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    Quello di via Dante un atto terroristico, chi solidarizza con gli autori legittima la violenza

    Agire in gruppo, accerchiare la vittima designata, legarla, incappucciarla, pestarla a sangue, filmare l’azione violenta e inviare una rivendicazione alla stampa non si può che classificare come un atto terroristico.

    Ed è assolutamente irrilevante che l’obiettivo dei terroristi sia stato un estremista con la fedina penale sporca. Anzi, mettere in risalto quanto commesso da Massimo Ursino è un modo subdolo per giustificare e, peggio, legittimare la violenza commessa da appartenenti ai centri sociali della città.

    A tal proposito, sono state scioccanti le parole pronunciate da tale Giorgio Martinico, “portavoce” di Anomalia e di altre realtà dell’estrema sinistra palermitana.

    Costui ha avuto la faccia tosta di raccontare ai giornalisti e, quindi, all’Italia intera che «difenderemo e saremo solidali verso gli autori, offrendo loro supporto materiale e legale» e che «chi ha portato avanti una campagna d’odio e provocazione, andando in giro a fare il bullo, si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere». In poche parole, questo “complice morale” dell’aggressione a Massimo Ursino non solo ha manifestato la propria solidarietà verso i terroristi ma ha anche affermato che l’esponente di Forza Nuova se l’è cercata. Ridicolo, poi, quando ha affermato: «Ho visto il video e ho letto i media come voi. Non mi pare che ci sia stata la violenza che ho letto. Venti giorni di prognosi? Io dopo aver giocato a calcetto ne ho avuto di più». Quindi, ci sarebbe da chiedersi con quale gentaglia Martinico giochi a pallone, visto che i medici hanno riscontrato in Ursino una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla palla. Per di più, il pestaggio contro la vittima è terminato solo dopo l’intervento di alcuni passanti, per cui chissà come sarebbe andata a finire se i terroristi non fossero stati costretti alla fuga.

    La spavalderia irritante di Martinico, insomma, è il paradigma di un clima d’odio e di violenza di cui avremmo fatto a meno, provocato da gente stupida che è così ossessionata dal rosso o dal nero da strumentalizzare il fascismo e l’antifascismo (categorie appartenenti alla storia) per dare sfogo alla propria propensione al liberticidio. Sì, perché entrambi gli estremismi – che, in quanto tali, si attraggano – non sono che rigurgiti antidemocratici che andrebbero strapazzati a dovere e sradicati dalla società. Invece, assistiamo in Italia a un paradosso che è (ancora) frutto di un periodo conclusosi quasi 80 anni fa: i vincitori (i rossi) sono i buoni e i vinti (i neri) sono i cattivi. Per cui, se un folle a Macerata si mette a sparare contro gli immigrati, allora è fascismo e va condannato persino un personaggio politico – Matteo Salvini – definito “mandante morale” da Roberto Saviano che pensa di essere il portatore della verità assoluta. Ma se i folli appartengono ai centri sociali, allora «Palermo è una città libera grazie ad azioni come quella di ieri», così come ho letto in uno dei tanti status su Facebook inneggianti all’azione terroristica di via Dante.

    E non è stato immune dalla dicotomia fascismo/antifascismo neanche il sindaco Leoluca Orlando che, tre ore dopo l’aggressione di via Dante, anziché condannare senza se e senza ma, ha voluto per forza sottolineare che «quanto avvenuto […] è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza». Insomma, anche per Orlando – allo stesso modo di Martinico – la vittima della violenza è, allo stesso tempo, il responsabile delle legnate che ha preso.

    Di tutto altro stile, invece, è stato il commento di Nello Musumeci, da cui Orlando dovrebbe imparare la dote della neutralità quando si ricoprono cariche istituzionali: «Condanno, senza se e senza ma, la vile aggressione ai danni di Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova di Palermo. Un atto inqualificabile, frutto del pesante clima di odio politico che caratterizza in Italia le ultime fasi di questa campagna elettorale. Si vuole a tutti i costi innescare una spirale di violenza per fare ripiombare, non solo Palermo, negli anni bui della Prima Repubblica e dello scontro fisico. Nella certezza che gli inquirenti riusciranno a fare luce sugli autori dell’agguato di via Dante, faccio appello ai militanti di tutti gli schieramenti affinché in ognuno il coraggio e l’intelligenza vadano sempre assieme, nel rispetto delle idee altrui». Per Musumeci, insomma, la colpa di quanto accaduto è da addebitare sia ad entrambi gli estremismi che al generale clima politico.

    Infine, un ultimo appunto ancora su Martinico, la cui dichiarazione mi ha ricordato tanto quelle di Hamas quando un palestinese accoltella un israeliano (e sono certo che tale similitudine gli farà piacere). Ho letto qua e là che è il leader del Centro Sociale Anomalia, la cui struttura occupata si trova al Borgo Vecchio. Lì si fa perfino doposcuola ai bambini. Ebbene, mi inquieta il fatto che dei genitori possano lasciare i propri figli in un centro in cui c’è gente che legittima la violenza e solidarizza con chi la compie, offrendo sostegno. Pessimi modelli.

