Crocetta, Abbate e il pettegolezzo su false pratiche pedopornografiche
È dall’aula di tribunale dove si svolge il processo per l’intercettazione del caso Tutino che fece quasi dimettere Rosario Crocetta da presidente della Regione che viene fuori il terribile pettegolezzo che ha serpeggiato per Palermo per cinque anni. È lo stesso Crocetta a tirarlo fuori, con una dichiarazione che farà discutere. Crocetta sostiene che Lirio Abbate, giornalista de l’Espresso che ha pubblicato la presunta intercettazione in cui venivano rivolte parole bieche alla figlia del giudice Borsellino, Lucia, abbia detto al suo avvocato Vincenzo Lo Re nei giorni della denuncia ai cronisti dell’articolo (Piero Messina e Maurizio Zoppi) che sarebbe uscito un articolo che associava i viaggi dell’ex presidente in Tunisia a presunte pratiche pedopornografiche. Abbate smentisce: «Respingo le calunniose accuse fatte oggi da Crocetta nei miei confronti. Non ho mai pronunciato o pensato le frasi che l’ex presidente della Regione ha detto davanti ai giudici e non mi risulta l’esistenza di un dossier della natura di cui parla Crocetta». Crocetta dice di avere risposto che potevano pubblicare tutto quello che volevano subito, non avendo nulla da temere perche andava in Tunisia sempre scortato e che se avesse avuto una condotta illecita i poliziotti sarebbero stati i primi a denunciarlo.
Anche a me è stata riportata più volte nel tempo e da più parti l’indiscrezione falsa, fino a prova contraria, relativa a viaggi di piacere in Tunisia da parte di Crocetta in cerca di giovinetti. Ho trovato raccapricciante il metodo, pur pensando che Crocetta sia stato un presidente politicamente impresentabile, forse il peggiore. Mai un riferimento preciso per potere approfondire e verificare, spesso morbosità e insulti a sfondo omofobo che non dovrebbero appartenere alla politica, neanche contro i peggiori politici.
Rimane il fatto che non riesco neppure a immaginare Lirio Abbate a telefonare ventilando l’ipotesi di un pezzo diffamatorio. E comunque perché Crocetta non ne ha parlato prima?
Questa brutta storia continua a riservare aspetti torbidi. Spero che alla fine si capisca chi mente.
Excusatio non petita, accusatio manifesta! ….. mi pare!