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    Ministero dell’Economia: ci sarebbero gravi irregolarità amministrativo-contabili al Comune

    Gli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze avrebbero riscontrato gravi irregolarità al Comune di Palermo. 46 problematiche sono state messe nero su bianco in una relazione riservata e alcune potrebbero riguardare presunti danni erariali e sarebbero al vaglio della Corte dei Conti.

    Il personale e i relativi concorsi e indennità legate alla produttività e i contratti di servizio delle aziende partecipate sarebbero oggetto delle più pesanti contestazioni.

    L’attività ispettiva è nata anche dalle interrogazioni e dagli esposti presentati dal MoVimento 5 stelle e dal deputato sospeso Riccardo Nuti che ha commentato la relazione chiedendo lo scioglimento del Comune di Palermo.

    AGGIORNAMENTO: il sindaco Orlando ha inviato un comunicato.
    «Ho dato disposizione affinché sia trasmessa copia della relazione al Presidente del Consiglio comunale, organo alle cui attività e competenze si fa anche riferimento nel testo, affinché valuti tempi e modalità per la discussione sul contenuto del documento ministeriale e per le eventuali decisioni conseguenti. Ovviamente sarò presente, se richiesto, ad una seduta del Consiglio. Allo stesso tempo ho dato mandato al Segretario Generale di predisporre una puntuale risposta punto per punto relativamente alle argomentazioni contenute nella relazione e alle presunte contestazioni in essa sollevate, riservandomi di adottare ogni conseguente iniziativa Nel corso della settimana terrò una conferenza stampa nella quale darò conto, con riferimento al contenuto della relazione, del quadro normativo, organizzativo e gestionale degli Enti locali entro cui sono stati adottati tutti i provvedimenti e in quella sede sottolineerò alcune palesi anomalie contenute nella relazione del Ministero che, come ho già detto, sottoporrò al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Economia e dell’Interno, riservandomi ulteriori passaggi anche presso altri organi. L’analisi del documento evidenzia, infatti, delle incongruenze, con presunte contestazioni smentite dagli stessi grafici e tabelle riportati, giudizi politici che nulla hanno a che vedere con la contabilità e la finanza e tantomeno con la loro regolarità formale, riferimenti giurisprudenziali non applicabili alle fattispecie esaminate nella relazione e ancora la citazione di documenti non più validi».

    Palermo
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