Il Tribunale dà ragione a La Vardera: la candidatura non era finta e il video può uscire
La prima sezione civile del Tribunale di Palermo ha respinto il ricorso proposto da Alessandro Pagano (Noi con Salvini) contro Ismaele La Vardera. Pagano aveva chiesto di bloccare la diffusione delle riprese realizzate da La Vardera in campagna elettorale. Alcuni hanno sostenuto che la candidatura fosse un pretesto per realizzare un documentario sulle elezioni di Palermo.
Il tribunale scrive: «Premesso che l’attività di Ismaele La Vardera che viene in rilievo può essere inquadrata nella nozione di attività giornalistica, non v’è dubbio che ricorrano astrattamente i profili dell’interesse generale alla conoscenza dei retroscena legati allo svolgimento della campagna elettorale e, in linea ipotetica, il requisito della verità della notizia, non potendosi disconoscere la verità ontologica della riproduzione delle immagini e/o dei colloqui avuti dal resistente durante la campagna elettorale». Il giudice si esprime anche sulla presunta candidatura truffa: «Non pare sussistere la violazione dell’art. 640 c.p., giacché non v’è prova delle intenzioni asseritamente fraudolente del resistente; il quale – per quello che qui risulta – ha regolarmente partecipato alla campagna sostenendo anche delle spese documentate, i cui giustificativi sono stati allegati al fascicolo di parte».
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