Sulla questione Asia Argento – Weinstein hanno già scritto tutti, di tutto, era un argomento fin troppo ghiotto per haters di professione, leoni da tastiera, influencer.
Non ho il dovere della cronaca tempestiva e men che meno quello giornalistico del racconto oggettivo, dunque mi permetto un’opinione nel tentativo di mettere a fuoco la questione.
Non si può parlare di victim blaming se NON c’è la vittima. E mi spiace se la cara Asia si sente attaccata dalle donne, il mio non è un attacco ad personam, anzi: non è un attacco, è la banale constatazione di una differenza di fondo. Esiste la violenza (molestia è un termine finto morbido e ipocrita) ed esiste l’arroganza maschilista (che non appartiene solo ai maschi, però). Quello di cui parliamo è un episodio di arroganza, casomai, paragonabile ad altri milioni i cui protagonisti non hanno genere (ed evidentemente nemmeno numero). Continua »
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