    Palermo
  • 13 commenti a “Quello di via Dante un atto terroristico, chi solidarizza con gli autori legittima la violenza”

    1. Walter mi trovo totalmente d’accodo con il tuo pensiero.

    2. Ottimo Walter Giannò.

    3. Bene. Benissimo. Addirittura ottimo, parola per parola, specialmente le considerazioni a proposito del Caro Sindaco e del Vate barbuto.
      Peccato, davvero, per il discutibilissimo e assolutamente superfluo parallelo con un’organizzazione becera quanto si vuole ma nata e consolidatasi come risposta a decenni di oppressione, attuata con metodicità, perseveranza, pianificazione e pervicacia autenticamente nazista ai danni di un intero popolo.

    4. Luigi, naturalmente rispetto la tua posizione su Hamas. Anzi, sì ho commesso un errore. Avrei dovuto sottolineare un elemento di vicinanza tra i due estremismi: l’antisionismo. Ma posso anche ammettere che è stato un elemento in più che avrei potuto ‘risparmiare’ ai lettori di Rosalio. L’ho scritto perché l’ho pensato, perché Martinico me lo ha ricordato: il rivendicare ciò che altri fanno perché segue i propri obiettivi.

    5. Walter,
      a proposito del sionismo, altro nazionalismo estremizzatosi nei fatti e nelle sue conseguenze, forse elemento di vicinanza fra te e il Vate barbuto, avrei molto da dire. Sarebbe una discussione che ci porterebbe molto lontano dall’argomento principale.
      Sì, forse avresti potuto risparmiarci questo elemento in più…

    6. Luigi,
      i pensieri e le azioni degli estremismi di destra e sinistra sono ‘concilianti’ contro Israele. Non credo sia confutabile. Si tratta di un paradossale punto di vicinanza tra le due ‘barricate’. Per il resto, atteniamoci all’argomento. E non condannare i centri sociali, come legittimanti della violenza (lo hanno fatto e detto anche a Torino) è una vergogna. E su questo, a quanto ho capito, siamo d’accordo.

    7. Non sono interessato a confutare alcunché, dal momento che mi importa poco o nulla del pensiero degli estremisti di destra o di sinistra. D’altra parte ogni estremismo, quasi per definizione, non ammette altro al di fuori di sé stesso, e come ben fai notare, ciò conduce spesso a paradossali coincidenze. Sarà forse per questa ragione che entrambi i due estremi citati, in perenne conflitto fra loro, siano pure incompatibili, sebbene su un piano diverso, con la dottrina sionista e la sua implementazione pratica, estreme nel pensiero, nei fatti e nelle conseguenze.
      Per quanto riguarda la condanna in toto dei centri sociali, mi sembra una posizione un po’ grossolana. Certamente sono d’accordo “per difetto” con la tua opinione su quel tale Martinico, nel senso che avrei sottoscritto anche parole molto più dure.

    8. la violenza è sempre sbagliata, o meglio l’aggressione è sbagliata, lo schiaffo dato per primo è un errore che innesca altra violenza. I ragazzi dei centri sociali hanno preso di mira, a quanto risulta dalla sua storia personale, un aggressore professionista, credo che la “giustificazione” da parte di qualcuno sia dovuta al fatto che Ursino non è uno “duci ri mussu”. Ecco premettendo che le mie idee politiche non sono vicine a quelle di Forza Nuova, e che non mi piace quando quelli vicino alla mia ideologia politica adottano comportamenti squadristi, dico che credere nel Fascismo (perche Ursino CREDE nel Fascismo) è proibito dalla costituzione, questo credere nel Duce ispira azioni di violenza ingiustificata, identica a quella subita da Ursino, vittima egli stesso della propria ideologia, squadrista menato da squadristi.
      Ripeto che non si può in sette menare uno solo, e credo anche che l’esasperazione del clima politico sta portando ad una resa dei conti necessaria, che forse doveva avvenire negli anni 70, ma che forse è iniziata e non si è mai conclusa, e dico anche una cosaa tutti i miei compagni, nel senso comunista del termine, rassegnatevi l’Italia e sopratutto Palermo sono Fasciste, nel tessuto sociale c’è intolleranza e razzismo a livelli importanti, non esiste il rispetto verso le persone, ne tantomeno il rispetto verso le diversità, quindi non picchiamoli i fascisti, finiremmo per sentire male alle mani da quento sono numerosi. piuttosto cerchiamo di costruire e di rispondere alla violenza difendendoci, e mai attacando senza motivi, perchè atrimenti diventiamo tutti Ursino, squadrista menato da squadristi.
      Sinceramente Hasta Siempre.

    9. Con il dialogo è moderazione si ottiene il meglio in tutto…. ve lo dice una 80enne.

    10. I siciliani non hanno titolo per parlare di antifascismo, non conoscono la resistenza e hanno solo sentito parlare dei partigiani

    11. Atto terroristico è l’attacco nazifascista di Macerata posto in essere da un fascioleghista che ha ferito 6 innocenti e sparato sulla folla, sulla sede del Pd e sui negozi. Non è certo un attacco terroristico quello contro Ursino, che peraltro ha avuto consigliato solo 5 giorni di riposo e che (buon per lui) già poche ore dopo su facebook era più carico di prima e attaccava le sinistre e le istituzioni.

    12. […] scritto già e per due volte su quanto successo a Palermo – qui e qui – dove un gruppo di estremisti di sinistra ha accerchiato, imbavagliato con lo scotch e […]

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