Sindaco Orlando,
ieri avrebbe dovuto trovarsi fra noi con un bicchiere di vino rosso in mano. A passeggiare lungo i vicoli del centro storico, nella nostra Palermo. Sua, mia e di tutti quelli che l’hanno dovuta lasciare. Perché quella del 23 dicembre si rivela, ogni anno, una notte speciale. Nella luce gialla di Palermo ritrovi facce che appartengono a persone che in città non capita più d’incontrare. Emigrate, tutte. Helsinki, Londra, Milano, Addis Abeba. Qualunque sia la rotta che hanno intrapreso, la notte del 23 dicembre tornano a casa. Perché è lì che si festeggia il Natale e nessuna città sa essere casa come Palermo. E non devo spiegarLe perché, ne conosce tutte le ragioni. La invito questa notte, dopo il cenone di Natale insieme alla sua famiglia, a raggiungere il centro storico e camminare fra la gente: quei “giovani” di cui Palermo è stata capitale nel 2017. Perché fra pochi giorni questa folla sarà già un po’ diminuita chè a Capodanno si raggiungono gli altri pezzetti di vita che altrove hanno costruito. In quell’altrove in cui non si stancano mai di raccontare Palermo mentre, ieri, a Palermo, si mescolavano perlopiù chiacchiere di vite che altrove si svolgono. Continua »
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