Qualità della vita: Palermo novantasettesima per Il Sole 24 ORE
Secondo la ricerca annuale sulla qualità della vita de Il Sole 24 ORE Palermo sarebbe novantasettesima. L’anno scorso era novantanovesima.
Nel dettaglio la città migliorerebbe nei consumi, per ambiente e servizi, per famiglie e integrazione e per giustizia e sicurezza e peggiorerebbe su lavoro e innovazione e cultura e partecipazione.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato: «Continua il percorso di miglioramento della qualità della vita a Palermo anche se, certamente, il risultato raggiunto, che è in linea e conferma quanto già avvenuto fra il 2015 e il 2016, non può farci ritenere pienamente soddisfatti e ci sprona a proseguire sulla giusta strada. Il lungo lavoro realizzato negli anni per far uscire Palermo dalla palude dell’immobilismo, con una programmazione di interventi strutturali e una progettualità che non ha uguali in Italia, sta finalmente dando i suoi frutti. Il fatto che questi dati si riferiscano all’intero territorio provinciale deve comunque fare riflettere, anche con la fortunata coincidenza della ordinanza del Tar sulla Città metropolitana, sulle conseguenze nefaste di quanto avvenuto negli ultimi anni, con il caos amministrativo causato, per non dire voluto, dalla Regione che ha avuto un impatto fortemente negativo sulla capacità di spesa, sui servizi e sulla possibilità di sviluppo e progettualità per tutta l’area metropolitana. […] Siamo soddisfatti – ha concluso Orlando – del miglioramento sul fronte dell’ambiente e dei servizi (grazie alla Ztl, al miglioramento del trasporto pubblico col tram e ai servizi condivisi, alle pedonalizzazioni e agli interventi organici in zone critiche della città da Ballarò allo Zen, da Danisinni a Brancaccio) e su quello della sicurezza (che unisce repressione e controllo a prevenzione). Pesa come un macigno su tutte le città italiane, e specie meridionali e siciliane, la disoccupazione legata alla grave crisi economica iniziata nel 2008. Disoccupazione che, è vero, cresce a Palermo del 10%, ma cresce anche del 30% in altre grandi città come Torino, Messina, Bologna e Catania».
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