, ma vuole soltanto tirarti dalla sua parte, farti complice e correo, invischiarti nella sua disperata solitudine.
    L’inabitudine ai rapporti umani liberi e simmetrici, formata nel corso dei secoli da uno sviluppo storico feroce e beffardo, ha prodotto questi mostri. Cieca faziosità in forma di dialogo, solitudine in forma di socievolezza, servitù e signoria in forma di amicizia, isolamento in forma di incontro, silenzio in forma di frastuono.

    (foto di Stefano Mortellaro)

    Palermo, Sicilia
  • 3 commenti a “Io odio la Sicilia (II di IV)”

    1. Meno male che le tue riflessioni si fermeranno solo al IV episodio, altrimenti sarebbe stato inquietante.
      Forse vorrai concludere il quarto episodio titolandolo “Io amo la Sicilia” elogiando le poche cose buone che ci sono chiudendo alla grande la tua quadrilogia, ma sappi che è un esperimento già visto e rivisto, ma forse ti ho rovinato il finale.
      Se invece continuerai su questo spartito, penso che il risultato ottenuto sarà pari a zero, poichè non se ne comprende la sostanza.

    2. Santa Santa santissima verità signor Fricano.
      Non avrei saputo esprimerla meglio

    3. […] pubblico un post su Rosalio. Qui la prima parte. Qui la seconda parte. Qui la terza parte. Qui la quarta […]

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